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Consiglieri Lombardia distruggono una slot a martellate, As.Tro: “Un atto simbolico sbagliato”

17 aprile 2014 - 09:47

“Auspichiamo che il Governatore della Regione Lombardia possa ricondurre i consiglieri a forme espressive più continenti, ma soprattutto non foriere di quell’astio e quell’odio che derivano fisiologicamente dall’utilizzo della violenza. Abbattere pubblicamente un simbolo del gioco lecito, mostrando violenza e accanimento, altro non può fomentare se non emulazione di altra violenza verso le persone e le cose che dietro quel simbolo stanno (e che si chiamano addetti, operai, tabaccai ed esercenti)”. Così la direzione di As.Tro commenta la pubblica distruzione – a martellate - di un congegno simboleggiante una slot che ha avuto per protagonisti i consiglieri della Regione Lombardia Angelo Ciocca e Fabio Rolfi.

Scritto da Redazione GiocoNews
Consiglieri Lombardia distruggono una slot a martellate, As.Tro: “Un atto simbolico sbagliato”

 

TRISTEZZA E ALLARME NEL SETTORE - “Dopo aver assistito alla pubblica distruzione di un congegno simboleggiante l’apparecchio da gioco lecito a moneta metallica (da parte dei rappresentanti della Regione Lombardia) – prosegue As.tro - tristezza e allarme si sono imposti nel settore. La tristezza deriva dall’assistere ai metodi a cui esponenti istituzionali ricorrono per veicolare un messaggio di esasperazione ideologica (finalizzato a fomentare odio verso 'cose' dietro le quali esistono innumerevoli persone per bene e padri di famiglia che lavorano nella legalità). L’allarme si impone, invece, dopo che dalla più alta istituzione regionale si apprende quale è la priorità politica più radicata nell’agire degli amministratori regionali: essa non è la tutela del lavoro o dei servizi ai cittadini, bensì l’autoreferenziale bisogno di mostrare antagonismo verso un prodotto del monopolio statale, da cui, tra l’altro, dipende la quadratura del bilancio nazionale”.

 

NESSUN AVVALLO POLITICO -  “Ciò – dichiara ancora la direzione As.Tro - non può mai ricevere copertura e avvallo politico, e ben che mai istituzionale, posto che proprio la violenza mostrata, paradossalmente, lede le linee politiche regionali adottate in Lombardia, alcune delle quali condivise persino dai rappresentanti dell’industria del gioco lecito.
Se si voleva colpire un simbolo del gioco d’azzardo, infatti, almeno si poteva scegliere un emblema di quel gioco illegale e non tassato che sottrae al Paese e all’Erario 23 miliardi di euro annui, e che dei distanziometri regionali si beffa quotidianamente. Nella speranza di non assistere mai alla cruenta involuzione della demolizione (anche) di una persona che simboleggia la slot da gioco lecito, As.Tro rimarca lo sgomento provato”.

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