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Pubblicità gioco: Governo Australia vaglia limiti, l'opposizione chiede ban totale

27 agosto 2024 - 11:25

Tensioni in corso fra i vertici politici dell'Australia: il Governo pensa di ridurre la pubblicità del gioco, ma diversi parlamentari spingono per il divieto totale, anche sui podcast.

Scritto da Redazione

© The crazy film girl / Flickr

Anche l'Australia – sulla scia di quanto fatto da molti altri Stati del mondo, compresa  l'Italia, che ha fatto un po' da apripista - sta valutando l'introduzione del divieto di pubblicità al gioco con vincita in denaro.

A giugno di quest'anno nel Paese è entrato in vigore  il divieto di utilizzo delle carte di credito per il gioco, al fine di tutelare maggiormente i consumatori, e ora il Governo guidato dal primo ministro Anthony Albanese sta elaborando una legge che dovrebbe limitare gli spot sul gambling a due all'ora durante la programmazione generale, ma diversi esponenti politici chiedono di “fare di più”, come raccomandato da un'inchiesta parlamentare presieduta dalla defunta parlamentare laburista Peta Murphy.

Per la ministra delle Comunicazioni Michelle Rowland indubbiamente occorre “proteggere i bambini, rompere la normalizzazione del gioco d'azzardo e dello sport e concentrarsi sulla lotta alla saturazione delle pubblicità", ma è altrettanto necessario prevenire conseguenze indesiderate, come la perdita di entrate della televisione in chiaro e l'acquisizione di una quota di mercato maggiore da parte delle società di scommesse online.

Dichiarazioni che non sono andate giù sia ad alcuni membri del partito di Albanese sia – soprattutto – all'opposizione.

Venti parlamentari di tutto lo spettro politico hanno firmato una lettera aperta a sostegno del divieto di pubblicità, chiedendo anche un voto libero, un voto "di coscienza", sulla questione per consentire ai parlamentari del partito di maggioranza di esprimersi senza subire ripercussioni.

Una richiesta fatta propria anche da diversi enti medici e da alcuni esperti nominati dall'Esecutivo per indagare su come ridurre i tassi di violenza domestica in Australia.

Fra i vari sostenitori del divieto assoluto di pubblicità figurano i parlamentari indipendenti Andrew Wilkie, Rebekha Sharkie e David Pocock. In particolare Pocock spinge per un divieto completo, da introdurre gradualmente nell'arco di tre anni, e in un intervento al Senato ha esortato i suoi colleghi a “mettere i giovani al primo posto” e a “fare meglio”.

Dallo stesso lato della barricata anche il parlamentare laburista Mike Freelander, anche lui assolutamente favorevole a un divieto totale.

Altri parlamentari, come Andrew Wilkie, hanno chiesto al Governo di estendere il divieto di pubblicità sul gioco proposto sulle piattaforme dei social media ai podcast, mentre per Allegra Spender ci sono prove sufficienti per affermare "che i divieti parziali non funzionano".

Di tutt'altro avviso, ovviamente, gli operatori del gioco. Secondo l'organismo di vertice che rappresenta le società di scommesse australiane un divieto generale sarebbe "un passo troppo lungo". Andrebbe bene limitare le pubblicità online e durante la programmazione televisiva generale, dando soddisfazione alle aspettative della comunità di vedere meno pubblicità, “mantenendo al contempo il supporto fondamentale ai codici sportivi e alle emittenti locali".

 

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