Gestione Casinò e Comune Campione, respinto il ricorso della Procura di Como
Respinto il ricorso che la Procura di Como aveva presentato contro il mancato rinvio a giudizio per alcuni capi di imputazione in merito alla gestione di Casinò e Comune Campione dal 2013 al 2018.
Tutti prosciolti. Questo il dispositivo della Corte d'appello di Milano, che oggi 21 marzo ha respinto il ricorso che la Procura di Como aveva presentato in merito al mancato rinvio a giudizio per alcuni soggetti e per alcune ipotesi di reato, in merito alla gestione di Casinò e Comune di Campione d'Italia dal 2013 al 2018, confermando dunque per intero la sentenza del Gip.
Il deposito delle motivazioni avverrà entro 90 giorni.
Nella sentenza del 2021 del giudice del tribunale di Como Andrea Giudici, e che era stata impugnata dalla Procura lariana, viene dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dell'ex vice sindaco Maria Paola Mangili, l'ex vice sindaco Florio Bernasconi, dell'ex segretario comunale Giampaolo Zarcone ed Emanuela Radice per l'imputazione loro ascritta al capo 1) punto a), perchè il reato è estinto per intervenuta prescrizione, per le imputazioni al capo a) punti b), c) ed f) perchè il fatto non è più previsto dalla legge come reato, per l'imputazione loro ascritta al capo 1) punto e) perchè il fatto non sussiste.
Non luogo a procedere nei confronti di Roberto Salmoiraghi, Lucia Amato e Emanuela Radice per l'imputazione loro ascritta al capo 2) punti a) e c), perchè il fatto non è più pervisto dalla legge come reato e, punto b), perchè il fatto non sussiste.
Non si procederà nei confronti di Piccaluga, Salmoiraghi, Zarcone, Amato, Radice, dei revisori dei conti Antonella D'Aniello, Pierantonio Montagnini, Salvatore Palmi e Giovanni Toninelli per l'imputazione loro ascritta al capo 4) punto a) perchè il fatto non sussiste; come pure dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Radice e comandante della polizia municipale Maurizio Tumbiolo per l'imputazione loro ascritta al capo 8) perchè il fatto non sussiste.
Non luogo a procedere neanche nei confronti del commercialista Angelo Maria Palma per l'imputazione al capo 9) per non aver commesso il fatto e per le imputazioni a lui ascritte i capi 10) e 11) perchè il fatto non costituisce reato e, infine, non luogo a procedere nei confronti di Radice e Zarcone per l'imputazione loro ascritta al capo 11) per non aver commesso il fatto.
Il processo, come noto, procede per gli altri capi di imputazione, anche se la nuova data non è stata fissata. Da esso esce definitivamente Palma, che aveva attestato la capienza patrimoniale della società che, quindi, non si sarebbe mai trovata con patrimonio netto negativo. Questa decisione del tribunale di appello potrebbe avere effetto anche sui i reati di bancarotta contestati in questi giorni a 16 amministratori del Comune e del Casinò.