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Catania: stop a centro scommesse ritrovo di pregiudicati

22 agosto 2024 - 12:39

A Catania la Polizia di Stato sospende per 7 giorni l'attività di un centro scommesse dopo aver appurato 'l’assidua presenza di clienti pregiudicati'.

Scritto da Redazione
© Polizia di Stato – Sito ufficiale

© Polizia di Stato – Sito ufficiale

Negli ultimi due giorni, come attestano le due note stampa pubblicate sul sito della Polizia di Stato a distanza di poche ore, Catania è stata protagonista di cronache legate al contrasto al gioco illegale e ai controlli delle forze dell'ordine.

Dalla prima di esse si apprende che gli agenti del commissariato di Librino hanno sospeso l’attività di un centro scommesse, come disposto dal questore di Catania secondo le prerogative dell’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, dopo aver appurato “l’assidua presenza di clienti pregiudicati, riscontrando, di fatto, come l’esercizio di raccolta scommesse fosse un luogo di abituale ritrovo di soggetti con precedenti per reati di particolare allarme sociale”.

Sulla base degli accertamenti svolti dal commissariato di Librino e al termine dell’attività istruttoria è stata disposta “la temporanea sospensione dell’attività della sala scommesse con la contestuale chiusura per 7 giorni, come previsto dall’art. 100 del Tulps che consente al questore la momentanea chiusura di un esercizio pubblico, abituale ritrovo di persone pregiudicate, per assicurare le legittime aspirazioni a vivere in una comunità sicura”.

 

Gli agenti del commissariato di Nesima invece, insieme al personale dell’Agenzia dogane e monopoli, hanno eseguito accertamenti presso un chiosco bar nel quale sono risultate installate due slot machine prive di titoli autorizzatori.

Il chiosco, tra l’altro, è situato “ad una distanza inferiore a 500 metri da obiettivi sensibili quali scuole, ospedali e palestre, in violazione delle misure previste dalla normativa vigente volta a prevenire e contrastare il fenomeno della ludopatia.

È stato accertato, inoltre, che gli apparecchi, idonei a consentire l’esercizio del gioco con vincite in denaro, non erano collegati alla rete statale di raccolta del gioco, non consentendo la lettura dei dati relativi alle somme giocate, anche per l’effetto di manomissioni effettuate allo scopo di eludere qualsiasi tipo di tracciabilità delle giocate da parte dei Monopoli di Stato.

Infine, l’attività commerciale è risultata priva della licenza rilasciata dal questore, così come previsto dal Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza”.

In questo caso, sono state contestate sanzioni pari a 26mila euro che, qualora non pagate nei termini di legge, comporteranno la chiusura dell’attività da un minimo di 60 a un massimo di 90 giorni.


 

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