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Baretta (Comune Napoli): 'Riordino gioco, trovare equilibrio con le istanze dei territori'

30 maggio 2024 - 12:41

Nel corso del convegno sulle regole del gioco e il modello Campania, l'assessore al Bilancio di Napoli, Baretta chiede regole omogenee, razionalizzazione dell'offerta e dialogo con i Comuni.

Scritto da Cc
Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli

Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli

Napoli - “Il Governo ha preso in mano la situazione dopo un lungo periodo di stop e ora finalmente c'è un percorso avviato. Il punto principale è che abbiamo bisogno di regole omogenee: vanno benissimo le norme locali, ma c’è bisogno di un quadro articolato che metta gli operatori in condizione di lavorare, tutelando i giocatori problematici.”

A dirlo è Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli, già sottosegretario all'Economia e alle finanze ai tempi dell'intesa sul riordino nazionale del gioco in Conferenza unificata Stato-Regioni (nel 2017), al convegno “Costruiamo insieme le regole del gioco legale – gioco fisico modello Campania” promosso da Agsi - Associazione gestori scommesse Italia in collaborazione con il Cni - Confederazione noleggiatori italiani nella mattinata di oggi, 30 maggio, a Napoli.

Baretta prosegue: “Il vissuto degli anni scorsi è problematico, in Campania è andata bene, in altri posti no. Su questo bisogna lavorare, su un punto di equilibrio fra legislazione nazionale e istanze dei Comuni. Io penso che ci sia spazio per una razionalizzazione dell’offerta e sono gli operatori a doverla gestire. Se c'è una razionalizzazione, c'è la possibilità che possa esserci un maggiore ascolto rispetto alle iniziative degli Enti locali”.

L'assessore partenopeo quindi sottolinea: “L’equilibrio tra regole dei territori e regole generali va anche riportato in Conferenza unificata perché se gli operatori fanno proposte condivise è più facile che vengano accolte. Io credo che si debbano evitare i 'quartieri a luci rosse' del gioco. Un tempo si è pensato che 'nascondere le sale' potesse essere una soluzione ma si è creata una situazione di anomalia. Le attività di gioco devono stare in città, in un numero adeguato e affrontando in maniera chiara la questione delle distanze”.

 

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