Casinò Campione, Crespi nuovo Cfo e i contenziosi in essere
Nella relazione dei commissari giudiziali ufficializzata la nomina del nuovo Cfo del Casinò Campione d'Italia ed evidenziati i contenziosi in essere.
Le 21 pagine, più allegati, della relazione informativa semestrale dei due commissari giudiziali del Casinò Campione d'Italia Alessandro Danovi e Gianluca Minniti sono dense di informazioni e di rilievi. Oltre alle conclusioni, che evidenziano la preoccupazione dei due commissari sullla possibilità che la Casa da gioco riuscirà a raggiungere nel 2024 gli obiettivi previsti dal piano concordatario, e ai dati sull'andamento nel 2023, Danovi e Minniti annunciano, perchè in effetti questo sinora non era stato pubblicamente detto, che nella gestione della riorganizzazione interna "rivestirà un ruolo centrale il nuovo Cfo, il dott. Stefano Crespi, individuato a seguito dell’apposito bando indetto". Crespi è stato inquadrato quale dirigente con contratto a tempo determinato, avente efficacia dal 1° gennaio 2024 e durata di cinque anni.
LA ROTTAMAZIONE QUATER - La relazione informa inoltre i creditori che ad agosto 2023, Casinò ha presentato istanza autorizzativa dell'adesione alla cosiddetta rottamazione quater prevista dalla legge di Bilancio 2023.
I CONTENZIOSI - Ancora, ci si sofferma sui contenziosi in essere, partendo da quello della Fiamma tricolore di Como in cui si "lamenta in particolare: (i) la mancanza dei Servizi Ispettivi di Controllo Comunale e Amministrativo a Campione d’Italia; (ii) il mancato versamento delle tasse sugli introiti delle mance", cui Comune e Casinò hanno dato riscontro assicurando sul loro corretto operato, anche attraverso investimenti in tecnologie, e proseguendo con la controversia contro lo Studio Legale di Tolle Pilia & Associati. Il tribunale di Como ha infatti inviato un decreto ingiuntivo al Casinò, affinchè paghi allo studio legale 331.947 euro come "corrispettivo per le prestazioni professionali rese dallo Studio di Tolle nell’ambito della procedura di concordato preventivo", ma, ricordano Danovi e Minniti, "ad opinione di Casinò, la quantificazione degli onorari formulata dallo Studio di Tolle – ed accertata, in sede monitoria, dal Tribunale di Como – si fonderebbe su un’interpretazione errata dei mandati conferiti allo Studio di Tolle dalla Società, nonché degli atti della procedura concordataria".
La vicenda si è conclusa con un accordo transattivo con lo Studio Legale di Tolle Pilia & Associati "che prevede, in estrema sintesi, il riconoscimento dell’importo di lordi € 700.000 (con il pagamento, a saldo, dell’importo di € 368.670,90 entro il 22 gennaio 2024), a fronte della reciproca rinuncia – definitiva ed irrevocabile – a qualsiasi pretesa in relazione ai rapporti intercorsi dal 2019 e sino al 18.4.2023".
I PROCEDIMENTI PENALI E CONTABILI - I commissari ricordano inoltre il procedimento penale in corso con cui il "Pubblico Ministero contesta plurime condotte di bancarotta a carico dei componenti dei precedenti organi di amministrazione e di controllo della Società, nonché, a titolo di concorso nel reato di bancarotta preferenziale per pagamenti pari a oltre 7,375 milioni di euro, a carico di funzionari della Banca Popolare di Sondrio e del Comune di Campione d’Italia" con la prossima udienza già fissata per il 28 febbraio, e dà notizia del procedimento istruttorio aperto dalla Corte dei conti "in seguito alla segnalazione concernente il presunto danno erariale causato dall’affidamento al sig. Marco Ambrosini degli incarichi di amministratore delegato/amministratore unico di Casinò, società a totale partecipazione pubblica".
A riguardo di questa vicenda, Danovi e Minniti informano che "in data 22 novembre 2023, la Società ha, infine, citato in giudizio l’ing. Ambrosinidinanzi al Tribunale di Sondrio, per l’accoglimento delle seguenti conclusioni: 'a) in via principale, accertare e dichiarare, ai sensi dell’art. 2033 c.c., che i pagamenti indicati in narrativa non erano dovuti all’Ing. Marco Amrosini, in quanto privi di causa, per l’ammontare complessivo di Euro 218.582,00 a titolo di emolumenti e rimborsi, per come dettagliati in narrativa, ovvero della diversa somma che verrà ritenuta di giustizia; b) in ogni caso, per l’effetto di quanto indicato alla lettera a) che precede, condannare l’Ing. Marco Ambrosini al pagamento, in favore del Casinò di Campione – Società Benefit, in persona dell’Amministratore Delegato dott. Stefano Silvestri, dell’importo di Euro 218.582,00, a titolo di emolumenti e rimborsi, per come dettagliati in narrativa, ovvero della diversa domma che verrà ritenuta di giustizia, oltre interessi legali dalla data dei versamenti fino al soddisfo”.
LA RICHIESTA DI RISARCIMENTO ALLA CURATELA - Da segnalare, e di interesse, pure il procedimento avviato dal Casinò nei confronti della curatela del fallimento revocato. In dettaglio, il "Casinò si è riservato di agire giudizialmente nei confronti dei curatori – ormai cessati – per ottenere il risarcimento del danno patrimoniale ammontante, salvo diversa quantificazione giudiziaria, a Euro 10.900.000,00 asseritamente provocato dalla Curatela nell’ambito della procedura di licenziamento collettivo instaurata ai sensi degli artt. 4 e 24 della l. n. 223/1991".
Infatti, "in seguito alla dichiarazione di fallimento, i Curatori avevano provveduto ad inoltrare al personale all’epoca impiegato presso il Casinò una lettera di licenziamento, omettendo di inviare ai soggetti interessati dalla procedura, unitamente alla comunicazione di cui all’art. 4, co. 9, l. n. 223/1991, l’elenco dei lavoratori licenziati.
Circa 270 lavoratori hanno impugnato il licenziamento e i relativi giudizi – originariamente instaurati contro il Fallimento, poi riassunti nei confronti di Casinò – si sono conclusi con la declaratoria di inefficacia del licenziamento collettivo per violazione della procedura ex art. 4, l. n. 223/1991 e conseguente condanna di Casinò a versare a ciascun ricorrente una somma pari a 12 mensilità dell’ultima retribuzione, oltre interessi e rivalutazione.
In conseguenza dell’errores in procedendo attribuito ai Curatori, Casinò ha maturato nei confronti degli ex dipendenti un debito privilegiato ai sensi dell’art. 2751-bis, n. 1, c.c. che, in adempimento alla proposta concordataria omologata, dovrà essere corrisposto integralmente".
Insomma, un bel problema aggiuntivo: la curatela ha contestato "la richiesta risarcitoria avanzata", evidenziando che "la procedura di licenziamento collettivo è stata seguita dal rag. Gianfranco Polito, Consulente del Lavoro accreditato presso il Tribunale di Como, nominato dai Curatori a seguito di apposita istanza motivata presentata al Gd. Il rag. Polito avrebbe mancato di trasmettere alle organizzazioni sindacali l’elenco dei lavoratori licenziati con la comunicazione di conclusione della procedura, benché, da un lato, l’adempimento sia espressamente previsto dalla normativa in materia e, dall’altro lato, la bozza di comunicazione da trasmettere anche alle organizzazioni sindacali – condivisa tra i Curatori, il rag. Polito e il legale giuslavorista nominato – prevedeva tra gli allegati l’elenco dei lavoratori licenziati.
I curatori, ritenendo negligente l’operato del rag. Polito, hanno conferito mandato all’avv. Paolo Guzzetti del Foro di Como al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti", mentre, da parte sua, Polito " ha trasmesso la richiesta risarcitoria alla propria compagnia assicurativa presso la quale ha provveduto ad aprire il sinistro per presunto errore professionale".
La curatela "ha riferito che la posizione, giunta in fase di istruttoria, non ha avuto seguito stante la revoca del Fallimento e ha invitato Casinò a rivolgere le proprie pretese risarcitorie direttamente al rag. Polito".
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