Le leggi attuali dell’Unione europea garantiscono la tutela dei consumatori nell’era digitale? E se parliamo di gambling gli utenti hanno la percezione di avere il pieno controllo della propria esperienza online? A proposito la Commissione pubblica i risultati del Digital fairness fitness check, che valuta se le attuali leggi dell’Ue sulla tutela dei consumatori sono adeguate allo scopo di garantire un elevato livello di protezione nell’ambiente digitale. Il controllo dell’adeguatezza ha riguardato tre direttive fondamentali: la direttiva sulle pratiche commerciali sleali, la direttiva sui diritti dei consumatori e la direttiva sulle clausole contrattuali abusive.
I risultati mostrano che tali norme restano pertinenti e necessarie per garantire un elevato livello di protezione dei consumatori e un funzionamento efficace del mercato unico digitale. Tuttavia, mostra anche che i consumatori si comportano diversamente online che offline. Inoltre, gli sviluppi tecnologici e un maggiore monitoraggio del comportamento online consentono alle aziende di persuadere in modo più efficace i consumatori online. Ciò evidenzia la necessità di norme più adatte alle specifiche pratiche dannose e alle sfide che i consumatori devono affrontare online.
Tra i risultati chiave, tre direttive che forniscono un certo grado di certezza normativa e di fiducia dei consumatori per sostenere lo sviluppo di un mercato digitale diversificato, ma i consumatori non sempre si sentono pienamente in controllo della propria esperienza online a causa di alcune pratiche. Tra queste la progettazione trascinante di servizi digitali che spinge i consumatori a continuare a utilizzare il servizio o a spendere più soldi, come ad esempio le funzionalità simili al gioco d'azzardo nei videogiochi;
Per quanto riguarda le altre due voci la Commissione annovera i Modelli poco chiari nelle interfacce online che possono influenzare ingiustamente le loro decisioni, il targeting personalizzato che sfrutta le vulnerabilità dei consumatori, la difficoltà nella gestione degli abbonamenti digitali, le pratiche commerciali problematiche degli influencer nei social media.
In sintesi secondo i dati riportati dalla Commissione gli utenti stanno perdendo tempo e denaro: le varie pratiche commerciali dannose online costano ai consumatori dell’UE almeno 7,9 miliardi di euro all’anno. Allo stesso tempo, il costo che le imprese devono sostenere per conformarsi alla normativa UE sui consumatori è molto più basso e non supera i 737 milioni di euro all’anno.
Inoltre le leggi nazionali sono frammentate e l’efficacia della tutela dei consumatori dell’Ue è compromessa da un’applicazione insufficiente, dall’incertezza giuridica, dal crescente rischio di frammentazione normativa negli approcci nazionali degli Stati membri e dalla mancanza di incentivi per le imprese a puntare ai più elevati standard di protezione.
A seguito di questa pubblicazione European Lotteries commenta: “Nell'ambito della più ampia iniziativa della Commissione volta a promuovere l'equità online e offline, i principali risultati rivelano che, sebbene le tre direttive chiave siano ancora essenziali per mantenere elevati livelli di protezione dei consumatori e garantire l'efficace funzionamento del mercato unico digitale, devono affrontare sfide significative in termini di equità sia online che offline e affrontare il comportamento dei consumatori moderni”.
Inoltre sono state identificate “diverse minacce specifiche del digitale, tra cui modelli oscuri che manipolano le scelte dei consumatori, caratteristiche che creano dipendenza che incoraggiano un uso eccessivo dei servizi digitali e pratiche pubblicitarie mirate che sfruttano le vulnerabilità dei consumatori. Nel complesso, il controllo dell’adeguatezza richiede meccanismi di applicazione più forti e sollecita una maggiore coerenza tra gli Stati membri”.
Tra i punti fondamentali analizzati c’è quello legato alla sovrapposizione tra gambling e gaming. A proposito El chiede “una chiara separazione tra gambling e gaming, sottolineando che la regolamentazione del gioco d'azzardo dovrebbe rimanere di competenza degli Stati membri per garantire che le autorità locali possano proteggere efficacemente i consumatori dai rischi associati ai meccanismi di gioco simili al gioco d'azzardo”.
Per quanto riguarda la pubblicità e il marketing, poiché la pubblicità svolge un ruolo cruciale nell'incanalare i consumatori verso offerte legali e più sicure, “European Lotteries sostiene che dovrebbe essere gestita in modo responsabile a livello nazionale nel rigoroso rispetto dell'approccio basato sul rischio. I giochi ad alto rischio dovrebbero essere soggetti a regole più rigorose rispetto a quelli a basso rischio (giochi della lotteria)”.
Sulle regole digitali in evoluzione El accoglie con favore “le disposizioni previste dalla legge sui servizi digitali, in particolare sulla moderazione dei contenuti e sulle norme di notifica e azione, che saranno utili nella lotta contro le offerte illegali online”.
Commentando i prossimi passi da svolgere: “Sebbene il Fitness check non raccomandi modifiche legislative immediate, pone le basi per iniziative future, in particolare il Digital fairness act, che dovrebbe essere introdotto dalla prossima Commissione europea”. Inoltre secondo la lettera di incarico della presidente della Commissione Ursula von der Leyen indirizzata al commissario designato per la democrazia, la giustizia e lo Stato di diritto, la legge mira ad affrontare pratiche non etiche come i modelli poco chiari, design che creano dipendenza e marketing manipolativo da parte degli influencer dei social media.
In conclusione European lotteries si ritiene “attivamente coinvolta nel processo, fornendo input alle consultazioni pubbliche e monitorando da vicino gli sviluppi. EL e i suoi membri invitano la Commissione a considerare le specificità e la natura unica delle lotterie mentre porta avanti il Digital fairness act”.