“Posto che l’obiettivo della Procedura è il soddisfacimento dei creditori secondo l’entità e le tempistiche indicate nella proposta approvata, il Casinò sembra aver raggiunto anche nel secondo semestre 2024 l’obiettivo prefissato nel Piano. Infatti, nonostante un livello di ricavi da gioco inferiore alle attese, la Società è stata in grado di generare la liquidità sufficiente a consentire il soddisfacimento dei creditori nella misura prevista dalla Proposta, al contempo anticipando (beneficiando così di un ingente risparmio in termini di sanzioni ed interessi, attraverso l’istituto della c.d. rottamazione quater) una parte della ripartizione spettante all’Erario, e mantenendo comunque un livello di liquidità ben più ampio rispetto a quanto previsto nel Piano (la liquidità al 31.12.2024 era pari a circa 9,4 milioni di euro, rispetto ai 5,7 milioni di euro previsti nel
Piano).”
Lo si legge nella relazione semestrale dei commissari giudiziali del Casinò Campione d'Italia, Alessandro Danovi e Gianluca Minniti, che attestano così la regolarità dei pagamenti ai creditori.
“La liquidità generata ha consentito di dare esecuzione, a cavallo tra i mesi di novembre e dicembre 2024, ad un ulteriore piano di riparto che ha visto la distribuzione in favore dei creditori (principalmente dipendenti) per l’importo di 15.887.554,66 euro. In ogni caso, si può affermare che anche quest’ultimo semestre conferma la capacità della casa da gioco di operare in equilibrio economico e finanziario, non solo consentendo una possibilità di soddisfacimento dei propri creditori (che dal fallimento difficilmente avrebbero ottenuto un ristoro significativo) ma permettendo anche di offrire lavoro ai dipendenti e possibilità di business ai fornitori, rivitalizzando al contempo il tessuto sociale del territorio dell’enclave”, sottolineano i commissari.
LE OBBLIGAZIONI CONCORDATARIE - Come riportato nel decreto di omologa, la proposta concordataria di Casinò di Campione contempla il pagamento integrale e alle rispettive scadenze di tutte le spese della procedura e dei crediti prededucibili; il pagamento dei creditori che abbiano sottoscritto con la Società un accordo para concordatario (con l’esclusione di coloro i quali, a causa della mancata riassunzione presso la casa da gioco, sono stati ricollocati nella Classe A), in misura integrale nel rispetto di quanto indicato nell’accordo stesso; il pagamento integrale, entro 36 mesi a decorrere dalla data dell’eventuale omologazione della Procedura di tutti gli altri creditori assistiti da privilegio generale, inseriti nelle classi A, B, C, e D; il pagamento dei creditori chirografari, inclusi nelle classi E ed F, mediante o il pagamento del 50 percento del valore nominale del credito, da corrispondersi a partire dal 37° mese ed entro il quinto anno dalla data di eventuale omologazione della Procedura; e o l’attribuzione del diritto ad essere remunerati per un importo integrativo fino al 50 percento del credito originario (e così fino al 100 percento del credito originario), a titolo di earn out, che sarà corrisposto, anche in diverse tranches, al 31 dicembre di ogni anno, a partire dal terzo anno e fino al decimo anno dalla data di omologazione della Procedura, mediante l’utilizzo delle giacenze di cassa eventualmente disponibili oltre la soglia di Euro 5.000.000 (c.d. buffer di cassa minimo). Tale diritto è condizionato, quindi all’esistenza di giacenze di cassa eccedenti la predetta soglia; il pagamento dei creditori postergati mediante l’attribuzione del diritto ad essere remunerati per un importo fino al 100 percento del valore del credito originario.
Ciò premesso, “a cavallo tra i mesi di novembre e dicembre 2024 la Società ha dato esecuzione al c.d. Riparto 3 in favore dei creditori, che ha comportato il pagamento del complessivo importo di 15.887.554,66 euro, destinati ai creditori assistiti da privilegio generale” e “si dà peraltro atto che la Società ha regolarmente provveduto al pagamento delle ulteriori 2 rate, i cui termini scadevano nel corso del semestre in esame, della cosiddetta rottamazione quater”.
LA TRATTATIVA CON LA BANCA POPOLARE DI SONDRIO – La nuova relazione dei commissari, che si riferisce al secondo semestre del 2024, ricorda anche quanto scritto nella precedente, ossia “pendenza di trattative tra Casinò, i dipendenti imputati di Banca Popolare di Sondrio e il Comune di Campione d’Italia, volte al raggiungimento di un accordo a definizione della controversia sia sul piano penalistico che civilistico”, per informare che “laccordo è stato raggiunto esclusivamente tra Casino e la Banca”. Un accordo di cui Danovi e Minniti enumerano le condizioni, tra cui il pagamento al Casinò da parte di Bps di 3.200.000 euro e la rinuncia integrale, da parte di quest'ultima, all'eventuale remunerazione dell'earn-out.
A fronte di questi adempimenti il “Casinò rinuncia, definitivamente a costituirsi parte civile nel Processo Penale nei confronti dei dipendenti di Bps imputat”m come pure a “citare Bps nel Processo Penale quale responsabile civile per le condotte dei summenzionati imputati” e a “far valere qualsivoglia ulteriore pretesa risarcitoria e/o diritto astrattamente esperibile nei confronti di Bps e dei propri dipendenti imputati, in relazione ai rapporti intercorsi tra tali soggetti e Casinò prima della dichiarazione di fallimento del 26 luglio 2018”.
L'accordo, su autorizzazione del giudice delegato, è stato autorizzato dai commissari giudiziali “ai fini delle rinunce alla costituzione di parte civile e alla citazione della Banca quale responsabile civile” e “la transazione, formalizzata in data 04.09.2024, è stata adempiuta da Bps in data 06.09.2024 mediante il versamento in favore di Casinò della somma di 3.200.000 euro”.