skin
Menu

Casinò Venezia: perdite per quasi 3 mln di euro nei primi nove mesi

03 dicembre 2021 - 11:52

L'assessore Zuin presenta il conto economico del Casinò di Venezia nei primi nove mesi 2021: la perdita è inferiore a quanto preventivato.

Scritto da Anna Maria Rengo

Focus sulla Casinò di Venezia Gioco Spa, sul suo conto economico e sulle prospettive di Ca' Vendramin Calergi, oggi 3 dicembre in ottava commissione Bilancio del Comune.

L'assessore al Bilancio e Partecipate Michele Zuin si sofferma infatti, dopo l'illustrazione della delibera sul Piano di razionalizzazione delle partecipate e sulla possibile fusione inversa tra Cmv Spa e CdV Gioco Spa, anche sull'andamento del Casinò, evidenziando che "nel 2020 i conti si sono chiusi in pareggio grazie ai minori costi dovuti al risorso alla Fis, all'utilizzo degli strumenti messi in campo per fronteggiare la pandemia e alla decisione del Comune di rinunciare alla quota di incassi che gli spettava, il 25 percento. Essa è stata lasciata totalmente alla Casa da gioco sotto forma di compenso, trattenendo solo un 10 percento per pagare le imposte sugli incassi che si sono ottenuti nell'anno".

IL CONTO ECONOMICO AL 30 SETTEMBRE - Concentrando poi l'attenzione sul conto economico annuale al 30 settembre 2021, Zuin evidenzia "la perdita di 2.984.335, che è comunque inferiore di circa 1,6 milioni di euro rispetto a quella messa nel budget approvato del periodo, ossia una perdita di 4.617.338 euro".

Ovviamente, "al miglioramento degli incassi è corrisposto anche un aumento dei costi, ma il risultato complessivo è stato migliore di quanto la società, in accordo con la proprietà, aveva previsto".

Esaminando poi in dettaglio i dati distinti tra le due sedi, quella di terraferma di Ca' Noghera e quella lagunare di Ca' Vendramin, Zuin ribadisce che "continua a essere intenzione del Comune di mantenere anche la sede di Ca' Vendramin, poi è chiaro che la pandemia ha un po' sconvolto le previsioni. La sede di Venezia è costantemente in perdita ma per ragioni di opportunità e per rispondere alle richieste di commercianti, amministratori, clienti, dipendenti, la teniamo aperta. Certo, in questo periodo di pandemia sarebbe stato assurdo tenerla aperta come facciamo in un anno normale, in quanto avrebbe generato una perdita che avrebbe portato via tutti i pochi benefici che venivano dalla sede di Ca' Noghera".

Tracciando i conti al 30 settembre scorso e tenendo presente che la sede nel 2021 è stata aperta solo un fine settimana al mese "a Ca' Noghera abbiamo registrato una perdita di circa 7 milioni di euro. A pieno regime la perdita è di 10, 11 milioni di euro: da qui la scelta di contenerla senza abbandonare la sede di Venezia, ma non possiamo farlo come in un anno normale, tenendo presente che a Ca' Noghera ci sono stati incassi per oltre 25 milioni e che c'è stato un utile di 4 milioni di euro".

Passando agli scenari futuri, Zuin evidenzia che "nel 2022 è previsto che il Comune torni a trattenere il 25 percento degli incassi del Casinò" e, sollecitato dalle domande dai componenti della commissione, si sofferma, ancora, su Ca' Vendramin e sulla sua possibile riapertura in una fascia più ampia che non un solo fine settimana al mese: "La sede di Venezia dobbiamo tenerla aperta quel tanto che ci consenta di farlo tenendo i conti in ordine. Io ascolto tutti ma non posso andare in perdita, o peggiorare la perdita, su una società partecipata. A Ca' Vedramin la clientela c'è, ma fino a un certo punto, e poi ci sono le norme legate al Covid: il piano c'è ma dipende anche dalla pandemia e da come dobbiamo impiegare i dipendenti per dare una redditività della sede tale che non comprometta il totale della redditività della società. Non apro a caso la sede di Ca' Vendramin per poi trovarmi in un problema enorme di redditività. Non c'è intenzione di farne a meno, ma la sede sarà aperta in maniera tale da non creare danni alla società".

Zuin conferma inoltre che a marzo 2022 sarà aperto il bistrot, a Ca' Vendramin, gestito dallo chef Alessandro Borghese: "Ma sarà aperto anche verso l'esterno, e non dedicato solo ai clienti del Casinò. I lavori stanno andando avanti a prescindere dalle aperture del Casinò. Non ci creiamo problemi a tenere aperto il casinò per una o due persone: la clientela non è così numerosa e se ci sono i ricavi attuali è perchè la sede sta aperta solo un fine settimana al mese, in occasione di gare che portano clienti internazionali. Se le facessimo quattro volte al mese i clienti verrebbero una volta al mese, non quattro".

Ultimi due passaggi, sempre sollecitati dai componenti della commissione consiliare, sui possibili aumenti di stipendi di alcuni livelli apicali: "Le retribuzioni sono adeguate alle mansioni che hanno i dipendenti, e per conoscerle si può fare una richiesta di accesso agli atti", e per annunciare, in risposta alla richiesta sull'accesso al Fondo di integrazione salariale e con l'ausilio del dirigente Michele Dal Zin, che nel 2021 il costo del personale ha superato di circa 3 milioni gli 8 che erano stati messi a budget.

 

Articoli correlati