Giochi su pc e totem, Tribunale Viterbo rinvia alla Corte Costituzionale
Lo Studio Legale Ripamonti ottiene un rinvio alla Corte Costituzionale dal Tribunale di Viterbo per un caso riguardante una sanzione del decreto Balduzzi.
Scritto da Ca
© Fred Romero / Wikimedia
Gli avvocati Marco e Riccardo Ripamonti (con studio in Viterbo e Firenze) hanno comunicato di aver ricevuto, questa mattina, una nuova ordinanza di rimessione degli atti al Giudice delle Leggi con riferimento alla normativa Balduzzi, sia riguardo al profilo del trattamento sanzionatorio, sia per quanto concerne le problematiche connesse alla responsabilità degli esercenti e ai limiti di installazione ed utilizzo degli apparecchi per la connessione in rete web, potenzialmente utilizzabili per raggiungere portali di gioco.
In ordine all'Ordinanza resa in data odierna, l'avv.Marco Ripamonti, richiesto da Gioconews.it ha rilasciato il seguente commento: "L'Ordinanza è molto completa ed elaborata e dimostra l'attenzione con cui la Suprema Corte ha affrontato questa annosa questione, apparentemente riconducibile al mero utilizzo dei computer e totem, ma che a ben vedere involge diritti costituzionali e comunitari. Ora la Corte Costituzionale, conosciuta anche come il Giudice delle Leggi, dovrà stabilire se la norma di cui al decreto Balduzzi sia legittima o meno, sia riguardo all'utilizzo degli strumenti informatici utilizzabili anche per connessioni con portali di gioco e scommesse, sia per ciò che riguarda l'entità fissa della sanzione. Ci sono voluti molti anni e molte volte siamo andati vicini al bersaglio, ma evidentemente nessun giudice ha mai voluto davvero affrontare la articolata questione. Tuttavia, alla fine, il nostro "Giudice a Berlino" lo abbiamo trovato al Tribunale di Viterbo, anche se la Cassazione stava già evidentemente scrivendo analoghi provvedimenti, quale quello oggi notificatomi, esito di un'udienza pubblica del 9 gennaio 2024 in cui abbiamo avuto modo di affrontare tutte le complesse questioni. Sono molto soddisfatto ed attendiamo ora l'udienza in Corte Costituzionale".