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Amusement: il futuro del settore tra le battaglie italiane e i patti olandesi

24 marzo 2021 - 10:27

Mentre l'Italia riscrive le regole tecniche e prepara la riforma generale dell'intrattenimento, l'Olanda raggiunge un accordo tra industria e regolatori sulle redemption.

Scritto da Ac
Amusement: il futuro del settore tra le battaglie italiane e i patti olandesi

 

Il settore del “puro” intrattenimento si prepara ad affrontare una vera e proprio svolta che, stavolta, potrebbe essere davvero radicale. Nel bene o nel male. E non solo a livello italiano dove, come noto, è stata appena avviata la riscrittura delle regole di produzione e importazione dei giochi, ma anche – e soprattutto – a livello europeo, dove si sta muovendo qualcosa, su vari fronti. Promettendo vari cambiamenti. Anche se non è ancora chiaro se il mercato, alla fine, potrà ottenere dei seri benefici oppure, al contrario, andare incontro a nuove restrizioni, rimane tuttavia il fatto che dopo anni di attese e di stallo pressoché totale (soprattutto in Italia), si assiste finalmente a un cambiamento.

Nel nostro paese gli sviluppi più interessanti sono quelli legati alla definizione delle nuove regole di produzione e importazioni dei giochi inviate dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli in Commissione europea e attualmente sottoposte a stand still – come previsto dalla direttiva comunitaria – fino al prossimo 17 maggio: ma solo salvo ulteriori slittamenti, che potrebbero essere dovuti alla ricezione di pareri circostanziati provenienti dagli stackeholder dei vari Stati Membri, oppure dalla stessa Commissione. In effetti, nei giorni scorsi, sono state le associazioni italiani ad esprimere le loro criticità rispetto al progetto di norma e non si esclude che altri pareri possano arrivare anche da altri canali. Spetterà dunque alla Commissione valutare se sarà necessario prorogare il periodo di permanenza delle norme a Bruxelles ed eventualmente di chiedere dei chiarimenti o delle modifiche all'amministrazione italiana. Solo al termine dello stand still, dunque, il provvedimento di regole tecniche predisposto dall'amministrazione sarà pronto per essere adottato: andando così a concludere un iter annunciato tantissimo tempo fa e attuato soltanto a partire dallo scorso anno. Dopo l'open hearing organizzato dalla stessa Agenzia delle Dogane e dei Monopoli -  lo scorso 26 novembre - che scaturisce a sua volta dal cosiddetto “decreto Agosto” (decreto legge n. 104/2020) che all'articolo 104 demandava al direttore generale di Adm l’elaborazione di nuove regole tecniche di produzione degli apparecchi senza vincita in denaro e dei parametri numerici per l’installazione di detti apparecchi nei punti di offerta del gioco pubblico e, anche, la regolamentazione amministrativa dei medesimi.

Le regole tuttora vigenti risalgono infatti – addirittura - al lontano 2005 e chiedevano da tempo di essere rivalutate tenendo conto dei rilevanti sviluppi tecnologici nel frattempo intervenuti ma anche della diversa sensibilità maturata nei confronti di specifiche tipologie di gioco, come risultante dalla motivazione inserita nella novella legislativa che impone di “garantire la prevenzione dei rischi connessi al gioco d'azzardo”. Con il nuovo testo, molto atteso da tutto il settore Amusement, l'Agenzia definisce quindi i requisiti delle singole tipologie di apparecchi fissandone modalità di funzionamento, requisiti minimi, meccanismi di gioco, regole di certificazione e costituirà il punto di partenza per un successivo decreto del ministro dell’Economia e delle finanze che definirà la base imponibile forfettaria per la relativa imposizione (Isi o Imposta sugli intrattenimenti). Oltre a tutti gli altri aspetti amministrativi oggetto di questa vera e propria riforma del settore.

COSA ACCADE IN EUROPA – Ma i problemi – oppure, le opportunità – per il comparto dell'Amusement non sono soltanto materia italiana. Anzi, a dire il vero, sul futuro del settore si interrogano gran parte dei paesi europei, al punto che la materia è seguita da vicino dalla Federazione Euromat, che sta seguendo da vicino gli sviluppi nei singoli paesi. Tra i casi più interessanti, per esempio, c'è quello dell'Olanda, dove i recenti sviluppi vedono gli operatori locali accettare di apporre degli adesivi che indicano il divieto di gioco ai minori su alcuni apparecchi. Questo perché la legge olandese afferma che se un gioco ha un elemento di probabilità deve essere caratterizzato come un prodotto di gioco d'azzardo con il quale, pertanto, possono giocare solo i maggiorenni. Una decisione presa dal legislatore come punto di diritto e slegato dalla discussione relativa al rischio dipendenza o alla protezione del giocatore.

In particolare il regolatore ha pubblicato anche un elenco di giochi che le autorità olandesi considerano "giochi d'azzardo". Tuttavia le macchine in questione potranno rimanere nelle sale giochi e nei Fec per i prossimi 10 anni, concedendo quindi un lungo periodo di transizione, per garantire la sostenibilità delle imprese e un totale ammortamento, concordando con l'associazione di categoria olandese che al termine del periodo transitorio, si dovranno vedere all'interno delle sale giochi esclusivamente dei giochi di pura abilità. Non si tratta quindi di una legge ma di un accordo raggiunto tra il regolatore e l'industria, mirato a salvaguardare il mercato oltre ai giocatori, in Olanda.

I RIFLESSI SULL'ITALIA - Per un buon esempio di corretta gestione del mercato, secondo gli addetti ai lavori, con il regolatore che punta alla piena sostenibilità delle norme. Ed è in parte ciò che chiedono gli addetti ai lavori italiani al “nostro” regolatore: non a caso, tra i punti critici subito messi in evidenzia dalle categorie all'indomani dell'invio a Bruxelles delle nuove norme tecniche sugli apparecchi di puro intrattenimento, c'era proprio quello della salvaguardia del parco macchine esistente. Con la previsione di un periodo di transizione per l'adeguamento alle nuove norme che consentirebbe all'industria di veder tutelati i propri investimenti.

Ciò che va detto, tuttavia, è che in Italia il percorso di revisione del settore è giunto oggi soltanto alla prima fase, che è quella relative alle norme tecniche mentre nel passaggio successivo il regolatore dovrà intervenire con le varie disposizioni normative, con le quali potrà definire le regole di gestione, distribuzione e installazione dei giochi. Ed è lì, probabilmente, che verranno definite anche le regole ad oggi “mancanti” sulla transizione verso il nuovo mercato.

L'idea di Adm, come anticipato, è sempre stata quella di provvedere con l'invio a Bruxelles delle nuove regole tecniche – essendo queste oggetto di attenzione comunitaria ai sensi della Direttiva sulla libera circolazione dei beni e servizi all'interno dell'Unione – per poi lavorare, durante i tre mesi di stand still previsti dalla Commissione Ue, alle procedure amministrative che interessano invece solo ed esclusivamente lo Stato italiano e gli addetti ai lavori. Bisognerà attendere quindi ancora qualche mese prima di veder completata la riforma del settore in Italia, andando ad intervenire anche sulle regole di distribuzione dei giochi e su tutte gli altri aspetti che riguardano la gestione e organizzazione del comparto. Solo allora potremo quindi capire se si sarà compiuto un vero passo in avanti oppure se il settore rischierà davvero di essere compromesso.

IL DIBATTITO INTERNAZIONALE – Di tutti questi temi e, in particolare, dei lavori in corso in Italia, con tutti i riflessi del caso a livello generale, si parlerà in un panel specifico ospitato dall'interno della fiera virtuale Eag Expo, in programma il 20 aprile alle 11.30, dal titolo: “La rivoluzione dell'Amusement in Italia”. Dopo i precedenti focus sul mercato italiano del'intrattenimento ospitati da Eag Expo, in collaborazione con Gioco News, l'appuntamento si rinnova anche quest'anno un nuovo panel dedicato al caso italiano al quale partecipano i rappresentanti dell'industria italiana, oltre al presidente di Euromat, Jason Frost.

IL NODO DELLE IMPORTAZIONI – Intanto, mentre i singoli Stati membri cercano di risolvere le questioni normative che affliggono il comparto, a complicare la vita agli addetti ai lavori subentrano anche le altre dinamiche di carattere più generale e di livello più “alto”. Come quelle legate alla geopolitica e allo scontro in atto tra Stati Uniti ed Europa, che aveva portato all'introduzione di una super-tassa doganale per alcuni bene importati dagli States, tra i quali risultano anche i prodotti di gioco. Un conflitto che è esploso durante l'era di Donald Trump e che la nuova presidenza di Joe Biden potrebbe quindi sovvertire. Anche se al momento non è dato sapere se e come si potrà uscire da questa impasse. Nel frattempo, tuttavia, è arrivata una proroga da parte delle autorità che ha permesso alle importazioni di ripartire, almeno momentaneamente, in un periodo già altamente complesso per i trasferimenti perché compromesso dal Covid. Anche su questo fronte, si attendono sviluppi, che arriveranno nei prossimi mesi. Magari proprio in coincidenza con l'avvio delle nuove regole italiane, che potrebbero dar vita a nuove opportunità e – sperabilmente – a un nuovo futuro per questa industria, di cui ci sarebbe davvero bisogno.

 

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