Comune Campione: 'Azione di responsabilità sociale contro ex amministratori Casinò'
La giunta comunale di Campione d'Italia delibera un'azione di responsabilità sociale nei confronti di ex amministratori del Casinò e all'occorrenza della curatela.
Con una delibera, la giunta comunale di Campione d'Italia guidata dal sindaco Roberto Canesi ha stabilito di dare mandato al primo cittadino (o a un suo rappresentante), in occasione della prossima assemblea dei soci del Casinò Campione Spa Società benefit (di cui il Comune è socio unico) di autorizzare la promozione di un'azione di responsabilità sociale nei confronti di ex amministratori della Casa da gioco, azione che si aggiunge al procedimento penale in corso “per i reati di false comunicazioni sociali, condotte dissipative e distrattive del patrimonio nonché pagamenti preferenziali a carico di alcuni ex amministratori, ex sindaci e altri soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione societaria” e per il quale la società di gestione del Casinò si è già costituita parte civile.
In dettaglio, si legge nella nuova delibera, il sindaco “autorizzerà la promozione dell’azione di responsabilità sociale nei confronti di quanti sono stati indicati nella delibera del Cda del 5 dicembre 2024 con riferimento al terzo punto all’ordine del giorno ai sensi dell’art. 2393 del c.c., che hanno causato pregiudizio alla Casinò Municipale di Campione d’Italia Spa - partecipata, a suo tempo in via maggioritaria dal Comune di Campione d’Italia e alla Casinò di Campione S.p.A. Sb attualmente partecipata in via esclusiva dal comune di Campione d’Italia, rispettando nella delibera assembleare da assumere, per l’azione di cui trattasi, le indicazioni specificate in premessa, ossia individuando i fatti addebitabili ai singoli convenuti. sempre che l’azione non sia prescritta in considerazione anche delle circostanze sopra richiamate.
I fatti patologici richiamati nelle conclusioni della relazione tecnica del prof. Cortesi (che, su incarico del Casinò, ha appunto redatto una relazione tecnica sui fatti generatori di danni e che hanno determinato la grave crisi della società Ndr) dovranno costituire le circostanze su cui fondare l’azione di responsabilità, fatte comunque salve, ogni ulteriore valutazione del rappresentante del Comune in sede di adozione della delibera assembleare;
Ove necessario, il sindaco (o suo delegato), autorizzerà anche la promozione dell’ulteriore azione, in riferimento alla seconda parte del 3° punto della deliberazione del Cda del 05.12.2024, nei confronti della curatela in relazione ai danni patrimoniali che la casa da gioco ha subito, in conseguenza della dichiarazione di illegittimità del licenziamento collettivo effettuato in pendenza del fallimento, come disposto dal tribunale di Como. Il tutto dovrà essere puntualmente verificato alla luce delle eventuali prescrizioni di legge intervenute”.
La stima della suddetta azione di responsabilità “viene indicata dalla società per una somma superiore a euro 200.000,00 , pertanto il delegato esprimerà parere favorevole al sostenimento della spesa, da parte della Società partecipata”, ovviamente con l'intento di riprendere molti più soldi rispetto ai 200mila che serviranno per avviare le azioni.
LE PREMESSE – In premessa, la giunta comunale evidenzia che la società di gestione del Casinò “ha valutato le condizioni per promuovere in sede civile un’azione di risarcimento contro ex amministratori, sindaci e altri soggetti che hanno operato in correlazione con la società, sul presupposto che le loro condotte possano aver procurato un danno alla casa da gioco ma che non sono interessati dal procedimento penale di cui si è detto” e che lo scorso 5 dicembre il Cda “ha individuato i soggetti nei confronti dei quali occorrerà procedere per l’azione di responsabilità sociali di cui questa amministrazione prende atto e essi soggetti sono quelli indicati dal Cda del 05/12/2024 sulla scorta dell’elaborato redatto dal prof. Cortesi (esperto incaricato dalla Società)”.
Si precisa inoltre che “l’assemblea per la promozione dell’azione di responsabilità, al fine di evitare inutili se non dannosi contenziosi, dovrà tenere conto anche della eventuale intervenuta prescrizione nei confronti di taluni amministratori o sindaci o altri soggetti che dovessero risultare imputabili nei confronti della società, sulla scorta della legislazione e della giurisprudenza vigente” e si prende atto che “i fatti generatori di danni e che hanno determinato la grave crisi della società sono indicati sinteticamente a conclusione della relazione tecnica del prof. Cortesi (incaricato dal Casinò) che così si è espresso:
'Alla luce della disamina condotta e di cui si è dato conto nel presente elaborato, è possibile formulare le seguenti considerazioni di sintesi in merito all’operato degli organi sociali pro tempore della Casa da gioco campionese:
a partire dall’esercizio 2011, i componenti degli organi sociali del Casinò hanno avuto contezza della grave situazione di crisi in cui versava la Società; a partire da tale esercizio, stante l’assenza di reali interventi di ricapitalizzazione (intesi come apporto di risorse finanziarie da parte dei Soci) e di incisivi interventi di ristrutturazione aziendale (in particolare, sul versante del costo del personale e del contributo da erogarsi a favore del Comune), gli amministratori avrebbero dovuto “senza indugio accertare il verificarsi di una causa di scioglimento e procedere agli adempimenti previsti dal terzo comma dell’art. 2484, ovvero ricorrere ad uno degli strumenti previsti dalla Legge Fallimentare per le aziende in conclamata situazione di crisi aziendale; in realtà, gli amministratori, in ciò agevolati dall’inerzia degli organi di controllo, hanno compiuto vari atti censurabili di straordinaria amministrazione tutti volti a ricostituire il patrimonio netto e che hanno consentito alla società di procrastinare l’attività per diversi anni così aggravando il dissesto della Casa da gioco. Ciò è stato peraltro reso possibile dal contributo di taluni periti che, come illustrato nel corpo della presenta Relazione, hanno fornito varie censurabili valutazioni sugli asset aziendali nel periodo 2011-2016'”.
Sempre in premessa si considera che “dovranno essere individuati le azioni e/o le omissioni imputabili ai soggetti sopra indicati nel quadro dei fatti che hanno determinato la grave crisi della società così come indicati nelle conclusioni della relazione tecnica appena richiamata”.
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