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Ticket redemption vietate ai minori in Toscana, operatori: 'Gravi errori politici, tecnici ed economici'

13 luglio 2023 - 16:50

Gli operatori del gioco senza vincita in denaro commentano il divieto di utilizzo delle ticket redemption per i minori approvato dal consiglio regionale della Toscana e auspicano che la politica nazionale metta fine a casi come questo.

Scritto da Redazione
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“Qualche mese fa denunciammo i rischi che si correvano di fronte a quanto poteva accadere nella regione Toscana e dobbiamo purtroppo assistere all’ennesima vittoria di ignoranza e superficialità”.

Lo dichiara Domenico Distante, presidente dell'associazione Sapar, dopo il voto con cui il consiglio regionale della Toscana ha approvato una proposta di legge a firma Partito democratico che sancisce il divieto di utilizzo delle ticket redemption per i minori, pur riconoscendo che tali apparecchi – non rilasciando vincite in denaro - non sono “ascrivibili al gioco d'azzardo”.

“Come si fa solamente a pensare che un ticket, che porterà a vincere una macchinina, un peluche, un cuscino della propria squadra del cuore, possa creare una gratificazione che potrebbe sfociare nell’azzardo?”, si domanda Distante. “Questa è incompetenza allo stato puro, ignoranza dal punto di vista politico, tecnico, sociale, economico. Possibile che qualcuno dei firmatari di questo orrore normativo non sia mai entrato con il proprio figlio in una di queste sale? Possibile che non abbiamo mai sparato, in un luna park od una fiera di paese, con fucili e pistole giocattolo a dei barattoli per vincere un premio? Nessuno ha mai gridato allo scandalo per questo e per giochi che da sempre fanno parte integrante dell’attività di divertimento dei nostri figli. Eppure la Toscana vede dei pericoli dove invece regna il sano divertimento.

Perché invece di dare sostanza a preconcetti basati sul niente non si tiene conto della scienza – sottolinea il presidente di Sapar – basta ricordare la ricerca, unica al mondo nel suo genere, sulle possibili problematiche legate alle ticket redemption, effettuata dall’Università Roma Tre. Questa ricerca, effettuata ribadisco da un’Università tra le più qualificate, ha dimostrato che non esistono fondamenti scientifici che colleghino queste macchine al gioco d’azzardo e alla ludopatia. Forse chi propone questi accostamenti lo fa per cercare consensi. E qui sbagliano una seconda volta. Pensano davvero che questo porterà loro il consenso delle famiglie che accompagnano i figli a giocare nelle sale che ospitano le ticket redemption e non si pongono proprio il problema dell’azzardo perché sanno che è un luogo di puro divertimento? Con premi che arrivano al massimo ad un valore di 20 euro, come fanno solo a pensare al pericolo ludopatia.

Da notare che nella relazione al progetto di legge della Toscana si parla di 'potenziali sviluppi futuri della patologia', cioè ammettono che non c’è un rischio attuale di ludopatia. Oltre al fatto che ovviamente in base alla normativa nazionale le Redemptions sono accessibili ai minori in quanto apparecchi comma 7 a tutti gli effetti . Questi sono errori politici e tecnici fatti dai consiglieri della regione Toscana. Ma ci sono anche i problemi di tipo economico e sociale. Questa legge potrebbe far scomparire attività dove divertimento e socializzazione avvengono nel modo più sicuro e controllato e potrebbe spostare tanti giovani verso forme diverse di svago con il rischio di incappare in giochi pericolosi per la salute e gestiti da organizzazioni senza scrupoli. Insomma, ci stanno togliendo la voglia di regalare un sorriso a tanti ragazzi. Di fargli trascorrere del tempo con degli amici in modo divertente e sano. Per queste persone anche giocare è un delitto e ci stanno trascinando in un mondo povero di stimoli e di serenità. Ma noi continueremo a denunciare queste assurdità – conclude Distante– perché far smettere di giocare e di ricevere un premio ad un bambino è un atto gravissimo, perché nessuno dovrebbe mai togliere loro un momento di sana felicità”.

 

Tiziano Tredese, presidente del Consorzio Fee, dal canto suo commenta: “Posso solo dire che è inverosimile che si pongano dei divieti così importanti senza alcuna base scientifica, nessun dato reale, ma basandosi solo su delle fantasiose ipotesi.

Purtroppo è già successo in molte altre regioni italiane ma si pensava che, passato lo strapotere politico dei 5 Stelle (che ha creato i danni che tutti conoscono bene) almeno il Partito democratico si sarebbe occupato di ben altri problemi per la regione Toscana.

Purtroppo, l’ansia di protagonismo ha colpito anche la sinistra italiana e questi sono i risultati. Spero solo che, un giorno, sull’argomento 'giochi di puro intrattenimento' la politica nazionale 'copi' quello che ha deciso la Regione Veneto che ha escluso il comma 7 dalle leggi regionali sulla ludopatia. Certo che questo risultato non è venuto da solo: c’è stato lo stretto interessamento dei rappresentanti locali di Sapar , New Asgi e Fee nel far comprendere ai commissari regionali l'innocuità di questi giochi presenti in tutte le latitudini del mondo.
Confido comunque nell’intelligenza delle polizie locali che, molto saggiamente, non hanno applicato nessuna sanzione ad alcuna sala giochi”.

 

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