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Studio I-Com, Frosini (Igt): 'Dialogare per tutelare settore del gioco e cittadini'

08 maggio 2024 - 09:39

Nel corso del seminario organizzato con l'I-Com, Giuliano Frosini (Public affairs Igt) invita a cogliere l'occasione del riordino per superare i contrasti che danno instabilità al settore del gioco pubblico.

Scritto da Cc
Giuliano Frosini (Public affairs Igt) al seminario pubblico organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com

Giuliano Frosini (Public affairs Igt) al seminario pubblico organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com

Roma - “La buona notizia è che l’industria dei concessionari guarda con favore alla prospettiva di un riordino che ormai è al suo terzo o quarto tentativo, dopo venti anni che si cerca di andare in questa direzione. Ai concessionari che operano in questo settore questa cosa fa piacere perché ci saranno benefici grazie alla stabilità che darà agli investimenti economici".

Parole pronunciate da Giuliano Frosini (Public affairs Igt) nel corso del seminario pubblico “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” di oggi, mercoledì 8  maggio, organizzato dall’Istituto per la competitività - I-Com in collaborazione con Igt per approfondire – insieme a una platea selezionata di rappresentanti delle istituzioni, associazioni di categoria e aziende – la fase evolutiva del contesto normativo e fiscale del gioco in Italia, e presentare uno studio che evidenzia la ripresa post-pandemica del comparto.

"Da tanti anni - prosegue Frosini - il sistema italiano ha appaltato la prospettiva di regolamentare il settore all'Agenzia  delle dogane e monopoli, che è un’eccellenza in Italia. Insieme a quel gruppo di agenzie indipendenti che operano nel comparto.
L’idea è di difendere i cittadini. Se lo Stato fa una norma e gli Enti locali ne fanno altre, tutto questo mette in discussione il ruolo dello Stato e non si può lasciare che ognuno regoli i propri interessi sulla base di una canalizzazione del consenso. Questo accordo va fatto dove ciascuno può cedere su alcune delle proprie convinzioni oppure si va verso il precipizio. 
Noi dobbiamo stabilire se pensiamo che serva uno Stato liberale o uno che controlla il comportamento dei cittadini. E stabilire se vogliamo stare in questa strada, grazie anche agli attori istituzionali, con  prospettive di confronto anche con gli istituti di sanità. Dobbiamo cedere su porzioni di convinzioni."

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