È passato qualche giorno da quando ho proposto l’esempio uguale al presente esclusivamente per fare osservare la differenza tra il conteggio delle mance di un gioco per totali o per ogni singolo tavolo. In primis, preavvisando ancora una volta che trattasi di un esempio del tutto teorico ma adatto a far comprendere la problematica immediata e conseguente che ne deriva, per meglio allacciarmi alla teoria di quel disciplinare già rammentato del quale non ricordo l’anno e che riportava, per la roulette francese, una percentuale massima ammissibile tra mance ed introiti del 60 percento, ritorno sullo specifico.
In una casa da gioco ci sono in funzione sette tavoli di roulette francese, tutti sono in utile di 1000 ciascuno per un totale di 7000 e le mance, conteggiate per il loro totale e non tavolo per tavolo, sommano a 4200. Quindi il 60 percento.
Ora proviamo a contare le mance tavolo per tavolo: i primi sei tavoli 500 ciascuno quindi 3000, il settimo 1200. Il totale è sempre identico 4200. C’è solo una precisazione da fare e cioè che 1200 di mance con un introito di 1000 la percentuale in discorso è 120 percento e, quindi, irregolare.
Non mi pare che in alcun modo si possa giustificare il risultato senza la ricerca di eventuali motivazioni volte ad un deciso sostegno. Vi assicuro che l’impresa non si presenta facile! Cosa potrebbe essere accaduto lo si può raccontare a voce. Non è il caso di pubblicizzare certi possibili accadimenti che nulla hanno per essere universalmente noti.
Ma il fatto che potrebbe dimostrare la non regolarità del gioco e degli incassi, nel caso di gestione in concessione, e non solo al privato, ha un secondo e ben più ampio effetto: il canone di concessione, stabilito sulla base dei risultati come da bilancio, stabilendo una sorta di avviamento, non sarebbe troppo vicino al corretto e giusto a causa di quanto riscontrabile.
Passo al 2001 quando, per la prima volta, mi sono trovato ad agire da gestore; avevo pensato una metodologia di controllo che presento modificata a seguito delle esperienze successive. Ponendo, ad esempio anche per non complicare l’esposizione perché non è il caso in questa fase, i soli giochi da tavolo e di contropartita, ecco i dati che occorre avere a disposizione:
la data del giorno e con un segno particolare, potrebbe essere il colore, poter individuare se feriale. festivo, prefestivo o abbinato ad un evento in specie stante la necessità di diversificare l’offerta e non solo di gioco,
gli elementi che hanno portato alla identificazione del risultato netto del tavolo (dotazione iniziale, esistenza finale contanti, aggiunte eventuali),
l’importo delle mance del tavolo,
l’orario di apertura e di chiusura del tavolo.
Sicuramente non sarà difficile prevedere in automatico i totali per gioco sia dei netti che delle mance, delle ore lavorate (utili per calcolarne la resa) e dei contanti, giornalieri, mensili o altro.
In buona sostanza si dovrebbe disporre, giornalmente per ogni singolo gioco e tavolo di: risultato netto, mance, raffronto tra i dati citati, contanti e raffronto tra contanti e risultati, e ore tavolo, incidenza del singolo gioco sul totale dei proventi.
Se qualcosa è stata dimenticata sarà sempre possibile inserirla, se sottaciuta c’è un valido motivo di privacy.
Riepilogando credo si possa ammettere che il completo dei dati evidenziati sarà utile per qualunque tipologia di gestione in quanto mirata al controllo di cui trattasi e, forse, ancor più ad uno studio del mercato, della domanda interna e, volendo, ampliata alla stagionalità; il tutto a supporto del marketing, dell’organizzazione del lavoro e della produzione.
Mentre, invece, la prima parte può essere utile al concedente che deve controllare la regolarità del gioco e degli incassi.
Non credo si possano avanzare dubbi, ma è solo una mia specifica convinzione, sul fatto che avendo disponibili i risultati netti e le mance per ogni singolo tavolo e per i totali, le voci che intervengono per ricavare i dati e gli elementi di cui sopra, la percentuale tra mance e proventi, l’incidenza di ciascun gioco sul totale dei proventi, l’incidenza relativa dei ricavi slot e, lo ripeto, a mio parere si hanno tutti gli elementi per approfondire, se del caso, ogni eventuale discrepanza che si dovesse incontrare.
Sicuramente, con quanto narrato, non intendo suggerire né tanto meno consigliare al gestore la metodologia che ho cercato di illustrare parzialmente ma comprensibile soltanto perché ho avuto l’occasione di sperimentarla.
Sono perfettamente certo che una prima parte utilizzata dal concedente ed il completo dal gestore potrebbero costituire una motivazione aggiuntiva alla loro operatività, ognuno per la propria parte di interesse anche per i risultati che se ne possono trarre.