Il team dirigente della Gambling Commission del Regno Unito, tra cui il vicedirettore esecutivo Sarah Gardner e il direttore esecutivo Andrew Rhodes, ha visitato questa settimana le sale giochi di puro intrattenimento, comprese quelle nelle località balneari, nell'ambito di un dialogo in corso con il settore. Le visite sono state organizzate dalla British Amusement Catering Trade Association (Bacta), l'organismo che rappresenta gli operatori sul territorio, per sottolineare “l'attenzione dell'industria verso un gioco più sicuro e il suo contributo alle economie locali”.
Il presidente di Bacta, John Bollom, che ha guidato la delegazione, si dice ottimista rispetto all'allineamento tra la Gambling Commission e le parti interessate del settore su questioni chiave, in particolare sulle raccomandazioni contenute nel recente Libro bianco sulle riforme del gaming in Regno Unito. "Credo che Bacta e la Commissione concordino sui temi chiave del giorno, non da ultimo l'importanza di andare avanti con le raccomandazioni del Libro bianco, per il cui completamento entrambe le nostre organizzazioni hanno lavorato così a lungo e duramente", spiega Bollom.
Il tour includeva visite a due sedi contrastanti: l'Admiral Adult Gaming Centre (Agc) a Southampton e il Mumbles Pier nel Galles meridionale. Ovvero, un centro di gioco per adulti, con apparecchi che consentono vincite in denaro, e uno riservato alle famiglie, per il puro intrattenimento. Con il presidnete di Bacta che evidenzia i contributi che queste sedi danno alle economie locali e, nel caso del Mumbles Pier, al turismo regionale.
"Con il supporto di Elizabeth Speed di Novomatic e di Neil Finch, responsabile delle operazioni regionali presso Admiral, siamo stati in grado di evidenziare sia l'importanza economica dei centri per adulti nelle strade principali, mostrando come questi possano posizionare in alto l'asticella in termini di offerta di un'esperienza sicura e socialmente responsabile, contribuendo al contempo alla tanto necessaria vitalità dei centri cittadini", spiega Bollom.
Nel Galles meridionale, l'attenzione si è spostata su Mumbles Pier, sottolineando la dipendenza della struttura storica dal reddito generato dalla sua sala giochi per famiglie (Fec). "Senza le oltre 100 macchine, il modello di business non sarebbe più sostenibile", spiega il leader dell'associazione, per mettere in risalto i reali impatti che si avrebbero da un eccesso di riduzione dell'offerta o di contingentamento.
Il direttore esecutivo della Gambling Commission Andrew Rhodes ha condiviso le sue riflessioni sulla visita tramite LinkedIn . "Due buoni giorni con i colleghi della Gambling Commission in visita agli operatori e ai settori industriali nel Galles meridionale", ha scritto Rhodes. "È stato bello avere un clima prevalentemente favorevole per vedere le cose al meglio e trascorrere del tempo con gli stakeholder del settore e le persone che lavorano in prima linea nel settore".
A guardarla dall'Italia, si potrebbe sicuramente concludere che questa vicenda rappresenti una bella pagina per l'industria e un chiaro esempio di buona gestione del comparto, da parte della Gambling Commission. Per una vera e propria best practice, per dirla all'inglese. Anche nella Penisola, dove si sta parlando (da lungo tempo, ormai) di riordino dell'offerta di gioco pubblico e, al contempo, della definizione di nuove regole per il comparto Amusement (potenzialmente anche separando i due settori), gli addetti ai lavori delle sale giochi hanno manifestato più volte l'esigenza di poter ricevere i rappresentanti del regolatore italiano nei locali, in modo da potergli far toccare con mano la realtà del gioco per minori, quale passaggio necessario per adottare regole efficaci e non distruttive, soprattutto per quanto riguarda le omologazioni. Tenendo conto di alcune restrizioni o limitazioni che appaiono anacronistiche e, forse, figlie di una non completa comprensione dei giochi che si stanno normando. Ma guardando ancora al Regno Unito, oltre al merito da rendere ai rappresentanti della Gambling Commission per le visite realizzate, c'è da estendere il plauso anche all'associazione Bacta, che ha saputo promuovere e organizzare questo ulteriore passaggio all'interno di un più ampio confronto istituzionale.