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Pogo al bando nelle Filippine, la preoccupazione della politica

06 settembre 2024 - 17:33

Una senatrice delle Filippine teme che i Pogo, messi al bando, possano cercare di operare sotto mentite spoglie.

Scritto da Mc
foto tratta dalla pagina Facebook di Risa Hontiveros

foto tratta dalla pagina Facebook di Risa Hontiveros

Mentre l'industria attende linee guida dettagliate per il divieto degli operatori di gioco offshore filippini, i cosiddetti Pogo, la senatrice Risa Hontiveros solleva preoccupazioni sul potenziale “rebranding” di queste società nel paese.
Secondo il media locale Inquirer, Hontiveros ha avvertito che i Pogo potrebbero tentare di rinominare o trovare nuovi modi di operare, come trasformarsi in call center o trasferirsi in zone economiche speciali, scenari che definisce ingannevoli e inaccettabili.

Queste osservazioni seguono alla scoperta del primo hub Pogo illegale a Cebu, Visayas, dove le autorità hanno trovato e salvato 162 cittadini stranieri, tra cui sei indonesiani inizialmente ricercati.
Hontiveros ha sottolineato che questi sofisticati operatori truffatori sono transnazionali. Le udienze del Senato hanno rivelato che questi centri persistono a causa del lavoro forzato delle vittime della tratta di esseri umani, sia filippini che stranieri.

Secondo l’Anti-Financial Account Scamming Act (Afasa), ciò costituisce un sabotaggio economico. La senatrice ha sottolineato che gli attuali sforzi del Senato sono concentrati sulla ricerca di soluzioni efficaci per chiudere completamente i Pogo nelle Filippine.
Secondo la senatrice le udienze del Senato hanno rivelato che molti Pogo sono gestiti da gruppi criminali organizzati, con un certo coinvolgimento di funzionari pubblici.
In questo contesto, è necessario ritenere responsabili quei funzionari che hanno facilitato e continuano a sostenere queste imprese.
Inoltre, Hontiveros ha espresso preoccupazione per le operazioni clandestine in corso dei Pogo nel paese e ha esortato le forze dell'ordine ad agire con decisione riguardo al divieto totale ordinato dal presidente Marcos.

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