Intelligenza artificiale: utile per tutelare i giocatori, ma servono regole
L'Intelligenza artificiale è destinata a cambiare il mondo: anche quello del gioco. Per questo, nonostante i numerosi rischi e abusi che possono derivare dalla sua applicazione, è importante valutarne tutti gli aspetti e le opportunità.
L’approfondimento del tema dell’Intelligenza artificiale si è senza dubbio intensificato negli ultimi mesi, da quando il suo progresso si è dimostrato così ovvio nella forma di ChatGpt e della susseguente versione Bard di Google, che sono subito entrati nella nostra routine quotidiana.
Negli ultimi mesi, ho organizzato e assistito a molteplici discussioni di gruppo in Ampersand (di cui ho già parlato parecchie volte in questa rubrica, vale a dire un club esclusivo di esperti del settore formato come piattaforma di scambio contatti, esperienze, opinioni e competenze) dedicate a questa materia.
Come succede nell’Ampersand, i temi delle discussioni vengono convocati dai membri e così è successo sia ad Amsterdam – in occasione di iGbLive - che a Las Vegas per G2E e, nella settimana passata, in occasione della consueta riunione online.
Essendo ancora alla vigilia dell’implementazione dell’Intelligenza artificiale (Ia) non solo nel nostro settore, ma generalmente in varie aree delle scienze, del business e della tecnologia, ci sono più domande che soluzioni per quanto riguarda il suo vero impatto. Operando sempre nell’ambito delle speculazioni, con poche esperienze e implementazioni in tasca, il gruppo Ampersand ha discusso sia le opportunità che i rischi dell’adozione dell’Ia nel settore del gioco.
L’ETICA DELL’IA - Siamo tutti consapevoli delle visioni grigie del potere possibile dell’Ia e degli inviti a rallentare – anzi, ritardare - il suo sviluppo. Le discussioni di Ampersand hanno indicato però dei rischi emblematici per il nostro settore a cui bisogna far caso. Si tratta del possibile abuso delle capacità dell’Ia da parte degli operatori senza concessione, quelli che operano senza scrupoli o rispetto per gli standard, soprattutto nella protezione del giocatore. E da qui il rischio per tutto il settore, spesso accusato collettivamente per la cattiva condotta dei pochi che agiscono fuori dalle regole. Con sempre più restrizioni regolatorie che spingono le imprese ad operare nei mercati non regolati, la tentazione dell’incontrollato uso dell’Ia è sempre più diffusa.
CODICE DELL’IA - Per affrontare i possibili impatti negativi, alcuni membri Ampersand, riferendosi anche alle pratiche di altri settori, hanno suggerito lo sviluppo di un codice di comportamento che obblighi i suoi firmatari all’uso moderato e rispettoso dell’Ia. Anche questo però avrebbe le proprie limitazioni: da una parte corre il rischio di essere dominato dalle agende politiche e competitive di poche aziende, dall’altra, la sua probabile diffusione limitata significherebbe pure un minimo impatto.
REGOLAZIONE DELL’IA - Un codice sarebbe una forma di auto regolazione e un tentativo di anticipare una regolamentazione esterna. La sua mancanza, tipica nel caso di sviluppo tecnologico, pone sfide tipiche nel caso di qualsiasi ambiente non ancora regolato, e quindi instabile e incerto per gli investimenti a lungo termine. Le possibili capacità dell’Ia sono troppo significative però per rinunciarvi nel nome della minimizzazione dei rischi regolatori, che non si sa nemmeno da chi vengano imposti: dal governo centrale, dalle entità come Google, oppure dai regolatori del gioco.
IA E IL GIOCO RESPONSABILE - Nonostante i rischi riportati, l'Intelligenza artificiale senza dubbio offre grandi opportunità e sono esse a entusiasmare il settore e i membri Ampersand. Personalizzazione delle offerte gioco e di marketing, contenuti più ingaggianti sia nel gioco stesso che nella sua comunicazione, sofisticazione delle scommesse, soprattutto quelle in-play, usando le capacità della tecnologia di adattarsi molto più rapidamente alle preferenze e al comportamento del giocatore, sono alcuni esempi citati, sempre con la chiamata a una moderazione per evitare l’evoluzione nel gioco vulnerabile. Ma è proprio l’ambito del gioco responsabile che presenta delle grandi opportunità, sia nell’area dell'identificazione che in quello dell’intervento.
L’Ia potrebbe aiutare ad identificare i giocatori a rischio molto più prima in base ai segnali di danno, così che si possa agire più presto nello sviluppo del danno. Inoltre, l’Ia potrebbe anche essere applicata negli interventi e nelle interazioni con il giocatore, proprio per invertire il possibile sviluppo del danno del gioco. Infatti, l’Ia potrebbe anche essere più efficace del fattore umano in alcuni casi, visto che è legato al giudizio e quindi alla stigmatizzazione che spesso scoraggia l'inizio del contatto in primo luogo. Sono sempre speculazioni, quelle sulle possibilità dell’Ia, che però bisogna investigare e provare, soprattutto nell’ambito del gioco responsabile. Le stesse capacità immense, ma sempre da approfondire, dell’Ia, possono trovare applicazioni positive e negative – tutto dipende dalle intenzioni delle organizzazioni o degli individui che la adottano.
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