Forum Acadi 2023: 'Gioco pubblico, nel 2022 generata ricchezza per oltre 10 miliardi
Il Bilancio di sostenibilità 2022 del gioco pubblico, presentato durante il Forum Acadi 2023, evidenzia il ruolo strategico del comparto come presidio di legalità, sostenibilità economica, sociale, ambientale e di governance.
Roma - Dare evidenza della rilevanza strategica del comparto del gioco pubblico per il Paese nel contesto Esg, in particolare del valore prodotto a tutela degli interessi costituzionali interessati: la salute, il risparmio e l’affidamento, così come l’ordine pubblico ed il gettito erariale, senza dimenticare l’impresa ed il lavoro.
È l'obiettivo del Bilancio di sostenibilità 2022 del comparto del gioco pubblico, presentato oggi, 20 settembre, durante il Forum “Il gioco pubblico alla sfida della sostenibilità” promosso da Acadi, l’associazione dei concessionari di giochi pubblici, aderente a Confcommercio – Imprese per l’Italia.
Questo documento rappresenta la continuazione di un percorso avviato da tempo, che proseguirà nel futuro con meccanismi di valutazione via via sempre più dettagliati, verificati e verificabili, desiderando offrire un quadro aggiornato delle attività svolte dal settore in termini di sostenibilità economica, sociale, ambientale e di governance, evidenziando da ultimo le principali e tipizzanti leve di azione che lo riguardano: la responsabilità, la legalità, la fiscalità e l’occupazione.
Secondo il report al gioco pubblico sono ascrivibili 11,2 miliardi di euro di gettito nelle casse dello Stato nel 2022; 10,2 miliardi, pari a circa il 91 percento, quello generato dal retail. Oltre 65mila le aziende della filiera che danno lavoro a 150mila persone. Una rete su tutto il territorio nazionale che conta oltre 85mila punti vendita, di cui ben 75mila appartenenti alla rete generalista: 41mila tra bar ed esercizi pubblici e 34.500 tra tabaccherie e ricevitorie. 53.500 i punti vendita in cui sono presenti gli apparecchi, di cui circa 49mila della rete generalista che presidiano oltre 6mila comuni italiani.
PALUMBO (DELOITTE): "IMPEGNO FORTE E COSTANTE DEL COMPARTO"
Monica Palumbo Partner del team di Sustainability services di Deloitte, commenta così il Bilancio di sostenibilità del gioco pubblico: “I dati sono uno strumento di comunicazione trasparente per fornire informazioni complete sull’attività di un intero settore. Il bilancio di sostenibilità si incentra su quattro pilastri: responsabilità, legalità, fiscalità e occupazione. Un aspetto importante in un bilancio di sostenibilità è che siano ben rappresentate le azioni e l’impegno forte e costante che il comparto ha svolto negli anni. Tutto questo anche in virtù di un apparato normativo importante per dare al gioco la legalità, offrendo prodotti regolamentati, combattendo l’illegalità e proteggendo minori e ludopatici. Questo è avvenuto grazie a un grosso presidio sul territorio”.
IL GIOCO LEGALE E RESPONSABILE
I “giochi pubblici” sono i prodotti, regolamentati da norme di legge o amministrative che, a fronte del pagamento di poste in denaro, consentono di vincere premi in denaro mediante la partecipazione a giochi aleatori, di abilità o pronostici su eventi (scommesse).
L’esercizio dei giochi e delle scommesse è un’attività economica per la prestazione di servizi ed è riservata, per legge, allo Stato (D.Lgs. 14 aprile 1948 n. 496, art. 1) ed affidata al Ministero della Economia e delle Finanze, che a sua volta opera per mezzo della Agenzia delle dogane e dei monopoli (Adm).
Adm esercita il presidio dello Stato nel settore dei giochi garantendo gli interessi dell’Erario attraverso la riscossione dei tributi e l’eventuale gestione del contenzioso, tutelando il cittadino con il contrasto agli illeciti e gestendo il mercato delle concessioni e degli atti regolamentari.
Il quadro normativo individua nel concessionario la figura centrale del modello di funzionamento del sistema del gioco pubblico, assegnandogli specifiche responsabilità direttamente derivate dai diversi obiettivi dello Stato di tutela degli interessi pubblici: garantire condizioni di legalità nello svolgimento dell’attività di raccolta e gestione dei flussi finanziari; assicurare ai giocatori la necessaria tutela ed assistenza; ridurre gli impatti negativi del gioco, come le infiltrazioni di natura criminale e i problemi sociali come le dipendenze e il gioco minorile; favorire la completa emersione del gioco ancora gestito in forma illecita; ottimizzare il gettito fiscale conseguito.
La lotta all’illegalità rappresenta una priorità per tutto il comparto; anche dal punto di vista del giocatore costituisce la prima e fondamentale forma di tutela, possibile grazie alla regolamentazione del settore del gioco.
Tra i principali obiettivi di sviluppo sostenibile del settore si collocano la tutela e la sicurezza del giocatore-consumatore, attuati attraverso le politiche di gioco responsabile finalizzate alla salvaguardia della salute pubblica, con azioni di prevenzione e contrasto alla dipendenza anche con il concreto supporto degli operatori di settore, azioni fondamentali per affrontare i problemi legati al gioco problematico.
L’OFFERTA DI GIOCHI E SERVIZI DEL SETTORE
Nel 2022 le concessioni di giochi pubblici complessivamente attive sono state oltre 500, delle quali oltre 400 nei giochi distribuiti nei punti vendita specializzati o generalisti.
Oltre la metà della domanda di gioco, misurata con la spesa dei giocatori - anche dopo gli anomali anni della crisi pandemica ed i loro effetti sul mercato del gioco regolamentato – è presente negli esercizi generalisti. Aggiungendo la rete specializzata, oltre l’80 percento della domanda di gioco è rimasta, ancora nel 2022, nella rete “fisica”, pur crescendo la componente del gioco a distanza negli ultimi anni.
Il totale delle somme spese (Raccolta - vincite) rappresentano, nel 2022, 20,3 miliardi di euro, a fronte di una raccolta di 136 miliardi di euro, in crescita soprattutto per l’emersione del gioco illegale.
Il totale delle entrate erariali è pari a 11,2 miliardi di euro.
La rete fisica (retail) nella quale sono esercitate le differenti concessioni di giochi pubblici supera gli 85.000 punti vendita unici sul territorio nazionale, più di 10.000 dei quali sono sale specializzate per scommesse, apparecchi da gioco o bingo. Il gioco a distanza è gestito, nell’offerta legale, da oltre 80 differenti concessionari. L’offerta legale è distribuita su circa 460 differenti siti o applicazioni di gioco dedicate al mercato italiano, ai quali si aggiungono 10 canali di ricezione telefonica e 3 canali televisivi dedicati.
LA DIMENSIONE ECONOMICA
Il comparto del gioco pubblico ha un impatto importante sulle grandezze economiche, fiscali e occupazionali del nostro Paese.
Secondo una stima effettuata la ricchezza complessiva generata dal comparto nel 2022 è pari a 10,440 miliardi di euro, considerando il valore aggiunto prodotto dalle aziende, il contributo indiretto, cioè derivante dalla collaborazione con la rete e i fornitori, e il contributo indotto derivante dalle spese delle famiglie.
10,440 miliardi di euro rappresentano lo 0,55 percento del Prodotto interno lordo italiano nel 2022.
Comparando invece, come in studi precedenti, le somme spese nel 2022 (20,2 miliardi) con il Prodotto interno lordo nello stesso anno il rapporto è dell’1,05 percento.
Sempre sulla base dei dati disponibili è stata stimata la contribuzione fiscale e previdenziale delle aziende del comparto, aggiungendo anche in questo caso gli effetti indiretti ed indotti, giungendo ad una valutazione totale di ulteriori 2,5 miliardi di euro.
Infine, è stata valutata l’occupazione complessiva generata dalle imprese che si occupano di gioco pubblico. Il totale è stimato in circa 150.000 occupati (Fte).
SOSTENIBILITÀ SOCIALE E AMBIENTALE - GOVERNANCE E CERTIFICAZIONI
I concessionari di gioco pubblico sono soggetti a regolamentazione e supervisione da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli. La governance dei concessionari di gioco pubblico prevede l'adozione di regole e procedure per garantire la legalità e la trasparenza delle attività di gioco. Queste regole riguardano la sicurezza dei giocatori, la prevenzione della frode e dell'attività criminale, la tutela dei minori e la prevenzione del gioco d'azzardo patologico.
Particolare attenzione viene posta dal comparto all’aspetto delle certificazioni, come strumenti gestionali per migliorare qualità, performance, compliance ed attenzione ai clienti interni ed esterni.
Le certificazioni più presenti nelle aziende esaminate sono le seguenti:
- ISO 9001:2015 Certificazione Qualità
- ISO/IEC 27001 Sistemi di Gestione per la Sicurezza delle Informazioni
- ISO 45001:2018 Certificazione Salute e Sicurezza sul Lavoro
- ISO 14001:2015 Certificazione Ambientale
- G4 Global Gambling Guidance Group
STAKEHOLDERS E MATRICE DI MATERIALITÀ
I principali stakeholder delle aziende del comparto del gioco pubblico rilevati dai Bilanci di Sostenibilità pubblicati dalle aziende del comparto, sono:
Stakeholder interni: dipendenti; azionisti
Stakeholder esterni: istituzioni e regolatori; partner commerciali/operatori del settore/fornitori; banche, investitori e comunità finanziaria; clienti/consumatori; associazioni di categoria, stampa e media; la comunità.
I temi principali che emergono dalle analisi effettuate, comuni a tutte le realtà esaminate, sono i seguenti: Gioco responsabile/Protezione e tutela dei giocatori; Gioco legale/rispetto della normativa; Salute e sicurezza sul lavoro; Qualità del servizio/Customer experience; Promozione dell'innovazione.
STRATEGIA ESG DEL SETTORE
La strategia Esg (Environmental, Social, Governance) del settore contribuisce al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss/Sdgs, Sustainable development goals), attraverso la crescita economica sostenibile, creando di posti di lavoro, promuovendo la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico, collaborando con la comunità, adottando politiche sostenibili e responsabili nella gestione operativa delle società anche attraverso la promozione del gioco responsabile.
L’IMPEGNO PER LA COMUNITÀ
Le aziende del settore dei giochi pubblici sono impegnate a promuovere e sostenere un ambiente di lavoro etico e responsabile per il bene dei propri dipendenti, della comunità e degli stakeholder.
I principali impegni: Responsabilità sociale d’impresa attraverso contributi a iniziative di beneficenza e sociali, partnership con eventi non-profit e collaborazioni con organizzazioni sociali; Politiche di responsabilità sociale per sostenere l’equità di genere; Progetti sociali e culturali, come la promozione dell’arte, della cultura e dello sport per migliorare la qualità della vita nella comunità; Promozione dell'istruzione: le aziende hanno sostenuto iniziative di formazione professionale contribuendo all'istruzione e alla formazione professionale, alla diffusione della cultura ed alla valorizzazione di percorsi storici di comunità e territori.
L’IMPEGNO PER L’AMBIENTE
Le imprese di gioco pubblico adottando politiche sostenibili e responsabili dimostrano il loro impegno nella salvaguardia e nella tutela dell’ambiente, contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici e alla promozione di uno sviluppo sostenibile per le generazioni future.
I principali impegni: Riduzione degli impatti aziendali; riduzione delle emissioni Ghg; economia circolare; minimizzazione dell’utilizzo di risorse naturali; ottimizzazione dei consumi energetici; utilizzo di fonti di energia rinnovabili; riduzione del consumo di carta; mobilità sostenibile; introduzione lavoro agile e orari flessibili; compensazione CO2; educazione ambientale e promozione della cultura ecologica.
LE PRINCIPALI LEVE SPECIFICHE DEL COMPARTO
La presenza del gioco pubblico sul territorio è il tema centrale. Ad oggi è minata dalla questione territoriale che dovrà trovare necessariamente una soluzione nel riordino del comparto previsto nella Delega al Governo per la riforma fiscale.
La presenza sul territorio è fondamentale perché in questo modo si riesce ad agire sulle seguenti quattro leve:
• Responsabilità - tutela dell’utente sotto il profilo sanitario
• Legalità
• Fiscalità
• Occupazione
RESPONSABILITÀ: IL GIOCO PUBBLICO, SOSTENIBILE E CONSAPEVOLE
I concessionari garantiscono il rispetto del divieto di gioco ai minori, attuano misure di tutela e assistenza dei consumatori e affiancano Adm per valorizzare il ruolo positivo del gioco, anche attraverso azioni di informazione che hanno lo scopo di elevare il livello di conoscenze e di consapevolezza del giocatore al fine di prevenire le dipendenze patologiche e proteggendo il consumatore dalle frodi e dalle insidie del gioco illegale, garantendo un impatto positivo sulla collettività.
LA DISTRIBUZIONE SUL TERRITORIO - IL RETAIL
Sono circa 60.000 le aziende di filiera ed oltre 85.000 punti vendita di cui oltre 10.000 punti specializzati, oltre 75.000 rete generalista di cui circa 41.000 rete generalista bar ed esercizi pubblici e commerciali e circa 34.500 punti della rete generalista tabaccherie e ricevitorie.
LEGALITÀ: IL PRESIDIO DEI TERRITORI
In Italia, come in larga parte del mondo, il mercato regolamentato dei giochi con vincite in denaro ha assunto centralità nelle politiche pubbliche con l’effetto di un progressivo spostamento della domanda di gioco dal mercato illegale verso quello legale e controllato. L’incremento dei volumi di gioco è stato, infatti, il risultato di strategie volte a contrastare, con efficacia, fenomeni di gioco illegale, altrimenti dilaganti ed incontrollati, tutelare i consumatori ed indirizzare le entrate erariali emerse dall’azione di contrasto al gioco illegale verso finalità di pubblica utilità.
Nel 2022 abbiamo in Italia:
Comuni: 7.901
Comuni con pubblici esercizi o tabaccherie\ricevitorie con apparecchi da intrattenimento: 6.044
Comuni con sale con apparecchi da intrattenimento: 1.759
Comuni con negozi scommesse: 1.460
Comuni con punti scommesse: 1.889
Comuni con Sale Bingo: 137
FISCALITÀ: IL CONTRIBUTO FISCALE
Il contributo erariale (prelievi ed utili erariali, imposta unica, prelievi sulle vincite) dalle attività dal comparto del gioco è stato pari a 8.4 miliardi di euro nel 2021, in crescita rispetto ai 7.2 miliardi di euro del 2020 (Dati Adm). Nel 2022 (primo esercizio di pieno recupero dopo la crisi pandemica del retail) la stima è di circa 11.2 miliardi di euro (elaborazione su dati Adm), con una crescita di circa il 33 percento, oltre a circa 300 milioni di euro di canoni concessori.
Gli apparecchi da gioco sono tornati a pesare circa il 55 percento del totale dei prelievi dalle attività di gioco. In particolare, l’importo degli apparecchi Awp, a piccola vincita, presenti negli esercizi pubblici non specializzati è stimabile in almeno il 30 percento dei prelievi, oltre 3 miliardi di euro ancora nel 2022.
Il peso delle entrate erariali rinvenienti dalla rete “fisica” (retail) è tornato ad oltre il 90 percento; in esso la rete “generalista” (che offre i giochi numerici, le lotterie e gli apparecchi Awp a piccola vincita) incide oltre il 61 percento, mentre quella delle sale specializzate circa il 28,5 percento. Il gioco online contribuisce per il 9,8 percento.
Queste dimensioni di gettito presuppongono una pressione fiscale sui differenti prodotti da mantenersi a livelli sostenibili, rischiando altrimenti la nuova crescita del sommerso.
OCCUPAZIONE: IL CONTRIBUTO OCCUPAZIONALE
Una stima rielaborata per questo studio conferma un numero di circa 150.000 occupati (Fte), in linea con la precedente stima di settore (Acadi – Libro bianco dei giochi pubblici– 2016)
Rielaborando i valori occupazionali per il segmento retail nel suo complesso, per la verticale distributiva degli Apparecchi e, in essa, per gli occupati che tale offerta di prodotto garantisce nei punti generalisti dei pubblici esercizi, delle tabaccherie e ricevitorie e delle sale specializzate, è possibile stimare (facendo sempre riferimento a valori Full Time Equivalent – Fte): oltre 140.000 nel canale retail; oltre 42.500 occupati per la verticale distributiva degli apparecchi; di essi, oltre 19.000 nei punti generalisti costituiti dagli esercizi pubblici e commerciali, oltre 5.000 nelle tabaccherie e ricevitorie, oltre 18.000 nelle sale specializzate con apparecchi da gioco.
Diverse migliaia di altri occupati garantiscono i servizi concessori, tecnologici e distributivi per questa filiera.
LA QUESTIONE TERRITORIALE
La presenza sul territorio dei diversi prodotti di gioco ad oggi è messa in discussione da leggi regionali e provinciali laddove prevedono distanziometri espulsivi che rendono non insediabile la quasi totalità del territorio.
Le leve di sostenibilità del comparto possono essere minate dalla questione territoriale.
Sono stati promossi diversi tentativi di riordino nel tempo, ma ad oggi nessuno di essi è stato portato a compimento.
Il riordino previsto nella Delega al Governo per la riforma fiscale non può prescindere dalla soluzione della questione territoriale e da una distribuzione equilibrata tra rete specializzata e rete generalista.