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Gestione Casinò Campione, valore patrimonio nodo cruciale del processo

12 aprile 2022 - 09:25

Sotto la lente dei giudici che a gennaio 2023 esamineranno anche la gestione del Casinò Campione, il valore del patrimonio aziendale.

Scritto da Amr

Il tribunale di Como ha deciso il rinvio del procedimento che riguarda i 17 esponenti di Comune di Campione di Italia e Casinò di Campione d'Italia, a fine gennaio 2023.
Le ragioni del rinvio sono forse dovute, come del resto spiegato anche in Aula, all'attesa della decisione della Corte di Appello di Milano circa le impugnazioni relative ai proscioglimenti stabiliti dal Gup nel giugno 2021, con riferimento alle posizioni di numerosi imputati e, in particolare, alla posizione dell’unico prosciolto da tutte le accuse (fondamentale per il “filone” che riguarda il Casinò) che è quella del professore Angelo Palma, consulente amministrativo della Casa da gioco, che aveva analizzato con esito positivo la “capienza” del patrimonio del Casinò di Campione per la continuità dell’attività aziendale.

Per patrimonio si intende, principalmente, il valore dell’usufrutto del Palazzo e il valore del marchio Casinò di Campione.
Senza voler entrare nei temi che saranno propri del dibattimento, Gioconews.it nota come in realtà, con la sempre più consolidata affermazione della strategia omnichannel nel settore del gaming, il valore del marchio di un casinò che per i curatori fallimentari (poi cessati essendo la società tornata in bonis) doveva essere pari a zero a bilancio, perchè "non cedibile ad altro casinò nazionale", è invece calcolabile, stante la possibilità di cedere il marchio stesso ad operatori dei canali distributivi del gioco legale, in particolare in quello online.

Poi certo, c'è anche chi se ne voleva appropriare in maniera illegale, come i siti che nel recente passato avevano addirittura "rubato" il marchio Casinò Campione d'Italia. Lo stesso marchio, attraverso il canale dei giochi live online, aveva già ottenuto il pagamento di royalties, in un progetto di commercializzazione in partneship con uno dei leader globali, Evolution Gaming.

Un altro tema oggetto di dibattimento sarà il valore dell'usufrutto del palazzo del casinò, realizzato dall’archistar Mario Botta e affacciato sul lago di Lugano.
Recentemente la società di gestione, che sta rilanciando il casinò senza dover ricorrere ai 50 milioni di euro di investimento che il commissario straordinario Maurizio Bruschi aveva indicato nella sua relazione come "conditio sine qua non" per la riapertura, ha proposto, con un prezzo realisticamente competitivo, tenendo conto del momento di crisi del settore delle location commerciali legato alla pandemia un bando per l'affitto di 3000 metri quadrati di area del palazzo per 600.000 euro (200 euro annui a metro quadrato). Valore comunque più vicino a quello iscritto a bilancio (circa 140 euro annui a metro quadrato) di quello indicato dalla perizia dei curatori (circa 75 euro annui a metro quadrato) nella loro denuncia, se si prendono come riferimento gli oltre 50.000 metri quadrati del palazzo e considerando l'usufrutto come simile all'affitto.

 

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