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Corse di cavalli abusive, spaccio ed usura: 13 arresti a Frosinone

14 settembre 2022 - 13:20

La Polizia di Stato di Frosinone smantella consorteria criminale dedita allo spaccio di stupefacenti, all’estorsione e all’usura, e all'organizzazione di corse di cavalli abusive.

Scritto da Redazione
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Si chiama “Ultima corsa” l'operazione condotta dalla Polizia di Stato di Frosinone che ha smantellato una consorteria criminale riconducibile ad una famiglia sinti dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, all’estorsione e all’usura, con l'esecuzione di 13 ordinanze di custodia cautelare e quattro obblighi di dimora.

Un titolo derivante dal fatto che tutti i soggetti attenzionati sono sostenitori delle corse clandestine di cavalli, possessori di cavalli adibiti alle gare e conduttori degli stessi, secondo quanto si legge in una nota della Polizia.

In particolare, le forze dell'ordine ricordano lo svolgimento di una corsa abusiva di cavalli nel centro cittadino di Sora ripresa da appartenenti alla famiglia sinti con i cellulari e postata sul web, creando un rilevante clamore mediatico, il 12 aprile 2020, a Pasqua, e in pieno lockdown per il contenimento del Covid.

Nell’occasione, di fronte alle rimostranze dell’allora sindaco di Sora, i protagonisti dell'episodio reagirono pubblicando sui social un video dalla chiara connotazione minatoria, riproducente l’immagine del primo cittadino seguita dalla visione di una bara trasportata da uomini di colore.

Nel corso della stessa attività investigativa è emerso inoltre che nel corso degli anni, oltre un quarantennio, la famiglia sinti aveva costruito abusivamente diversi manufatti adibiti al ricovero di bestiame, rivelatesi poi oggetto di sequestro e decreto di abbattimento da parte della Procura di Cassino, rilevando l’efficacia di ordinanze di demolizione mai eseguite.

Pertanto nel mese di marzo 2022 personale della Squadra mobile, affiancato dagli agenti Polizia locale del Comune di Sora, ha provveduto a dare esecuzione alle ordinanze di demolizione delle strutture abusive riconducibili ad elementi della nota famiglia, che erano tra l’altro utilizzate oltre che per il ricovero di bestiame anche come luogo di incontro verosimilmente per la pianificazione delle attività illecite.

 

L’illecita attività usuraia, nel corso dell’arco temporale entro il quale si sono svolte le indagini, è stata facilitata dalla crisi pandemica da Covid 19 che ha colpito molti settori produttivi, costringendo circa una ventina di commercianti delle piccole e medie imprese, tra cui titolari di attività legate alla ristorazione, a rivolgersi ai componenti della famiglia.

Il mancato pagamento settimanale dei relativi interessi usurari provocava serie conseguenze alle vittime, costrette con la forza dell’intimidazione a fornire al gruppo anche pranzi e cene gratuite.

Eloquente è stato un episodio in cui una delle vittime usurate, titolare di una pizzeria, ubicata in una delle vie più centrali della cittadina, al rifiuto di prestare loro cibo e bevande gratis, veniva schernita urinandole sul ciglio dell’ingresso dell’esercizio commerciale, alla presenza di numerosi avventori del locale.

 

Infine, nel corso dell’attività investigativa sono stati tratti in arresto in flagranza di reato cinque soggetti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti con conseguente sequestro di circa 1,5 kg di eroina e 1 kg di cocaina.

 

 

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