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Casinò in Thailandia, c'è chi dice no e il premier viene destituito

14 agosto 2024 - 12:16

Il partito della coalizione governativa thailandese si unisce ai dubbiosi sulla politica dei casinò.

Scritto da Mc

foto tratta dalla pagina Facebook di Srettha Thavisin

La questione sulla legalizzazione dei casinò in Thailandia è stata lungamente dibattita, da anni, e anche ora che si è a un punto dall'obiettivo ci sono forti opposizioni e contemporaneamente c'è un terremoto politico non di poco conto. 
Ma andiamo per ordine. Uno dei partiti dell'attuale governo di coalizione della Thailandia ha aggiunto la sua voce al Partito Democratico all'opposizione, preoccupato per il valore sociale ed economico della legalizzazione del business dei resort con casinò.

Il ministero delle Finanze del paese ha terminato la bozza di una legge relativa ai casinò nota come Entertainment Complex Bill. La bozza è ora in fase di consultazione pubblica fino al 18 agosto.
Il Bangkok Post riferisce in proposito che un membro della coalizione governativa, il partito Bhumjaithai, ha dubbi sulla questione.
Chaichanok Chidchob, segretario generale del partito, afferma infatti di avere diversi motivi di disaccordo con i termini del disegno di legge, incluso il fatto che la legalizzazione aiuterà davvero a frenare il gioco d'azzardo non autorizzato esistente, come sostenuto dal primo ministro, Srettha Thavisin. Anzi ex: il premier è stato destituito dalla Corte costituzionale per aver nominato nel suo gabinetto un ex avvocato che in passato era stato incarcerato e avere così violato le regole etiche, uno scossone politico che certamente indebolisce anche la corsa alla legalizzazione dei casinò.

Il partito Bhumjaithai suggerisce che la Thailandia ha già una "abbondanza" di attrazioni per i turisti, senza bisogno di casinò. Il partito si chiede inoltre se una tale industria creerebbe davvero occupazione per la gente del posto.
Il Bangkok Post cita pure Chaichana Detdecho, vice segretario generale del Partito Democratico, che ha espresso la sua specifica opposizione ai casinò, dubitando che il potenziale economico di tali strutture – se istituite in Thailandia – possa eguagliare il contributo economico dei resort con casinò a Macao, in Vietnam o a Singapore.

Il funzionario del partito suggerisce che il governo thailandese dovrebbe esaminare alternative come la legalizzazione e la tassazione delle lotterie.
L'agenzia di stampa ha anche fatto riferimento ai commenti sui social media del vice leader del Partito Democratico, Suchatvee Suwansawat, che esprimeva preoccupazione per i locali thailandesi che sarebbero presi di mira come clienti del gioco d'azzardo e se le autorità del paese saranno in grado di avere un controllo efficace sui crimini "gravi", che secondo lui potrebbero essere associati a un settore dei casinò, in particolare al riciclaggio di denaro.

Secondo un rapporto pubblicato lunedì dal Bangkok Post, secondo i termini del quadro di legalizzazione, i locali dovranno pagare un biglietto d'ingresso di 5.000 Thb (circa 143 dollari), anche se il rapporto non ha chiarito se tale tassa sia una tantum, o per visita.
Secondo il progetto di legge, il primo ministro della Thailandia, un vice primo ministro e cinque ministri, siederanno in quello che ha definito un "Comitato politico" per guidare lo sforzo politico del paese in materia di casinò. 

L'ambito di competenza del comitato di alto livello include la determinazione del numero di licenze per i complessi di intrattenimento del casinò e le aree per la loro gestione, oltre a raccomandare le aliquote fiscali per le attività di casinò.
Il Comitato politico può anche determinare il rapporto tra dipendenti thailandesi e stranieri assunti dai casinò, come, riporta GgrAsia, osserva lo studio legale thailandese Chandler Mhm Limited in una recente nota sul progetto di legge.


 

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