Londra - L'industria dell'intrattenimento è tutt'altro che in declino ma, al contrario, in piena evoluzione. Offrendo nuove opportunità, per chi le saprà cogliere. Ma per poter centrare i prossimi obiettivi, in Italia, è necessario che intervenga il legislatore adottando i correttivi necessari per normalizzare il mercato.
A sostenerlo è Sergio Milesi, responsabile del puro intrattenimento all'interno dell'associazione As.Tro, che dai padiglioni della fiera di londra, dove è in corso Eag Expo, spiega: "Sono convinto che l'industria dell'intrattenimento abbia ancora molto da esprimere perché il cambiamento che è in corso, a livello tecnologico e sociale, apre nuove strade e nuove opportunità. Penso per esempio alla realtà virtuale, che ha rivoluzionato l'offerta di gioco dal punto di vista tecnologico ma penso anche ai nuovi sistemi di pagamento che con l'introduzione del cashless hanno mutato completamente la gestione operativa delle sale."
"Ma oltre a tutto questo", continua Milesi, "credo che ci sia spazio - anzi, necessità - di creare nuovi format di locali per raggiungere target da noi ancora inesplorati, per esempio quello degli adulti, attraverso il cosiddetto 'social gaming': che va dalle freccette, al lancio dell'ascia, lo shuffleboards e altre attrazioni varie. In Italia siamo ancora indietro - sostiene Milesi - mentre nel Nord Europa rappresenta già una realtà consolidata. Anche per questo è utile fare le fiere di settore, all'estero, che al di là dell'evento in sé permettono di andare a visione le altre realtà e i locali di tendenza come cene sono vari a Londra".
Ma per poter esplorare tutte queste opportunità, in Italia, serve prima una revisione normativa: "In Italia, però, innovare è sempre difficile perché dobbiamo scontrarci con una norma vetusta e una serie di restrizioni che non permettono grandi slanci: anche per questo è importante risolvere prima possibile le criticità che permangono nel settore", spiega ancora Milesi.
"Oggi abbiamo ottenuto l'ennesima proroga che non risolve certo il problema delle omologhe, ma abbiamo anche avuto la promessa da parte delle istituzioni di intervenire nei confronti del nostro settore in fase di riordino dell'intero comparto del gioco. Quindi ci aspettiamo nei prossimi mesi di poter risolvere il problema delle omologhe ma anche di vedere aggiornate le norme più antiche, come quelle del comma 7a, che non possono più rimanere ancorate alla realtà di tanti anni fa".