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Mance nei casinò esenti da imposte: un risparmio per dipendenti e gestori

29 novembre 2024 - 09:41

I gestori dei casinò versano contributi anche sulle mance. Se queste fossero esenti da imposte ne deriverebbe un risparmio per dipendenti e case da gioco.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Kaysha su Unsplash

Foto di Kaysha su Unsplash

In Francia il Governo pare deciso ad alzare le imposte a carico delle 203 case da gioco esistenti. Forse non è il  momento ma, se ripenso al 1992, quando furono presentati diversi disegni e progetti di legge in tema di incremento numerico dei casinò nel Paese, non posso fare  a meno di scrivere quanto di seguito. Desidero rammentare che si parlava anche di casinò stagionali in alternanza e sulle navi da crociera battenti bandiera nazionale al di là del Canale di Suez e dello Stretto di Gibilterra.

Sicuramente erano fissate le qualità indispensabili perché la Regione potesse richiedere una casa da gioco in un proprio Comune con determinate caratteristiche; la più rilevante era l’importanza in campo turistico e la disponibilità delle infrastrutture necessarie. È innegabile che la rilevanza specifica richiesta era importantissima stante il peso del turismo nella nostra bilancia commerciale e, innegabilmente, sul prodotto interno lordo.

I proventi derivanti dalla gestione della casa da gioco sono classificati come entrate tributarie a favore dell’ente pubblico periferico; attualmente i Comuni di Sanremo, Campione e Venezia e la Regione Valle d’Aosta. Mi pare, ma si tratta di una mia personale impressione dopo aver letto le novità fiscali della vicina Francia, di un tramite per incrementare le entrate degli enti locali, l’occupazione diretta e dell’indotto e dell’industria turistica.

Oggi ho ascoltato e non è la prima volta, devo confessare subito distrattamente, ma in seguito ho posto attenzione ad un argomento che mi sono permesso già di narrare: la pensione integrativa alimentata annualmente con l’indennità di fine rapporto maturata dal lavoratore. Colgo l’occasione per esporre la mia idea relativa alle case da gioco italiane esistenti ed, eventualmente, da istituire riguardanti il personale tecnico addetto direttamente al gioco.

Non è mia intenzione, al momento, citare leggi e decreti così come mi sono comportato in precedenza, parto da una certezza cioè che le vincite al gioco nei casinò italiani e in Paesi della Comunità Europea sono esenti dall’imposta sui redditi delle persone fisiche. I dipendenti citati percepiscono una retribuzione corrisposta dal datore di lavoro, il gestore della Casa da gioco, e una parte delle mance elargite dai giocatori vincenti, la rimanente è devoluta alla gestione.

Il gestore versa i contributi sulla retribuzione ordinaria e sulle mance assumendosi un costo non indifferente che, mancando, incrementerebbe le entrate tributarie di spettanza dell’ente pubblico.

Riassumendo e con l’impegno preciso di fornire, a richiesta, tutti i riferimenti giuridici e le relazioni tecniche degli esperti in materia rilevo: se la vincita è esente da imposta, se la mancia, che ne è la parte più piccola, avesse identico trattamento fiscale per quanto all’Irpef decadrebbe l’obbligo del gestore di versare i contributi pensionistici.

Ne deriverebbe un risparmio per il lavoratore che potrebbe accedere ad una forma di pensione integrativa e per il gestore che non dovrebbe assumersi il carico della contribuzione sulle mance e, lo ripeto, maggiori entrate tributarie a favore dell’ente pubblico. Mi permetto di aggiungere come già ricordato, l’occupazione.

Quale ulteriore considerazione aggiungo che se da una parte calano i contributi pensionistici per i lavoratori delle case da gioco, dall’altra sono incrementati da quelli sulla nuova occupazione; dall’altra avviene una azione similare relativamente all’Irpef e non andrebbero sottaciute le imposte a carico dell’industria turistico-alberghiera.

Sono perfettamente a conoscenza e lo rammento bene, che avevo promesso di non tornare su certi argomenti ma spero possiate comprendere la motivazione a conforto della mia veniale trasgressione.

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