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Assotabaccai al viceministro Leo: 'Aumentare aggio su tabacco e giochi'

05 luglio 2024 - 17:06

L'associazione di Confesercenti critica chiede una modifica della legge che dal 1957 regola il mondo delle rivendite dei generi di monopolio ma che oggi mostra limiti che definisce 'inaccettabili e discriminatori'.

Scritto da Redazione
Gianfranco Labib - Assotabaccai Confesercenti.png

"Aumentare l’aggio sulla vendita di tabacco, che è fermo da quasi 50 anni, e pure su valori bollati, lotterie, lotto e superenalotto; e poi intervenire sui costi della moneta elettronica, sulla formazione per chi inizia l’attività e sulla legge 1293."

Sono queste alcune delle proposte di riforma del comparto della rivendita di tabacchi e generi di monopolio avanzate da Assotabaccai Confesercenti al viceministro all’Economia e le Finanze Maurizio Leo, che ha ricevuto una delegazione dell’associazione guidata dal presidente nazionale Gianfranco Labib.

L'associazione ha rappresentato a Leo le attuali criticità del mondo della rivendita di generi di monopolio. Un settore fondamentale per l’economia nazionale e per la distribuzione di prodotti regolamentati, ma che affronta sfide significative dovute a pressioni economiche e nuove dinamiche di mercato. Per questo Assotabaccai-Confesercenti, nel suo impegno a tutelare gli interessi dei tabaccai, propone una serie di riforme per migliorare le condizioni di lavoro e garantire una gestione più sostenibile delle attività di rivendita.

A partire dall’aumento degli aggi, anche su giochi e valori bollati per compensare l’avanzata del canale telematico, dallo stop all’obbligo di accettare pagamenti elettronici, o un credito di imposta al 100 percento sulle commissioni, in primo luogo per i prodotti ad aggio fisso. "Necessaria anche una riduzione dei canoni per i servizi per i tabaccai virtuosi, e la creazione di una 'Carta Servizi', ricaricabile e nominale, che permetta la riscossione delle vincite dei giochi. Serve una stretta anche sulla diseguaglianza tra le rivendite straordinarie che, spesso costituite come società di capitali che godono di vantaggi economici e fiscali rispetto alle rivendite ordinarie gestite come ditte individuali."

Assotabaccai punta quindi il dito contro la legge 1293, che dal 1957 regola il mondo delle rivendite dei generi di monopolio ma che oggi, proprio per la sua vetustà, mostra limiti inaccettabili e discrimina lavoratori extracomunitari e coppie non sposate. "Così come è formulata", spiega Labib, "la legge è discriminatoria, perché rende impossibile nominare assistenti dei lavoratori non comunitari. Una regola paradossale, in un Paese che si distingue per l’accoglienza e l’uguaglianza”, continua il presidente di Assotabaccai. “Così come è altrettanto paradossale l’impossibilità, sempre dovuta alla stessa legge, di nominare come coadiutore un convivente riconosciuto come coppia di fatto dall’ordinamento giuridico italiano. Una discriminazione che colpisce coppie non sposate e coppie omosessuali, e che può generare ulteriori situazioni di iniquità: ad esempio quando un minorenne, figlio di un rivenditore, a seguito del decesso del padre eredita tutte le passività derivanti dall’attività gestita in precedenza dal genitore, ma non gli è permesso gestire la rivendita con la madre convivente”.

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