Fiamma Tricolore al prefetto di Como: 'Vigilare su Casinò e Comune'
Il segretario comasco del Movimento sociale Fiamma tricolore, Salvatore Gianfriddo, chiede al prefetto di Como di vigilare su Casinò e Comune Campione.
Scritto da Amr
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Le istituzioni competenti vigilino e monitorino il Casinò e Comune di Campione d'Italia "perché non si ripetano i fatti del passato. Stato, se ci sei, batti un colpo". Si conclude così la lettera che il segretario provinciale del Movimento sociale Fiamma tricolore Salvatore Gianfriddo ha inviato al prefetto di Como Andrea Polichetti, dopo la notizia della conclusione delle indagini di "una serie di personaggi ormai noti alle cronache giudiziarie perché, seppur a diverso titolo, ritenuti colpevoli dalla procura comasca di aver portato al disastro economico il Casinò di Campione ed in dissesto il Comune".
Il partito, che già nei giorni scorsi aveva preso posizione su Campione d'Italia, torna a evidenziare come "la situazione sia ben diversa da come la vogliono raccontare nell'Enclave sul Ceresio e in tutto il territorio dell’Insubria interessato, Ticino, Como, Varese,ci sono i fatti". E sottolinea: "La massa debitoria di entrambi, Casa da gioco e Comune, è ancora esplosiva, da cinque anni gli ex dipendenti attendono ancora le spettanze dovute e le istituzioni nazionali hanno dimostrato di non avere nessuna fiducia negli attuali amministratori tanto da, come riporta la stampa, obbligare l'amministrazione comunale a svendere a prezzi di saldo gli ultimi beni immobili appetibili. Naturalmente il Casinò non può essere di aiuto troppo impegnato a risolvere i propri problemi non ultimo quello degli appalti esterni sui quali lo stesso sindaco (Roberto Canesi) ha manifestato le proprie perplessità", aggiunge Gianfriddo.
E nonostante siano stati rispettati gli almeno 40 milioni di euro di incassi nel primo anno di attività (per la precisione sonostati 42), Fiamma tricolore evidenzia la disparità rispetto al passato: "Il Casinò ha visto un crollo degli incassi ante 2018" e sottolinea pure che "non c'è più il controllo e la professionalità degli anni passati". Dunque, "non bisogna essere delle Cassandre per prevedere, purtroppo, futuri tracolli".