skin

Casino 2000, intrattenimento integrato e gioco responsabile aspettando l'online

08 maggio 2024 - 08:47

Guido Berghmans, general manager dell'unico casinò lussemburghese, illustra gli scenari normativi del piccolo Stato europeo e le carte vincenti della struttura, che completa la prestigiosa offerta termale di Mondorf-les-Bains.

Scritto da Anna Maria Rengo
casino2000berghmans.jpg

casino2000est.jpg

Mondorf-les-Bains – Casinò e terme è sempre stata, nella storia dell'Europa, un'accoppiata vincente. E continua a esserlo in Lussemburgo, dove l'unico casinò del Gran ducato si trova nel piccolo comune a sud di Mondorf-les-Bains, a poche decine di metri dal Domaine Termal e a pochi chilometri dai confini francese e tedesco.
In questo ridente comune dal 1983 è attivo il Casino 2000, che dà lavoro oggi a circa 170 dipendenti e che ospita 385 slot machines, oltre a diversi giochi da tavolo e una grande sala eventi per 1.300 posti a sedere.
Qui incontriamo il general manager Guido Berghmans, belga di nascita ma ormai lussemburghese d'adozione, iniziando la nostra conversazione sui maggiori temi, a livello europeo, che interessa l'intero mondo del gioco e dei casinò. In primis, il divieto di pubblicità del gioco, su cui ha fatto da apripista l'Italia, seguita poi da numerosi altri paesi europei, ultimi in ordine di tempo il Belgio, l'Olanda, ma anche la Bulgaria. 

Com'è la situazione in Lussemburgo?

“In Lussemburgo non esiste una regolamentazione specifica per i giochi d’azzardo, ma il governo interviene quando gli operatori illegali fanno pubblicità, per esempio su grandi cartelloni che da noi non sono legali. E gli operatori legali devono fare attenzione a quello che pubblicizzano; per esempio non possono dire che giocare d'azzardo farà diventare ricchi, anche perchè sappiamo esattamente che semmai è il contrario. In genere, il governo lussemburghese è molto liberale nelle sue politiche ma si aspetta collaborazione dagli operatori.
Da parte nostra, noi siamo attivi da 41 anni e la nostra prima preoccupazione è gestire il casinò in una maniera che sia accettabile per il governo e le autorità che ci controllano. Siamo inoltre molto trasparenti nell'attenerci alla disposizioni del Gafi (Gruppo d'azione finanziaria Ndr) e abbiamo da esso ricevuto delle valutazioni molto buone. Personalmente, sono convinto che il giusto approccio sul gioco sia di fare tutto il possibile perché non ci siano offerte illegali e per prevedere regole simili per tutte le tipologie di gioco. Deve poi esserci trasparenza e proteggere i clienti, soprattutto i giovani sotto i 25 anni. Noi sotto questo profilo abbiamo messo in atto programmi specifici.”

casino2000slot.jpg

Il Lussemburgo è tra i pochissimi paesi europei a non avere ancora regolamentato il gioco online. Ci sono delle discussioni politiche in proposito e quali sono i suoi auspici al riguardo?

“Contiamo su una nuova legge sui giochi d'azzardo entro la fine dell'anno. Il nuovo governo ha annunciato lo scorso novembre che avrebbe lottato contro le offerte illegali. Noi siamo interessati a un mercato pulito e sano e che la gente spenda i suoi soldi un po' come accade nel golf, dunque solo entro il limite di quanto ci si può permettere. C'è un mercato del gioco formato da persone che non sviluppano forme di dipendenza ed è su questo che ci si deve concentrare. Credo inoltre che questo mercato sarà ancora più grande una volta che avremo sconfitto gli attori illegali, che al momento rappresentano metà del mercato. La trasparenza, aiutata dalla digitalizzazione e dall’intelligenza artificiale, che sarà possibile è il futuro dei giochi d’azzardo.”

casino2000sala.jpg

I comuni e le regioni che in Italia sono proprietari di casinò, tutti appunto pubblici, ricevono una quota dei loro proventi, dal 10 al 25 percento.  Quanto contribuisce alla casse pubbliche il Casinò 2000?

“Abbiamo una regolamentazione simile a quella francese e quindi paghiamo all'erario pubblico una quota tra il 10 e l'80 percento, a seconda delle fasce di fatturato. Per il 2024 contiamo di incassare dai 50 ai 55 milioni di euro e dunque verseremo quali la metà delle entrate alle casse pubbliche. Con il resto, dobbiamo pagare gli stipendi e organizzare spettacoli: per noi è obbligatorio investire negli spettacoli. Se ci confrontiamo con il livello di tassazione europeo, noi siamo nella fascia alta. Il 20 percento delle tasse che paghiamo allo Stato tornano poi al Comune di Mondorf-les-Bains, una cifra importante per un territorio che conta meno di 6mila abitanti e questo avviene da oltre quarant'anni. Certo, prima dell'apertura del casinò, il comune non era in una condizione così buona com'è oggi e vi si sono installate molte attività commerciali: ristoranti e alberghi. Casinò e dominio termale, assieme, sono una enorme attrattiva e l'anno prossimo saranno investiti, per una ristrutturazione e piccolo ampliamento delle terme, 190.000.000 di euro. Si tratta di una somma colossale che farà del dominio termale di Mondorf-les-Bains le più belle terme d'Europa e in più ci saranno un velodromo e una nuova piscina. Già oggi Mondorf-les-Bains è la città più ricca del Lussemburgo. Molte persone vengono qui perchè in un piccolo territorio come questo ci sono tutte le infrastrutture necessarie.”

casino2000sala2.jpg

In Italia si sta discutendo sulla possibile privatizzazione della gestione del Casinò di St. Vincent. Quali sono secondo lei i vantaggi e gli svantaggi di una gestione pubblica e di una privata?

“All'interno dell'European casino association (del cui board Berghmans è membro Ndr) ci sono molti attori pubblici e molti privati. Ultimamente qualcuno ha detto che gli attori pubblici non hanno come fine i soldi, ma la canalizzazione dell'offerta di gioco così da soddisfare la voglia di giocare.
Ci sono però dei casinò pubblici nei quali ci sono state accuse di riciclaggio di denaro oppure altri, anche pubblici, che vengono gestiti in maniera molto professionale. La cosa più importante è il controllo dello Stato. È importante sfruttare in modo professionale il controllo e la regolamentazione statale che protegge coloro che non hanno i mezzi per perdere molti soldi nei casinò. Bisognerebbe escludere le persone che non hanno la possibilità di giocare al casinò e concentrarsi su coloro che hanno i redditi.”

Qual è a suo modo di vedere la linea da seguire per il futuro dei casinò e per Casino 2000 in particolare?

“Ci sono molte persone che dicono che il casinò deve diventare un centro di intrattenimento, ma non molti lo fanno davvero. Spesso dicono, sì, abbiamo un ristorante, facciamo venire un musicista ecc., ma manca un intrattenimento integrato, come quello che facciamo noi.
Al momento stiamo andando verso le carte dei giocatori, che ci consentiranno una piena trasparenza e di sapere esattamente, come i giocatori stessi, quanto stanno perdendo o vincendo. Queste carte sono state già introdotte in Finlandia, Austria e Svezia. Io penso che il nostro sia un casinò che si sta  preparando per un futuro che sarà sempre più complicato: ci saranno meno entrate da parte del gioco, ma altre ne arriveranno dagli spettacoli. Nel 2023 abbiamo organizzato 28 spettacoli che ci hanno consentito dei profitti abbastanza importanti e abbiamo imparato a essere un centro di intrattenimento che risponde a un concept e dove il cliente viene per provare, via via, nuovi e altri prodotti. Non ci sono molti altri casinò che vanno in questa direzione. Noi lo facciamo fin dall’inizio e in modo professionale.”

Come il Casinò 2000 si sta preparando alla stagione estiva e di solito essa è un periodo tranquillo, o di grande attività?

“D'estate i lussemburghesi e i francesi, che sono la nostra clientela, se ne vanno in vacanza sulla costa. Nonostante la flessione della clientela, siamo molto attivi, tra concerti, pasti e serate musicali sulla nostra terrazza. 
Le persone spendono soldi per divertirsi, lo vediamo in tutta Europa, ma temo che presto ci saranno altri problemi economici nel nostro continente. Molte decisioni che sono state prese a Bruxelles non sono ideali per il futuro dell’Europa e un giorno dovranno essere pagate. Per ora, dovremo investire probabilmente negli armamenti e questo costerà caro, anche alla popolazione. Spero che non ci sarà la crisi economica che io mi aspetto, abbastanza grave per tutta l’Europa. Intanto vediamo come andranno le elezioni europee e quelle in Belgio. Inoltre, temo che con l’intelligenza artificiale nel giro di cinque anni ci sarà una disoccupazione importante, che rafforzerà i problemi sociali e che modificherà la politica; questa diventerà più nazionale e ogni paese si interesserà di più alla sua economia.”

Come mai in Lussemburgo c'è un solo casinò e si trova a Mondorf-les-Bains e non nella capitale?

“L'industria finanziaria del Lussemburgo è la seconda al mondo dopo quella degli Stati Uniti e sotto i ponti della città del Lussemburgo passano 5.500 miliardi di euro. Il 40 percento delle entrate dello Stato provengono dall’industria finanziaria. Tutti i settori oggi fanno molta attenzione a proteggere la loro reputazione e trasparenza. Dunque, nella capitale non si sarebbe mai potuta metter un’insegna 'casinò' che sarebbe stata associata alle banche che sono dappertutto. Questo avrebbe macchiato la loro reputazione. Prima che, 45 anni fa, si decidesse di autorizzare un casinò, Mondorf-les-Bains era già una città termale che abbisognava di ristrutturazione e di infrastrutture e questa è stata la ragione principale perchè infine si decise di stabilire lì il casinò. In più, c'è da tenere conto delle relazioni transfrontaliere con la Germania e la Francia, paesi che sono a pochissima distanza da noi. La metà dei nostri clienti oggi è francese. Questo, per il Lussemburgo, è un modello che funziona bene. E se guardiamo lo scenario dei casinò in Europa, vediamo che essi sono molto spesso installati sulle frontiere. Quello che vogliamo è attrarre la clientela francese.”

Altri articoli su

Articoli correlati