Le associazioni al Governo: 'Riordino gioco sia simultaneo per terrestre e online'
Le associazioni Acadi, Acmi, As.tro, Egp-Fipe e Sapar inviano documento al ministero di Economia e finanze e all’Agenzia dogane e monopoli per chiedere un riordino unitario per i due comparti del gioco.
Tornano a ribadire i concetti già espressi a favore di un riordino unitario simultaneo per gioco fisico ed online le associazioni Acadi, Acmi, As.tro, Egp-Fipe e Sapar nel documento inviato al ministero dell’Economia e delle finanze ed all’Agenzia delle dogane e dei monopoli, facendo seguito all'incontro avuto con il vice-ministro Maurizio Leo alla fine di novembre.
La premessa è che anticipare il riordino del gioco a distanza e posticipare quello del territorio incentiverebbe ancora di più il riversamento della domanda sulla verticale dell’online a discapito delle altre, compromettendo principalmente la rete generalista che si occupa della distribuzione degli apparecchi e oggi raggiunge più di 6.000 sui circa 8.000 comuni italiani.
Si registrerebbero una perdita di gettito erariale sempre più consistente - visto che degli 11 miliardi di euro ad oggi generati dal comparto del gioco pubblico, 1 è prodotto dall’online e 10 da quello terrestre – e anche occupazionale, posto che dei 150.000 lavoratori del comparto, 140.000 sono impegnati sul territorio.
Alla luce di questo scenario, le associazioni chiedono che i decreti legislativi delegati della riforma fiscale relativi ai due comparti vengano entrambi sottoposti alla valutazione della Conferenza unificata, anche in ragione della regolamentazione dei punti vendita ricariche del gioco online presenti nei territori e dell’esigenza di una strategia tra autorità nazionali e territoriali competenti che sia unitaria nella prevenzione delle dipendenze e nel contrasto al Disturbo da gioco d'azzardo riguardo a tutti i prodotti di gioco ed a tutte le verticali distributive.
Altra questione sul tavolo è la definizione dei caratteri generali del modello distributivo di tutti i giochi distribuiti in punti vendita, nonché le modalità di qualificazione di tutte le reti, standardizzando i modelli di formazione dei titolari e del personale dei punti vendita ed individuando soluzioni, anche tecnologiche, realmente efficaci per innalzare il livello di prevenzione delle dipendenze nei punti vendita, a partire dai sistemi di autoesclusione dei giocatori.
Centrale poi è il riconoscimento del ruolo delle piccole e medie imprese di gestione degli apparecchi, le quali - garantendo il rapporto con gli esercenti - rendono possibile il mantenimento di elevati livelli di gettito erariale (in tali attività oltre il 27 percento dell’intero gettito 2022).
I decreti delegati poi devono riequilibrare i modelli di prelievo e percentuali di restituzione in vincite per garantire maggiore attrattività ai diversi prodotti di gioco legali rispetto alle offerte illegali; permettere la riattribuzione delle concessioni del gioco del bingo, della raccolta di scommesse e delle reti telematiche per la gestione degli apparecchi da intrattenimento e di quelle del gioco a distanza, congiuntamente o comunque in un periodo di tempo ravvicinato; consentire la progettazione delle improrogabili innovazioni tecnologiche per la maggiore digitalizzazione dei prodotti retail; anticipare, ove possibile, tutti gli interventi atti a rafforzare il mercato regolamentato ed ostacolare la concorrenza illegale, dannosa anche per gli operatori legali oltre che per gli interessi pubblici in materia di giochi con vincite in denaro.