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Isi case da gioco, tra base imponibile e rivalsa

06 agosto 2024 - 10:25

L'analista di gaming Mauro Natta esamina lo schema di decreto legislativo sui tributi erariali minori, concentrandosi sulle norme sull'imposta sugli intrattenimenti che si applica alle case da gioco.

Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

Foto di Kelly Sikkema su Unsplash

Nello schema di decreto legislativo sui tributi erariali minori si parla dell’imposta sugli intrattenimenti e, all’art. 26, punto 4, si legge: “Per le case da gioco la base imponibile è costituita giornalmente dalla differenza fra le somme introitate e quelle pagate ai giocatori per le vincite e da qualsiasi altro introito connesso all’esercizio del gioco”.

Al punto 5 troviamo: “Sono escluse dal computo dell’ammontare imponibile le somme dovute a titolo di rivalsa obbligatoria dell’imposta sugli intrattenimenti e di quanto è dovuto agli enti pubblici concedenti a cui è riservato per legge l’esercizio delle case da gioco”.

La tariffa applicabile per le case da gioco è del 10 percento.

Rivalsa: 1. eccezion fatta per i casi di liquidazione forfettaria dell’imposta, … esclusi gli esercenti di case da gioco, devono rivalersi dell’imposta  nei confronti degli spettatori, dei partecipanti o degli scommettitori.

Non nascondo che l’interpretazione di questa ultima annotazione non mi è agevole in quanto esula dalle mie nozioni; provo a pensare che possa trattarsi dei proventi netti di tutti i giochi presenti nella casa da gioco, per intenderci da tavolo e non, depurati della percentuale sui proventi che il gestore versa al concedente ente pubblico. 

Pur nell'incertezza dell'interpretazione mi sento di scrivere che, comunque sia calcolato l’imponibile, l’aliquota del 10 percento applicata che altrimenti non sarebbe agevole comprenderne la citazione per le case da gioco, concorre ad una diminuzione delle entrate tributarie dell’ente pubblico periferico, Comune e Regione, autorizzati a gestire in proprio o in concessione a società con capitale pubblico o privato il gioco d’azzardo.

Ritornando su detta diminuzione mi viene naturale domandarmi: cui utile est? L’uso del latino è una mania che soddisfo quando possibile.

Non mi pare che il mercato nazionale dell’azzardo nelle case da gioco stia attraversando un periodo roseo, anzi, la situazione, dopo il periodo pandemico, non è quella di un tempo lontano quando ancora lavoravo.

A proposito ricordo che, nei primi anni del ‘60, per tutti i giorni andavo a Chatillon, all’Ufficio del Registro, a portare la denuncia dei risultati di gioco; sui biglietti di ingresso, mi pare, si pagasse la Siae.
 

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