Fusione inversa tra società al Casinò Venezia: iter al via in attesa dell'Ade
In Comune avviata l'iter per la fusione inversa tra la Cmv Spa e la Cdv Gioco Spa: poi il responso dell'Agenzia delle entrate.
Si avvia concretamente l'iter per giungere alla fusione inversa tra la Casinò municipale di Venezia Spa, la società immobiliare (che era stata costituita dall'allora giunta guidata da Giorgio Orsoni nell'ottica di privatizzare l'altra) direttamente controllata dal Comune di Venezia, e la sua controllata, la Casinò di Venezia Gioco Spa, che gestisce la Casa da gioco. Le commissioni riunite settima (Patrimonio) e ottava (Bilancio e partecipate) sono infatti convocate per il prossimo 3 novembre, al fine di esaminare la proposta di deliberazione n.2022/1059 - Attuazione del Piano di razionalizzazione delle Società partecipate ex art. 20 del D. Lgs. n. 175/2016 - Approvazione della fusione inversa per incorporazione della società Cmv Spa nella società Casinò di Venezia Gioco Spa.
Sarà poi il consiglio comunale a dire l'ultima parola, e, dopo ancora, sarà l'Agenzia delle entrate a esprimersi su quello che è l'obiettivo principale della giunta comunale veneziana: chiudere la Cmv Spa (come del resto prevede la legge Madia del 2016, avendo la stessa conseguito perdite di bilancio per quattro anni su cinque) ma senza perdere il credito di imposta di 17 milioni di euro che essa ha maturato (grazie all'essere in perdita) grazie al fatto che diventerebbe un'unica società con la sua attuale controllata, la Cdv Gioco Spa.
Un obiettivo perseguito da tempo, e già oggetto di un interpello da parte del Comune all'Agenzia, che ha però risposto che prima di potersi esprimere in proposito ha bisogno di atti formali (dunque una delibera approvata in consiglio comunale) che testimoni l'effettiva e concreta volontà di Ca' Farsetti di procedere lungo la strada dell'a fusione inversa per incorporazione.
"Una volta approvato l'atto e come lo stesso prevede espressamente - spiega a Gioconews.it l'asssessore al Bilancio e partecipate del Comune, Michele Zuin - se l'Ade risponderà positivamente in merito alla possibilità di mantenere e trasferire il credito, sotto forma di detrazioni di imposta, alla Cdv Gioco Spa, la fusione sarà fatta, altrimenti cercheremo altri strumenti, che la tecnica societaria ci suggerirà, per procedere senza perdere questi 17 milioni di euro".
Come noto, alla Cmv Spa, nata come bad company proprio allo scopo di rendere più appetibile per potenziali privati la gestione della Cdv Gioco Spa (una speranza poi rivelatasi infondata, visto che i bandi indetti dal Comune - nella procedente amministrazione - erano andati deserti) erano stati assegnati tutti i debiti della "vecchia" società del Casinò, ma anche l'immobile del Lido e i terreni al Quadrante Tessera, di cui la società è tuttora in possesso e che il Comune intende utilizzare per realizzarvi lo stadio e il palazzetto dello sport, un mega progetto da 200 milioni di euro.
"In questo scenario - spiega ancora Zuin - il Comune esproprierà/acquisterà i terreni della Cmv Spa, questo indipendentemente da quanto l'Agenzia delle entrate dirà in merito al trasferimento del credito di imposta in caso di fusione inversa".
Il prezzo dell'esproprio non è stato ancora definito ma se per esempio fosse di 22 milioni di euro (ma che potrebbero essere anche di più) "di questi 22, Cmv ne spenderà 2 per chiudere i debiti che ha nei confronti delle banche, altri 7 li darà al Comune (che vanta dei crediti nei suoi confronti per questo importo) e altri 13 li darà sempre al Comune, sotto forma di dividendi. Dunque: il Comune tirerà fuori 22 milioni di euro e gliene rientreranno 20 e grazie a questa operazione la Cmv Spa non avrà più debiti, non avrà più immobili e avrà un patrimonio netto che confluirà nella Cdv Gioco". Sperando, Ade permettendo, di poter portare in dote anche 17 milioni di euro.
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