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Gravina (Figc): 'Politica apra a sponsor del betting'

29 novembre 2024 - 16:09

Annunciando la sua ricandidatura il presidente Figc uscente, Gravina, sottolinea che da anni attende '1% sulle scommesse, tax credit, e sponsorizzazioni da betting'.

Scritto da Redazione
Foto tratta dal sito web della Figc

Foto tratta dal sito web della Figc

"Da 6 anni aspettiamo l’1 percento sulle scommesse da investire sui vivai e stadi, ma servono anche la tax credit, le sponsorizzazioni da betting".

Lo ha detto Gabriele Gravina, attuale presidente della Federazione italiana giuoco calcio, nel corso di un'intervista al Corriere della Sera nella quale annuncia la sua ricandidatura a presidente dell'organizzazione che rappresenta il calcio in Italia.

Parlando, tra il resto, del rapporto tra calcio e politica, Gravina ha dichiarato che la Federazione è aperta ai miglioramenti, purché avvengano senza ingerenze. "L’autonomia dello sport", spiega, "è un principio fondamentale, tra calcio e politica è necessario un rapporto di collaborazione. Non possiamo essere la cenerentola delle istituzioni, siamo una delle principali industrie".

E ricorda che "in questi ultimi 20 anni non abbiamo mai ricevuto né sostegno, né supporto. Per ogni euro che riceviamo ne restituiamo 19,7: un ottimo affare per il Paese. Il calcio mantiene tutto lo sport italiano", ricordando quindi le varie richieste succedutesi negli ultimi anni anche relativamente al "pieno adeguamento sulla disciplina dell’apprendistato e una normativa chiara che protegga i vivai stessi".

Già in passato aveva chiesto un maggior rispetto "per chi genera 16 miliardi nelle scommesse", sottolineando come, a suo parere, "Quell’1 percento a noi spetta di diritto sulle scommesse sportive, sulla tutela del diritto d’autore per l’organizzazione degli eventi."

In merito alla sua ricandidatura ai vertici della Figc, che verranno rinnovati il prossimo 3 febbraio, Gravina assicura che nonostante si sia "fatto di tutto per indurmi a non candidarmi", riproporrà comunque il suo nome tra i possibili candidati. "Non mi conoscono", aggiunge. "Ho la capacità e la serenità di andare a testa alta e la coscienza a posto. Non ho commesso nessun reato".

Chiaro il riferimento all'inchiesta che lo vede accusato di autoriciclaggio nell'ambito della compravendita di libri antichi e la presunta provvigione sui diritti tv della Serie C. Ma il presidente Figc si dice fiducioso nella giustizia italiana.

In merito alla figura di Alex Del Piero quale suo antagonista per la poltrona di vertice in Figc, Gravina ricorda innanzitutto quello che "è stato un grande campione", che "ha dato tanto al calcio mondiale e alla maglia azzurra". Ricorda di aver "tentato di coinvolgerlo in Federcalcio", ma che "i suoi impegni lo hanno sempre portato in giro per il mondo". E sulla candidatura sottolinea: "Ci vuole qualcuno che ti candidi. E vale anche per lui".

E alla domanda dell'intervistatore sulle parole di alcuni suoi detrattori, secondo i quali Gravina "non ha la forza di smuovere la politica", l'attuale presidente risponde che "non è questione di forza, ma di buon senso. Se le cose non si fanno perché c’è Gravina, allora qualcuno lo dica chiaramente".

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