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Campione, commissario non firma piano ristrutturazione del Casinò

24 luglio 2018 - 13:12

Il commissario liquidatore di Campione d'Italia non firma il piano di ristrutturazione del debito del Casinò, che non può dunque essere presentato al tribunale.

Scritto da Anna Maria Rengo


Il commissario straordinario di liquidazione del Comune Campione d'Italia, Angela, Pagano, ha deliberato "di non sottoscrivere l'accordo di ristrutturazione debiti ex art. 182-bis legge fallimentare" della società di gestione del Casinò, che non può dunque essere presentato al tribunale di Como, chiamato a decidere sull'istanza di fallimento presentata dalla Procura lariana.

Il termine concesso dal tribunale di Como per la finalizzazione dell'accordo, come ricorda ancheil commissario nella premessa alla delibera, scade il 25 luglio, ed è frutto di una proroga consentita lo scorso 28 maggio. La legge fallimentare, aggiunge Pagano, "non ammette la possibilità di un'ulteriore proroga".

"In caso di mancato deposito nel termine anzidetto dell'accordo con i creditori della Società, a cominciare dal Comune e dall'Osl (...), il tribunale concluderà l'istruttoria prefallimentare per poi pronunciarsi in merito all'istanza di fallimento pendente".

Pagano sottolinea che "al fine dell'efficacia dell'accordo è necessaria anche la sottoscrizione dell'organo di straordinario di liquidazione competente per il debito pregresso che il Casinò Spa ha nei confronti del Comune".

I MOTIVI DELLA MANCATA SOTTOSCRIZIONE - A corredare la delibera c'è una relazione tecnica, , firmata dal consulente finanziario Carla Bottini, nominata dal commissario Pagano, e che presenta numerosi rilievi critici, a partire dal fatto che sul sito della Camera di Commercio non sono disponibili i bilanci d'esercizio 2014 e 2017 della società.

Circa i ricavi, che il piano stima in crescita di circa il 3-4 percento annuo, la relazione rileva che "non coincidono con quelli indicati nei bilanci depositati, in quanto gli ultimi sono iscritti al netto dei contributi che devono essere erogati al Comune". Inoltre, "gli importi non sono controllabili in mancanza di documentazione" e "l'incremento previsto sembra essere ottimistico in virtù della situazione economica genertale e dei diversi modi di far ricorso al gioco d'azzardo".

La riduzione del contributo annuale al Comune "non è supportata da contratti o accordi ma è determinato dalla necessità della società di ottenere risultati in tendenziale pareggio". La criticità di tale soluzione, secondo la relazione, è l'inversione della modalità di determinazione del contributo basata non su condizioni contrattuali, nè in virtù delle necessità di funzionamento del Comune, ma sulla base dei risultati economici del Casinò.

La relazione evidenzia che il debito complessivo della società è pari, al 30 aprile 2018, a 132.391.158 euro (44,2 milioni nei confronti del Comune) e che la società ha previsto di richiedere ai creditori la sottoscrizione dell'accordo di ristrutturazione del debito. Quanto al Comune, la relazione evidenzia che "il rimborso del debito non fa affidamento sulla liquidazione degli assets aziendali, ma esclusivamente sulla generazione di liquidità derivante dalla redditività futura prevista oltre il medio termine; nessuna garanzia di natura patrimoniale o personale è fornita in riferimento all'adempimento delle obbligazioni di pagamento dei debiti consolidati; il rientro del debito è di durata decennale (in particolare l'80 percento sarà rimborsabile dal 2023 in poi) e pertanti potrebbe essere soggetto a imprevisti non determinabili; i canoni previsti nel Piano nel primo triennio, a detta del segretario generale del Comune e del responsabile finanziario del Comune, non consentono 0una ipotesi di bilancio stabilmente equilibrato'".

DIPENDENTI IN ASSEMBLEA - Fortissima preoccupazione e tanti interrogativi al Casinò. La Rsu ha ocnvocato per stasera, 24 luglio, dalle 20 alle 22, un'assemblea dei dipendenti, avente per oggetto la mancata approvazione del piano di ristrutturazione da parte del commissario.

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