Sapar, As.tro, Egp-Fipe e Acadi a Leo (Mef): 'Riordino del gioco sia unitario'
Le associazioni Sapar, As.tro, Egp-Fipe e Acadi ricevute dal vice ministro all'Economia e alle finanze, Maurizio Leo: sul tavolo lo spacchettamento del riordino del gioco e i parametri del bando per l'online.
Nella mattinata di oggi, 28 novembre, il vice ministro all'Economia e alle finanze, Maurizio Leo, ha incontrato le associazioni di categoria delle piccole e medie imprese italiane operanti nel comparto della raccolta di giochi pubblici: Sapar, As.tro, Egp-Fipe e Acadi.
Il confronto ha così consentito alle associazioni di esporre, congiuntamente fra loro, le principali problematiche del comparto, sia di raccolta di gioco fisico che online in vista dell’attesa riforma prevista dalla legge delega per la riforma fiscale.
Sono state illustrate in particolare due tematiche di rilievo.
La prima di carattere più generale sul modello di offerta che potrebbe derivare da un’anticipazione del solo riordino dell’online rispetto a quello terrestre e delle inevitabili distorsioni per rischi concreti di cannibalizzazione della domanda di gioco che ne conseguirebbero, a svantaggio della rete fisica di raccolta e del suo contributo erariale, ancora oggi circa il 90 percento del totale, oltre che dell’occupazione dalla stessa garantita di oltre 140.00 addetti. Peraltro l’attuale offerta generalista del territorio raggiunge oltre 6.500 dei circa 8.000 Comuni d’Italia, assicurando così il presidio di legalità sul territorio.
La seconda tematica rappresentata e più specifica è stata quella sui contenuti delle bozze del decreto relativo al riordino del comparto online.
È stato sottoposto all’attenzione del vice-ministro il rischio che, così formulato, il decreto possa determinare un significativo pregiudizio per le piccole e medie imprese italiane, con le inevitabili ricadute anche su questi livelli occupazionali nazionali.
Anticipare il riordino del solo gioco online, peraltro con il chiaro intento di ridurre il numero degli operatori concentrandolo in pochi grandi gruppi, nella maggior parte dei casi controllati da fondi di investimento stranieri, oltre a costituire un modello prevedibilmente replicabile per il gioco fisico (c.d. retail), provocherebbe una decisa frammentazione di offerta anche sui territori, con il rischio di riemersione dell’offerta illegale, appannaggio della criminalità, che sfugge ad ogni forma di tassazione, controllo, tracciabilità e tutela dei giocatori.
È stato rappresentato come tali effetti siano certamente prevedibili se verranno mantenuti i costi di gara ipotizzati nelle bozze di decreto fino ad ora circolate, sicuramente insostenibili dal tessuto delle piccole e medie imprese italiane.
È stato rappresentato altresì che in Conferenza unificata Stato-Regioni possa essere portato non solo il tema della questione territoriale dei distanziometri espulsivi ora applicabili ad alcune verticali distributive del territorio ma anche anche un’equilibrata valutazione complessiva di tutte le tipologie dei giochi pubblici anche online e delle relative misure di contrasto al Disturbo da gioco d’azzardo.
Il vice-ministro ha richiesto un documento di sintesi sulle tematiche esposte e sulle possibili soluzioni volte a salvaguardare entrate erariali, Pmi italiane, livelli occupazionali oltre che assicurare un contrasto efficace a gioco illegale e gioco patologico, nel rispetto degli obbiettivi posti dalla delega fiscale.
Il predetto documento, in fase di predisposizione, sarà reso pubblico ed inviato al Ministero nelle prossime ore.
Le associazioni hanno quindi ringraziato il vice-ministro per l’attenzione e la sensibilità dimostrata.
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