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Divieto pubblicità gioco, merito al CdS ad aprile 2025 per concessionario multato

23 settembre 2024 - 15:53

Il Consiglio di Stato fissa la discussione di merito dell’appello presentato da un concessionario di casinò online contro una multa da oltre 388mila euro.

Scritto da Fm
Palazzo Spada © Giustizia amministrativa - Sito ufficiale

Palazzo Spada © Giustizia amministrativa - Sito ufficiale

Si terrà il 3 aprile 2025 la discussione di merito dell’appello presentato al Consiglio di Stato da un concessionario di casinò online condannato dall'Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a pagare una sanzione amministrativa di 388.453,92 euro per la violazione del divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità.

 

Secondo i giudici di Palazzo Spada, “ad un primo sommario esame, la complessità delle questioni controverse necessitano di un approfondimento incompatibile con la sommarietà propria della cognizione cautelare ed il cui esito non appare univoco”. Valutando “le contrapposte esigenze, per quelle prospettate da parte appellante, che potrebbe chiedere frattanto la rateizzazione”.

Tale concessionario, secondo la delibera emessa dall'Agcom lo scorso maggio, si sarebbe posto “come trade d’union” tra la società maltese Top ads ltd (già sanzionata dall'Agcom per la violazione del decreto Dignità, Ndr) e “i creator italiani per l’attività di pubblicazione di giochi d’azzardo (per conto degli affiliati della società) sulla piattaforma Twitch”.

Dopo aver ricevuto alcune segnalazioni, nel febbraio 2023 la Guardia di finanza ha verificato i rapporti commerciali intercorrenti tra alcuni dei più noti content creator, le piattaforme digitali e le società concessionarie di giochi, rilevando il ruolo del concessionario, per poi passare in rassegna una serie di contratti trovati nella sua sede, “per la promozione dei giochi pubblici a distanza per conto del concessionario” e altri “stipulati con soggetti terzi che gestiscono perlopiù siti di comparazione online di giochi online”, si legge nella delibera dell'Agcom.

Dopo la sanzione il concessionario di gioco online ha presentato ricorso al Tar Lazio, ma i giudici amministrativi capitolini l'hanno confermata, ingiungendone il pagamento entro il 9 giugno 2024.

Fatto contro cui la società ha fatto appello al Consiglio di Stato, che a luglio ha sospeso la sentenza del Tar Lazio.

Per conoscere quindi il verdetto sulla vicenda ci sarà da aspettare fino alla prossima primavera.

 

 

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