Dipendente infedele, Casinò di Venezia può licenziarla
La Corte d'Appello ribalta sentenza di primo grado, lecita decisione del Casinò di Venezia di licenziare dipendente ripresa dalle telecamere mentre sottraeva delle mance.
Scritto da Redazione
Nuova puntata della vicenda che ha per protagonista una dipendente del Casinò di Venezia, licenziata nel 2018 con l'accusa di aver sottratto parte delle mance, fatti avvenuti quando la donna, che è anche fondatrice del sindacato Siam, era stata spostata, dopo l'estate alle casse delle slot.
Per documentare l''ammanco, complessivamente pari a 90 euro, e avvalorare la tesi del licenziamento per giusta causa, l'azienda aveva utilizzato dei filmati relativi all'attività della lavoratrice alla cassa slot, ma successivamente il Tribunale aveva stabilito l'illegittimità del licenziamento in quanto basato su riprese audiovisive che, secondo l'accordo sindacale del 2004 “non possono essere impiegate per elevare contestazioni disciplinari ai lavoratori, ma solo a loro discolpa”
Contestualmente, i giudici di primo grado avevano condannato la casa da gioco a
reintegrare la dipendente nel proprio posto di lavoro e a risarcire il danno subito.
Ora il ribaltamento della sentenza. L'Ufficio del Giudice del Lavoro presso la Corte d'appello di Venezia ha dichiarato risolto il rapporto di lavoro con decorrenza 6 novembre 2018.