Casinò Campione, il tribunale omologa il concordato
Il tribunale di Como omologa il concordato preventivo del Casinò Campione d'Italia.
Sciolti gli ultimi nodi, il tribunale ordinario di Como ha omologato il concordato preventivo proposto con ricorso dalla società di gestione del Casinò Campione d'Italia.
Il concordato, come noto, era già stato approvato dall'adunanza dei creditori.
LE PRESCRIZIONI - Nel decreto, si ritiene necessario "indicare talune prescrizioni" per assicurare "l'assolvimento dei doveri informativi periodici", come pure "l'effettivo rispetto delle statuizioni" previste dalla legge fallimentare, "la regolarità contabile aziendale" e "il pagamento degli organi della procedura e dei creditori".
Quindi, il tribunale dispone che la società debba presentare ai commissari giudiziali (Alessandro Danovi e Gianluca Minniti) "la rendicontazione semestrale dell'attività espletata, dei ricavi conseguiti, di tuti i pagamenti effettuati", con prima rendicontazione entro il 15 luglio 2023; dovrà inoltre tenere informati i commissari giudiziali e il giudice delegato Marco Giudici in ordine all'andamento delle attività di esecuzione del concordato mediante deposito, a scadenza semestrale, di relazione informativa, anche questa la prima entro il 15 luglio prossimo. C'è poi l'obbligo di contabilizzare in partite separate "i flussi derivati al Casinò dalla gestione corrente", di inviaree i bilanci di esercizio ai commissari giudiziali, che dovranno essere "previamente informati" di transazioni, rinunzie, riduzioni di crediti superiori a 50mila euro, come pure di eventuali azioni giudiziali o costituzioni in giudizio sempre superiori a 50mila euro. Ancora, è previsto che "l'esecuzione dei pagamenti in favore dei creditori, in forza di riparti parziali o di riparto finale, dovrà avvenire a cura del Casinò mediante predisposizione e invio di tali piani di riparto a tutti i creditori e ai commissari giudiziali". Questi ultimi dovranno essere "prontamente" informati" di "ogni evento" di cui il Casinò sia a conoscenza e "che possa dare luogo ad una alterazione del naturale programma di svolgimento del piano concordatario".
LE OBBLIGAZIONI ASSUNTE - La proposta di piano concordatario omologata prevede il pagamento integrale e alle rispettive scadenze di tutte le spese della procedura e dei crediti preducibili; il pagamento dei creditori che abbiano sottoscritto con la Società un accordo para concordatario (con l'esclusione di coloro i quali, a causa della mancata riassunzione presso la Casa da gioco, sono stati ricollocati nella Classe A) i misura integrale; il pagamento integrale, entro 36 mesi dall'omologa, di tutti gli altri creditori assistiti da privilegio generale, inseriti nelle classi A, B, C e D; il pagamento dei creditori chirografari, inclusi nelle classi E e f, mediante o il pagamento del 50 percento del valore nominale del credito, da corrispondersi a partire dal 37° mese ed entro il quinto anno dalla data di eventuale omologazione della procedura, e/o l'attribuzione del diritto a essere remunerati per un importo integrativo fino al 50 percento del credito originario (e così fino al 100% del credito originario) a titolo di earn out, che sarà corrisposto, anche in diverse tranches, al 31 dicembr di ogni anno, a partire dal terzo anno e fino al decimo anno dalla data di omologazione della procedura, mediante l'utilizzo delle giacenze di cassa eventualmente disponibili oltre la soglia di 5 milioni di euro; il pagamento dei creditori postergati mediante l'attribuzione del diritto a essere remunerati per un importo fino al 100% del valore del credito originario, a titolo di earn out, che sarà corrisposto, anche in diverse tranches, al 31 dicembre di ogni anno a partire dal terzo anno e fino al decimo anno dalla data di omologazione della procedura, mediante l'utilizzo delle giacenza di cassa eventualmente disponibili oltre la soglia di 5 milioni di euro, previo soddisfacimento integrale del ceto chirografario.
I RISULTATI - Nel decreto si sottolinea inoltre come i commissario giudiziali sottolineano come il management attuale "sia riuscito nella non banale impresa di riavviare la casa da gioco, ottenendo buone performance economihe soltanto a vedere i risultati del primo semestre 2022", risultati che secondo i commissari "appaiono indicativi delle potenzialità future e conseguentemente lasciano ben sperare rispetto alla capacità della Casinò di produrre marginalità positive".
Si ricordano anche le criticità individuate dai due commissari, come "la mancanza di una chiara definizione dei rapporti tra Comune e Casinò", come pure "i ritardi rispetto all'implementazione di una serie di attività previste dal piano (poker competitivo, gioco online, galleria commerciale, nuova sala fumo) e la vischiosità riscontrate con i fornitori incaricati della manutenzione delle slot e della ristorazione".
Il decreto sottolinea infine che "emergono tali elementi che lasciano fondamentalmente ritenere, almeno allo stato, che la società sia in grado di fare fronte ai pagamenti previsti", essenco allo stato segnalato "un accrescimento non solo della liquidità del Casinò, giunta a 15,4 milioni di euro al 31.10.2022, ma anche dei ricavi da gioco realizzati dalla riapertura della Casa da gioco (il 26 gennaio Ndr) sino al 7,11.2022, pari ad euro 33,2 milioni con ragionevoli previsioni a fine anno 2022 di superamento dell'obiettivo previsto nel piano (di euro 36,5 milioni)".
IL COMMENTO DI AMBROSINI - L'amministratore delegato del Casinò, Marco Ambrosini, commenta con soddisfazione l'omologa del concordato: "Rivolgo un ringraziamento, anche personale, al giudice delegato Marco Mancini per la puntualità, la competenza e la solerzia nella gestione di questo iter. Sono ovviamente contento che si gli sforzi prodotti siano stati premiati".
Come commenta, invece, la decisione del tribunale di Como, annunciata ieri 13 dicembre, di risarcire con 13 mensilità 46 ex dipendenti, il cui licenziamento a opera della curatela è stato dichiarato inefficace? Ciò avrà conseguenze sul piano concordatario?
"Prendiamo atto della decisione del tribunale di Como, il cui impatto, peraltro, era stato previsto con ampio anticipo nel piano concordatario".
I TEAM COINVOLTI - Il Casinò di Campione è stato assistito nel corso della procedura concordataria dallo studio legale internazionale Dla Piper.
In particolare, lo studio ha agito con un team multidisciplinare coordinato dal partner Ugo Calò, head of financial services sector, per gli aspetti di strutturazione dell’operazione concordataria, coordinamento del processo di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale e per gli aspetti finanziari e corporate, unitamente al partner Alberto Angeloni e l’avvocato Raffaele Buono, per gli aspetti di diritto concorsuale e civile, coadiuvati dagli avvocati Andrea Garofalo e Filippo Morini, e con il supporto dei partner Giovanni Iaselli e Carlotta Benigni, che hanno assistito la società negli aspetti fiscali e nella transazione fiscale ex art. 182-ter, L.F., del partner Giulio Coraggio, che ha assistito la società nelle questioni connesse alla normativa sui giochi d’azzardo e alla relativa contrattualistica con terze parti, e del partner Fabrizio Morelli, per le tematiche di diritto del lavoro.
Gli studi Di Tolle Pilia & Associati e Ghislanzoni hanno prestato assistenza al Casinò nella procedura concorsuale e per aspetti giuslavoristici e di diritto amministrativo.
Il piano concordatario è stato elaborato dall’advisor Vitale-Zane & Co., con un team guidato dai partner Stefano Zane e Nicola Boni. Il dottor Stefano d’Amora ha rilasciato la relazione di veridicità dei dati aziendali e fattibilità del piano, mentre la perizia ex art. 160, comma 2, L.F., è stata redatta a cura del dottor Francesco Carnevali.