Van Lambaart (Eca): 'Italia membro prezioso Ue, casinò riconsiderino adesione all'associazione'
Il nuovo presidente dell'Eca, Erwin van Lambaart, presenta il suo programma associativo, analizzando il divieto di pubblicità del gioco in Italia e auspicando il ritorno dei casinò tricolori nell'associazione europea di settore.
Passaggio del testimone alla guida dei casinò europei e dell’associazione che li rappresenta. Nuovo presidente dell’European casino association è infatti l’olandese Erwin van Lambaart, succeduto allo svedese Per Jaldung, che era in carica dal 2015 e che a fine 2022 ha anche lasciato la carica di Ceo di Casino Cosmopol.
Una nuova era, dunque, per l’associazione: in un'intervista pubblicata sul numero di settembre della rivista Gioco News, da domani 1° settembre disponibile anche online, van Lambaart illustra i progetti che saranno portati avanti, le sfide/opportunità da affrontare e cogliere (su tutte, quella del gioco online) e delinea lo stato di salute dei casinò europei, considerati un volano turistico per il territorio che li ospita. Inoltre, si sofferma anche sull'Italia, nell'estratto dell'intervista di cui proponiamo un'anteprima.
L’Italia vieta la pubblicità del gioco legale dal 2018. Cosa ne pensa di questa disposizione?
“Il divieto dell’Italia di pubblicizzare il gioco d’azzardo è stato un forte impegno per la responsabilità sociale e la salute pubblica, riflettendo le circostanze relative al mercato del gioco d’azzardo italiano in quel momento. L’intenzione alla base di questa disposizione è encomiabile in quanto cerca di mitigare i danni associati alle dipendenze da gioco. Tuttavia presenta anche enormi sfide per l’industria, in particolare per gli operatori autorizzati e legali a livello nazionale per quanto riguarda l’acquisizione e la fidelizzazione dei clienti. È importante trovare un equilibrio tra la promozione del gioco responsabile e la garanzia della sostenibilità dell’industria dei casinò autorizzata e regolamentata.
Un divieto totale spingerà molti consumatori, comprese le giovani generazioni vulnerabili, nelle grinfie di operatori online illegali. Una politica pubblicitaria più sfumata potrebbe essere meglio attrezzata per evitare questo scenario.”
L’Italia non fa più parte dell’Eca. Cosa si augura in questo senso?
“Sebbene sia un peccato che l’Italia abbia deciso di non rimanere parte dell’Eca nel 2020, rispettiamo la sua decisione. Tuttavia manteniamo linee di comunicazione e collaborazione aperte con l’industria dei casinò italiana e speriamo che nel prossimo futuro l’Italia possa riconsiderare la sua decisione. Tale decisione riconoscerebbe i vantaggi di far parte di una più ampia rete europea dedicata al rafforzamento e alla promozione del settore dei casinò. L’Italia come paese è un membro importante e prezioso dell’Ue ed è stata un membro prezioso dell’Eca per molti anni.
Noi, come Eca, ora rappresentiamo 29 paesi, 750 casinò e oltre 60.000 dipendenti professionisti e dedicati in tutta Europa. Crediamo che l’Italia debba far parte di questa comunità. L’Italia ospita il Casinò più antico d’Europa e, per buone ragioni, non vediamo l’ora di celebrare il ritorno dell’Italia all’Eca alla prossima occasione.”
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