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Asl Roma 3: lotta a ludopatia con iniziativa 'Quando il gioco non è più gioco’

05 agosto 2024 - 13:49

L’Asl Roma 3 lancia anche questa estate con una nuova campagna social l’iniziativa ‘Quando il gioco non è più gioco’. Obiettivo prevenire, curare e riabilitare dal disturbo dal gioco.

Scritto da Redazione

@ Asl Roma 3 pagina facebook

Prevenire, curare e riabilitare dal disturbo dal gioco. Questo l’obiettivo dell’iniziativa lanciata dalla Asl Roma 3 anche questa estate “Quando il gioco non è più gioco” attraverso una nuova campagna social. A portare avanti questo progetto è la Uoc Salute dipendenze dell’Asl Roma 3 che offre servizi e prestazioni nelle sedi di via Vaiano 53 a Roma, di via Tagaste 2/4 ad Ostia e di via delle Ombrine 9 a Fiumicino.

Secondo i dati riportati dall’azienda sanitaria il disturbo da gioco d’azzardo, Dga, è diffuso soprattutto tra gli uomini che hanno superato i 50 anni anche se viene considerata a rischio anche la fascia tra i 30 e 40 anni. Tuttavia le preoccupazioni arrivano anche dai minori compresi tra 14 e 17 anni di cui uno su quattro afferma di aver giocato almeno una volta.

Nella deliberazione del direttore generale, pubblicata da Asl Roma 3, si legge che il progetto in ossequio a quanto declinato dalla Regione Lazio “è finalizzato a determinare un piano di intervento di prevenzione, cura e riabilitazione per i cittadini affetti da dipendenza patologica associata al gioco d’azzardo e ad oggi si vuole dare seguito al progetto originario, con l’intento di operare in continuità con gli interventi già posti in essere negli anni precedenti e di proporre una programmazione futura sempre più mirata ed efficace al contrasto del gioco d’azzardo patologico anche attraverso un aggiornamento dei dati relativi al fenomeno e ad una conoscenza più approfondita”.

Tra gli obiettivi generali del progetto innanzitutto c’è l’attività di “prevenzione del Dga nei setting degli studi medici e/o pediatrici, negli istituti scolastici, nei luoghi di lavoro, presso i centri sociali e aggregativi”. A questo si aggiungono diagnosi, cura e riabilitazione e nello specifico la possibilità “accrescere le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione a livello territoriale attraverso azioni innovative”. In ultimo il rafforzamento del sistema, ovvero “promuovere aumento di conoscenze e competenze che possano essere al servizio di un’azione collettiva, mirata a limitare le conseguenze disfunzionali del gioco d’azzardo patologico, sia a livello personale che sociale”.

Per quanto riguarda gli obiettivi specifici del progetto si sottolinea che vengono effettuati “interventi di formazione, sensibilizzazione e screening per la popolazione minorenne e negli Istituti scolastici; Interventi di prevenzione connessi allo studio e all’analisi del comportamento di gioco; Interventi di sensibilizzazione e screening rivolti alla popolazione anziana; Favorire un accesso alle cure agevole e veloce, al fine di limitare il più possibile il periodo di latenza tra l’emergere dei primi sintomi che esitano in una richiesta di aiuto e la presa in carico effettiva; Riconoscere fattori di vulnerabilità e di resilienza e supportare le persone individuando un percorso mirato.

A questo si aggiunge anche la possibilità di “effettuare la diagnosi e l’assesment appropriati, mediante tecniche e strumenti diagnostici validati integrati e a carattere multidisciplinare; Fornire ai familiari un supporto informativo e di sostegno (auto-aiuto) al fine di creare una rete contenitiva al paziente affetto da Dga; Individuare trattamenti e percorsi di cura individualizzati; Favorire l’accesso al supporto legale e/o consulenza fiscale in merito alle eventuali problematiche economiche conseguenti al disturbo”.

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