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Orsenigo (Pd): 'Campione si affranchi in parte da introiti da Casinò'

24 gennaio 2023 - 09:26

Angelo Orsenigo (Pd) fa il punto sull'impegno profuso e da profondere su Campione d'Italia ed evidenzia che la riapertura del Casinò ha aiutato la ripartenza del paese, ma non basta.

Scritto da Amr
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In vista delle elezioni regionali di metà febbraio in Lombardia (oltre che nel Lazio), Gioconews.it prosegue il suo "viaggio" tra le varie formazioni politiche che scenderanno ancora in campo e che già in passato si sono occupate di Campione d'Italia e delle sue mille problematiche, non tutte legate al Casinò. La parola dunque ad Angelo Orsenigo, attuale consigliere regionale e di nuovo candidato, sempre nelle fila del Pd.

Qual è stato e quale sarà il suo impegno per Campione in questa situazione di particolare difficoltà dovuta all'entrata in vigore della direttiva che include l'enclave nel territorio doganale dell'Unione europea?


"La vicenda dell’inclusione nel territorio doganale dell’Italia e dell’Unione europea è l’esempio di come una situazione così particolare come quella di Campione dev’essere sempre trattata con estrema cautela e molta competenza. Innanzitutto tengo a ribadire che il Partito Democratico non c’entra nulla in questa decisione che si è rivelata portatrice di tante nefaste conseguenze per l’exclave campionese. E ben ricordo una riunione a Milano il 9 novembre 2019, presenti i rappresentanti del Governo Antonio Misiani e Matteo Mauri, quest’ultimo venuto a Campione l’11 ottobre 2019, durante la quale si è tentato un rinvio del provvedimento deciso da Bruxelles in modo da poter approfondire questa decisione. Complice anche il rinnovo del la Commissione europea in corso in quei giorni, non è stato possibile evitare la votazione già all’ordine del giorno del Parlamento europeo e ormai approvata nella competente commissione. Si è quindi lavorato su provvedimenti normativi ad hoc per Campione, che tutti conoscono, per cercare di rendere meno difficoltoso ai campionesi e alle imprese la 'nuova situazione doganale europea'. Tuttavia rimane ancora molto lavoro da fare.

C’è un livello molto alto, per così dire, che riguarda i rapporti dell’Italia con l’Europa e il diritto europeo e i rapporti tra Unione europea e Confederazione Svizzera: come consigliere regionale ho chiesto alla Regione di presidiare questi aspetti, per ricordare con costanza al governo la necessità di agire a Bruxelles affinché si trovino gli aggiustamenti normativi opportuni perché vivere e mantenere un’attività a Campione ritorni ad essere qualcosa di  normale e non un costante esercizio di funambolismo. C’è, poi, il livello più 'basso' ma non meno importante che riguarda materie di competenza regionale, come la tutela ambientale e lo smaltimento dei rifiuti, per cui anche in occasione della discussione sul bilancio di previsione di Regione Lombardia ho chiesto che venissero sterilizzati i maggiori oneri che la gestione dei rifiuti, nel nuovo regime doganale, comporta per il comune di Campione e che la Lombardia si attivi con il Ticino perché l’accordo che esiste le due parti per la gestione transfrontaliera dei rifiuti inerti sia attivato non solo per agevolare la parte svizzera che porta i materiali di demolizioni a smaltire in Lombardia ma anche per dare una risposta alle famiglie e alle imprese che a Campione hanno bisogno di fare una ristrutturazione edilizia".


Per quanto riguarda la questione sanitaria, quale sarà l'impegno che la Regione potrà profondere in merito alle specifiche esigenze dei campionesi e tenendo conto del pregresso?

"Regione Lombardia deve impegnarsi su due fronti ben specifici per la sanità campionese: permettere ai cittadini dell’exclave di curarsi in Svizzera e rendere pienamente operativa con adeguati servizi alla cittadinanza, la Casa di Comunità locale. Sul primo punto sono intervenuto numerose volte chiedendo in consiglio regionale che si rivedesse la decisione di imporre ai campionesi il lungo e scomodo tragitto - con ben due dogane - verso Como per arrivare all’Ospedale Sant’Anna di San Fermo. Purtroppo il centrodestra ha costantemente votato contro la mia richiesta, nonostante i disagi per i nostri concittadini siano davvero concreti. Mi risulta che siano in corso dei contatti con Regione Lombardia, Ats Insubria e Comune di Campione d’Italia per 'salvare' con qualche modifica, il sistema sanitario svizzero previgente. Spero che si abbiano presto notizie positive. 

In secondo luogo, sempre in ambito sanitario, la Casa di Comunità di Campione d’Italia deve essere messa a regime per erogare i servizi necessari. La medicina di territorio non può essere costruita solo con interventi puramente di forma. Serve la sostanza: servono risorse, personale, servizi. E’ inconcepibile che i campionesi rimangano senza un presidio sanitario locale". 

Lei ritiene che la riapertura del Casinò abbia segnato un momento di ripresa per l'enclave e cosa auspica per il futuro dell'enclave, la cui economia in passato è stata unicamente basata sulla Casa da gioco?

"Come già detto dal sindaco Roberto Canesi, mi auguro che l’economia di Campione possa ripartire grazie alla ripresa delle attività della casa da gioco ma auspico che sappia affrancarsi in buona parte dagli introiti della stessa. Mi auguro - e lo auguro a tutti i cittadini di Campione - che il Comune possa presto riprendere ad erogare servizi, possa riavviare i lavori pubblici necessari per il normale funzionamento di un paese e per la comunità. Basti pensare all’annoso problema dello smaltimento dei rifiuti, divenuto difficoltoso in seguito all’inserimento dell’exclave nello spazio doganale europeo. Diverse volte ho chiesto che il consiglio regionale e Palazzo Lombardia intervenisse per sanare un problema che sfiora il rischio ambientale: purtroppo la maggioranza ha sempre ignorato le richieste dei campionesi. I cittadini hanno dovuto sopportare fin troppe avversità negli ultimi anni. Meritano di ritrovare un po’ di pace e serenità". 

Per quanto riguarda invece i problemi del Comune, alle prese con la questione della bocciatura del suo piano di riequilibrio finanziario pluriennale, che cosa commenta? 

"Se la riapertura della casa da gioco ha dato la prospettiva di una ripartenza per la comunità campionese, gli effetti dello sconvolgimento legato al Casinò ancora si ripercuotono sugli equilibri finanziari del comune. La decisione della Corte dei Conti di bocciatura del piano di riequilibrio comunale ha posto dei punti fermi e spero che si tratti di un’occasione per andare avanti. Sono fiducioso che il trasferimento di parte dei debiti maturati all’Osl consentirà al Comune di riscrivere un Bilancio preventivo che verrà approvato dalla Corte dei Conti e dal ministero competente. Rammento che il contributo strutturale dello Stato, deliberato con la Legge di bilancio 2017 a favore del Comune di Campione d’Italia, favorirà la transizione finanziaria dell’Ente, in attesa di una più elevata quota di proventi di gioco del Casinò. Infine spero che il contenzioso aperto da Regione Lombardia sui costi sanitari pregressi possa trovare soluzione all’interno degli incontri in corso tra le parti. Se la salute è un diritto dei cittadini, mi chiedo come possa la Regione accettare che l’argomento venga affrontato nei tribunali e non dalla politica".
 

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