Brasile, dopo i rinvii cresce l'attesa per la legge sulle scommesse sportive
Dopo il rinvio della scorsa settimana il Senato brasiliano atteso oggi, 12 dicembre, al voto sul disegno di legge sulla regolamentazione delle scommesse sportive.
Dopo il rinvio della settimana scorsa il Senato brasiliano è atteso oggi, 12 dicembre, al voto sul disegno di legge per la regolamentazione delle scommesse sportive. L'approvazione già a inizio autunno pareva cosa fatta, ma le varie titubanze della minoranza hanno allungato i tempi sino ad oggi.
Dopo l'approvazione alla Camera dei deputati, il disegno di legge che mira a regolamentare le scommesse sportive in Brasile è arrivato alla camera del Senato per un ulteriore esame. Oltre alla regolamentazione delle scommesse sportive a quota fissa, il disegno di legge impone anche tasse a varie altri soggetti di scommesse online. Le stime delle entrate dal settore effettuate dal governo, e considerate prudenti, sono previste a 410 milioni di dollari per il 2024. Si tratta tuttavia di una cifra che, secondo i calcoli del senatore Angelo Coronel (Psd-Ba), che è il relatore e un fermo sostenitore del disegno di legge, potrebbe potenzialmente aumentare a 2 miliardi di dollari.
Secondo le previsioni le entrate dal gioco dovrebbero aiutare il governo ad affrontare il deficit fiscale. Il tutto anche grazie a una regolamentazione del gioco illegale: Coronel, infatti, sostiene che numerose forme di gioco online operano già clandestinamente all'interno del Brasile.
I senatori oppositori sollevano preoccupazioni sul fatto che il disegno di legge potrebbe aprire la strada al lancio non regolamentato di "casinò virtuali". Al contrario, i sostenitori della legislazione sostengono che questa non introduce nuove modalità di scommessa, ma piuttosto cerca di regolamentare quanto è già regolamentato, non correttamente, da una legge del 2018. La nuova misura, infatti, punterebbe principalmente a formalizzare e garantire le entrate del governo dai giochi che sono già operativi all'interno del paese.
A inizio novembre il ministero delle finanze aveva pubblicato un’ordinanza che fissava a 30 giorni (al 2 dicembre) il termine per entrare nel mercato regolamentato.
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