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Divieto pubblicità gioco, Agcom archivia procedimento contro punto scommesse: 'È informazione'

20 marzo 2024 - 09:48

L'Agcom archivia procedimento aperto contro un punto scommesse con due cartelli pubblicitari affissi vicino all'ingresso in quanto non violano il decreto Dignità ma hanno solo una 'finalità informativa'.

Scritto da Redazione
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Non ricorre nel caso di specie una fattispecie violativa. In particolare, occorre rilevare che i due cartelli pubblicitari oggetto di contestazione risultano affissi sulle pareti esterne del centro scommesse ma in una posizione adiacente ai due ingressi del locale – e, dunque non in area pertinenziale al locale, ma nell’immediatezza dell’entrata – ed hanno dimensioni contenute e apparentemente idonee a raggiungere esclusivamente gli avventori prossimi all’ingresso del locale e, anche in ragione della collocazione dell’esercizio, come tali non immediatamente percepibili dalla strada pubblica più prossima. Inoltre, quanto ai contenuti dei cartelli, nel caso in esame appare prevalente la valenza informativa, trattandosi di indicazioni con riferimento alle modalità di accesso al gioco. Pertanto, avuto riguardo alle modalità, anche grafiche e dimensionali, della comunicazione effettuata, alla collocazione, nonché al contenuto della stessa, si ritiene che prevalga la finalità informativa della comunicazione”

 

Così l'Agcom – Autorità per le garanzie nelle comunicazioni motiva la decisione di archiviare il procedimento avviato nei confronti del titolare di un punto scommesse per la presunta violazione del divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità.

Il procedimento era stato avviato dopo un controllo svolto nel maggio del 2023 dai militari della Guardia di finanza che avevano riscontrato presso i locali dell’esercizio commerciale la presenza di “due cartelli pubblicitari affissi sulle pareti esterne del centro scommesse sottoposto a verifica, entrambi adiacenti ai due ingressi del locale. Nella relazione, i militari della Gdf davano conto della presenza di una forma di pubblicità diretta in cui risultava presente un chiaro invito al gioco”.

 

Ma non per l'Agcom, che ha quindi archiviato il procedimento.

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