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Gioco illegale: sequestrati 165mila euro a Lecce, sanzioni a Como e a Jesi

02 aprile 2025 - 09:29

Sanzionati una sala Vlt di Como gestita da colf mentre il titolare dormiva e due bar di Jesi (An) per violazione del Tulps. A Lecce la Gdf sequestra beni a imprenditore reo di aver manomesso le slot.

Scritto da redazione
© Markus Winkler / Unsplash

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Le cronache delle forze dell'ordine di oggi, 2 aprile, riportano diversi episodi interessanti inerenti il mancato rispetto delle norme da parte di alcuni operatori di gioco, quando non lo sconfinamento nella totale illegalità.

Cominciamo da Como, dove la Polizia di Stato ha emesso un provvedimento amministrativo di sospensione della licenza, nei confronti di un 32enne titolare di una sala Vlt di Montano Lucino (Co).

“La nutrita relazione tecnica redatta dagli esperti della divisione di Polizia amministrativa e di sicurezza, è il consuntivo di una serie di violazioni che si sono verificate nel locale pubblico”, si legge in una nota pubblicata dalla Questura di Como. “Infatti i poliziotti hanno ampiamente documentato, durante i numerosi controlli, che il titolare, negli orari di apertura del locale, non era presente o in molti casi dormiva in un ripostiglio ricavato sul retro della sala giochi, consentendo a persone estranee e non qualificate, di gestire l’attività e la clientela. In un’occasione, gli agenti hanno accertato che a condurre l’attività vi fosse una donna cinese che al cospetto dei poliziotti dichiarava di essere l’addetta alle pulizie, mentre il titolare riposava sul retro. Per tale violazione alle norme dettate dal Testo unico di pubblica sicurezza, il questore di Como Marco Calì, ha firmato il provvedimento amministrativo di sospensione della licenza per 5 giorni. Ieri mattina, i poliziotti dell’Amministrativa si sono recati alla sala giochi e alla presenza del gestore hanno apposto i sigilli, notificandogli il provvedimento”.

GDF LECCE: CONTRASTO AL GIOCO ILLEGALE, SEQUESTRATI OLTRE 165.000 EURO - Nei giorni scorsi i finanzieri del comando provinciale di Lecce hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Lecce, nei confronti di un imprenditore salentino indagato per l’ipotesi di frode informatica.

Il provvedimento, si legge in una nota pubblicata sul sito della Gdf, “giunge al termine di un’attività d’indagine svolta dalle Fiamme gialle della Tenenza di Porto Cesareo, alle dipendenze del Gruppo Guardia di finanza di Lecce, volta al contrasto al gioco illegale. In tale ambito, già lo scorso 6 dicembre, i militari – unitamente a funzionari dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli di Bari – erano intervenuti presso un circolo privato, sito in Copertino (Le), dove avevano individuato due slot manomesse, al cui interno erano state irregolarmente installate delle schede gioco scollegate dall’Adm, sulle quali sarebbe stata canalizzata gran parte dei volumi di gioco, così sottraendoli ai controlli ed alla prevista tassazione. Le successive investigazioni e gli ulteriori accertamenti tecnici eseguiti sulle schede gioco sottoposte a sequestro, avrebbero consentito di ricostruire i reali volumi d’affari e di quantificare in oltre 500.000 euro l’importo delle giocate illecitamente effettuate.

Pertanto, il Gip – Giudice indagini preliminari del Tribunale di Lecce, su proposta della locale Procura delle Repubblica, ha emesso il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla successiva confisca di valori, beni immobili e mobili nella disponibilità dell’indagato, fino alla concorrenza del valore di oltre euro 165.000 quale provento illecito derivante dal volume di giocate irregolari al netto delle vincite effettivamente corrisposte agli ignari avventori.

Nella fase esecutiva, i finanzieri di Porto Cesareo hanno proceduto al sequestro della somma di 145.000 euro in contanti, rinvenuta durante le perquisizioni locali, nonché delle quote di una società e di un autocarro”.


DUE BAR CON APPARECCHI MULTATI A JESI - In un'altra operazione, gli agenti del Commissariato di Jesi (An) hanno sanzionato due locali: in un bar è stata accertata l'omessa esposizione degli articoli del Tulps relativi all'attività commerciale, la presenza di una slot – poi messa sotto sequestro - attiva in un'area aperta al pubblico senza che venisse predisposta una zona delimitata e riservata ai giocatori, un impianto di videosorveglianza attivo con quattro videocamere, che riproducevano le immagini nel locale laboratorio, su di un monitor. In merito, il titolare ha dichiarato di non aver mai richiesto l'autorizzazione per l'installazione, né di aver apposto la relativa cartellonistica. La dipendente in servizio al momento del controllo non aveva firmato alcuna liberatoria. In un secondo bar è stato trovato un altro impianto di video sorveglianza attivo, con tre telecamere, anche questo risultato senza autorizzazione all'installazione. Come nel primo bar ispezionato, è stata accertata l'omessa esposizione degli articoli del Tulps. In aggiunta, è stata riscontrata anche la violazione del divieto di fumo. Il titolare è stato diffidato ad esercitare un'effettiva e costante vigilanza sugli avventori che si trattenevano nella sala giochi. I tre illeciti costeranno al titolare del bar 1.500 euro complessivi.

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