Vento di libertà in Spagna dove la Corte suprema annulla alcuni articoli del decreto reale che limitano le comunicazioni commerciali sull’attività di gioco come la pubblicità e le scommesse online. Secondo quanto riporta il sito iberico Rtve, il primo articolo a essere stato annullato è il numero 13, nei commi 1 e 3, relativo all’attività promozionale rivolta ai nuovi clienti.
Scompaiono anche l’articolo 15 che limita la comparsa di personaggi famosi nelle pubblicità e l'articolo 23, comma 1, che stabilisce un divieto generale di diffusione di comunicazioni commerciali tramite i servizi della società dell'informazione.
Annullato anche l'articolo 25.3, sulla pubblicità del gioco nelle piattaforme di condivisione video, e infine l'articolo 26, commi 2 e 3, che limita la possibilità di effettuare pubblicità attraverso i social network.
I magistrati della Camera contenziosa amministrativa hanno adottato questa decisione accogliendo parzialmente il ricorso presentato dall'associazione spagnola del gioco digitale contro il testo approvato nel novembre 2020, quando Alberto Garzón era a capo del ministero dei Consumatori.
Il decreto aveva infatti inasprito la regolamentazione e limitato la pubblicità relativa alle scommesse a una fascia oraria compresa tra l'1:00 e le 5:00 eliminando l'eccezione durante le trasmissioni sportive.
La sentenza ritiene che la pubblicità rientra nella libertà d'impresa ed è soggetta a limiti, trattandosi di un'attività regolamentata nella quale l'intervento dello Stato è richiesto dalla tutela di interessi superiori di carattere generale, come quelli relativi alla tutela dei minori e dei diritti dei consumatori e degli utenti.
A proposito i magistrati affermano: “Ora, si spiega che tali limiti e divieti, nella misura in cui incidano anche sull'esercizio di un'attività d'impresa lecita, devono avere sufficiente copertura giuridica, senza poter essere disciplinati da standard normativi indipendenti ed estranei ai criteri e ai limiti fissati dal legislatore.
“La riserva di legge - proseguono - non esclude l'eventuale collaborazione normativa del regolamento, anche se un mero rinvio in bianco non è sufficiente, ma deve contenere i criteri o le linee guida generali su cui fondare le limitazioni e queste devono essere proporzionate allo scopo perseguito”
“Al riguardo - sottolineano - alcuni limiti o divieti stabiliti nel decreto mancano della necessaria copertura giuridica e pertanto vengono annullati.”
Nonostante questo, hanno respinto il ricorso relativo ad altre disposizioni normative in quanto hanno una copertura giuridica sufficiente e le limitazioni stabilite sono proporzionali.