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Fisco: in vigore da oggi il “redditometro”, accertamenti anche sulle spese in giochi pubblici

19 agosto 2013 - 14:01

E' in vigore da oggi, lunedì 19 agosto, il nuovo “redditometro”, lo strumento di cui si è dotato il Fisco italiano con l'obiettivo di scovare gli evasori fiscali e, al contempo, di introdurre maggiori garanzie per i contribuenti onesti. Questo, almeno, è l'ambizioso progetto presentato dall'amministrazione finanziaria nei mesi scorsi, quando partivano i test del nuovo sistema, mentre a partire da oggi si avvierà il processo di analisi dei dati del ministero delle entrate e di altre 128 banche dati collegate. E tra le tante e varie voci di spesa rilevanti ai fini del Redditometro indicate nel decreto del ministero dell'Economia, com'era inevitabile, finiscono anche le spese nei giochi. Non solo, cioè, quelle per giochi e giocattoli da bambini, ma anche (e soprattutto) quelle per i prodotti di gioco pubblico. Lotto, lotterie, scommesse e così via.

Scritto da Ac
Fisco: in vigore da oggi il “redditometro”, accertamenti anche sulle spese in giochi pubblici

E, in particolare, nei giochi online, per i quali è immediata la tracciabilità e il riscontro formale delle spese, come pure degli eventuali proventi da queste attività. Più difficile invece potrebbe essere provare la spesa in prodotti di gioco che appartengono al canale “fisico”, il quale rimane - come illustrato in precedenza -  tuttavia un perfetto “alibi” per il contribuente che dovesse essere oggetto di accertamento in quanto, presentando delle ricevute di vincite realizzare alle videolottery, alle lotterie o ad altri giochi, potrebbe dimostrare la provenienza di eventuali redditi ritenuti “anomali” dalla macchina del Fisco. Sarà bene che i giocatori più incalliti, pertanto, inizino a prendersi l'abitudine di conservare le ricevute anche delle giocate non vincenti, qualora la spesa personale mensile – e quindi annuale, - risulti particolarmente significativa. In questo modo potrebbero assecondare le Entrate di fronte ad una eventuale contestazione.
Ma oltre alla spesa “diretta” in prodotti di gioco, c'è anche quella nei prodotti di intrattenimento più in generale: non solo in televisione e internet, abbonamenti pay-tv, circoli culturali, circoli ricreativi, ma anche quelle per i cavalli (comprese le spese veterinarie). Tra le altre voci di spesa si segnalano beni di ogni tipo: dalle bevande ai detersivi, dalla bolletta della luce alla retta dell'asilo nido, dal mutuo ai Bot, dalle assicurazioni ai centri benessere.

COME FUNZIONANO GLI ACCERTAMENTI - Sulla base dei controlli messi a segno dal redditometro, scatterà in automatico la cosiddetta 'red flag' - la bandierina rossa dei controlli - per tutti quei contribuenti che risulteranno con un divario di almeno il 20 percento tra il reddito dichiarato e le spese realmente sostenute. A tali soggetti, verrà quindi inviata una comunicazione da parte dell'Agenzia delle Entrate di fronte alla quale dovranno presentarsi per giustificare le spese eccessive, dimostrando che si tratta di soldi provenienti da fonti “certe”, come possono essere i risparmiati personali, prestiti o donazioni liberali. Soltanto successivamente, però, si avrà l'accertamento formale, l'atto vero e proprio che scatterà solo in caso di mancanza di “giustificazioni” da parte del contribuente. Il nuovo metodo raddoppia quindi i momenti di confronto tra l'amministrazione e il cittadino, per un Fisco più “equo”. Oltre a fornire chiarimenti sugli elementi di spesa individuati e sul proprio reddito fin dal primo incontro, infatti, il contribuente può fornire elementi per la rettifica dei dati e per l'integrazione delle informazioni presenti nell'Anagrafe tributaria, dimostrare con prove dirette che le spese certe attribuite hanno un diverso ammontare o che sono state sostenute da terzi. Se le indicazioni saranno convincenti, l'attività di controllo si chiuderà immediatamente. In caso contrario, il contribuente riceve un nuovo invito al contraddittorio, con la quantificazione del maggior reddito accertabile e delle maggiori imposte e la proposta di adesione ai contenuti dell'invito. Solo se Amministrazione e contribuente non riescono a trovare l'accordo, l'ufficio emette l'avviso di accertamento. I controlli partiranno sui redditi relativi al 2009 (quelli cioè denunciati nel 2010) e già domani potrebbero partire le prime lettere.

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