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Controllori nei casinò, una missione delicata ma non impossibile

28 febbraio 2024 - 11:04

I controlli sulla regolarità del gioco e degli incassi sono fondamentali, ma non si tratta di un compito impossibile da svolgere.

Foto di Maria Teneva su Unsplash

Foto di Maria Teneva su Unsplash

Non vorrei aver dato l’impressione, narrandone spesso, che il controllo a posteriori sulla regolarità del gioco e degli incassi consista in un lavoro aggiuntivo lungo e difficile o tanto impegnativo, non era e non è il mio intento. Desideravo solamente evidenziarne la rilevanza ed ora dimostrarne la semplicità.

Il compito del controllore comunale e/o regionale al casinò si può così riassumere: nessun tavolo può essere aperto o chiuso senza il suo intervento. Questo per garantire che la dotazione iniziale è perfetta nel totale e nella composizione e che la consistenza finale ha le medesime caratteristiche.
Durante la partita avvengono fatti economici e non al tavolo da gioco, quelli economici sono il pagamento delle vincite, il prelievo delle perdite dei giocatori e le mance elargite dai giocatori vincenti, al personale tecnico da porre nell’apposita cassetta da parte del ricevente. Le prime vanno pagate ai vincenti, le seconde messe a budino (il luogo dove sono tutti i gettoni, vicino al cilindro), le aggiunte tese ad aumentare la dotazione a seguito di grandi vincite pagate. Quelli non economici sono il cambio di contanti per gettoni, di gettoni per placche o viceversa, il cambio al tavolo per gettoni in cambio di placche.

In altro ufficio del casinò avviene il conteggio del risultato netto del tavolo dato dalla differenza tra dotazione iniziale e consistenza finale tenuto debito conto del contante cambiato al tavolo dai giocatori, anche questo riposto nell’apposito contenitore nel tavolo e delle eventuali aggiunte.
A questo punto non rimane che il conteggio delle mance, tavolo per tavolo, al quale assiste uno dei controllori.
Quindi, riepilogando, di quali elementi dispongono i controllori? Risultato del tavolo, contanti rinvenuti nel contenitore, importo delle mance.
Le cose che potrebbero mancare se si vuole allargare il controllo con l’utilizzo di più elementi? Le presenze, la tipologia di giornata se festiva, prefestiva o feriale. Le può fornire, se del caso, l’ufficio che provvede alla registrazione degli ingressi.

Ora possiamo controllare di quanto disponiamo: risultato, contanti, mance di ogni tavolo che i controllori presenti alle specifiche operazioni possono immettere nel programma computerizzato; un programma dove si possono immettere dati da parte di tutti ma non si può, dagli stessi, correggere se non autorizzati e riconoscibili. Il riepilogo per ogni gioco, risultato e mance, interessa sia i controllori che lo potranno immettere nel programma e la contabilità che, unitamente a questo, conserva i giustificativi e tutta la documentazione relativa agli importi, ciò in amministrazione.
Ho volutamente omesso una particolarità essenziale per non appesantire la problematica in discorso: le operazioni che avvengono tra il tavolo e la cassa per quanto inerisce ai cambi al tavolo e alle aggiunte, sia nei giochi di contropartita sia in quelli di circolo, deve avvenire con una documentazione a doppia firma e in doppia copia, una nel tavolo (ad esempio, cassetta dei contanti) e l’altra al cassiera di sala che effettua l’operazione.

Le operazioni al tavolo da gioco sono sempre verificate de visu dai controllori in sala da gioco e, se del caso, tramite l’impianto video. Un solo brevissimo accenno che rientra nei compiti da svolgere ma non rientra nella tipologia di controllo che ho cercato di illustrare.
Con quanto precede ritengo di aver chiarito in cosa consiste la raccolta degli elementi indispensabili per il controllo di cui trattasi che, lo si ripete, potrebbe non essere l’unico ma che sento di poterne garantire l’efficacia.
Sicuramente il gestore potrebbe, partendo da una simile metodologia, ampliarla con dati più interessanti e più consoni ad un controllo gestionale comprendendo le ore tavolo ed altri elementi utili a verificare, tra l’altro, il trend della produzione e il relativo rendimento.

È chiaro ed evidente che le attese del gestore e del concedente non sono identiche anche se di sicuro interesse per entrambi. Tanto per esemplificare se poniamo mente agli investimenti troviamo che il ritorno impensierisce in primis la gestione e, conseguentemente, l’ente pubblico che potrebbe trovarsi in difficoltà nel garantire l’equilibrio economico e finanziario della gestione. 
In conclusione non possiamo sottacere, o meglio ancora dimenticare, che gli interessi convergenti nella gestione di una casa da gioco dovrebbero comportare il principio di trasparenza come descritto nella proposta di legge che il Movimento 5 Stelle ha presentato, recentemente, alla Camera dei deputati.

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