Cardia (Acadi): 'Cortocircuiti istituzionali sul gioco, tutelare la rete generalista'
L'avvocato Geronimo Cardia sottolinea i cortocircuiti istituzionali esistenti in materia di gioco e invita a tutelare la rete generalista, che dà lavoro a 140mila addetti.
Roma - “In questo libro ci sono 24 anni di storia e di analisi giuridica. Lo sforzo è stato di mettere nelle condizioni, chi avesse voglia, di conoscere in modo tecnico la storia normativa che riguarda il nostro comparto. Si parte al 2000, con l'arrivo dei vari giochi, e poi dal 2011 le Regioni iniziano a intervenire, dicendosi che i punti sono troppi e che devono occuparsi delle persone”.
L'avvocato Geronimo Cardia sintetizza così i contenuti e la finalità del suo nuovo libro "Il gioco pubblico in Italia: riordino questione territoriale e cortocircuiti istituzionali", presentato oggi 15 maggio in Senato nell'ambito di una conferenza che è stata anche occasione per fare il punto sulla questione territoriale e sul riordino del gioco fisico.
Il libro si configura dunque come uno strumento a disposizione dell'operatore “che se decide di operare deve conformarsi alle normative vigenti, scoprendo che i distanziometri sono storicamente gli stessi che erano stati concepiti nel 1990 per tenere lontani i ripetitori dei telefonini da alcuni luoghi sensibili come l'ospedale. Poi, c'è stata una specie di gara e infine si è scoperto che non si può stare da nessuna parte”. Analoga storia hanno gli orari: “Un conto è limitare l'orario di distribuzione, un altro è rendere impossibile un'attività economica. E questo lo dico dal 2011. Poi, nel 2016, ho raccolto i miei lavori in un libro e ora che sono passati otto anni torno con uno nuovo per contestualizzare il problema. Tutti si sono accorti che il problema del territorio sta bloccando le gare”.
E ancora: “In questo momento così delicato, in cui regolare in un modo o in un altro le diverse questioni significa incidere non solo sugli interessi privati degli operatori ma ancor prima sugli interessi pubblici, il volume fornisce gli strumenti necessari per affrontare consapevolmente la stagione del riordino del comparto tutt’ora in corso. In queste pagine ho presentato il quadro dei principi di distribuzione del gioco pubblico, affrontato l’impatto nel tempo della normativa regionale e comunale sull’ordinamento giuridico nazionale e messo in luce evoluzioni, cortocircuiti istituzionali e possibili soluzioni per evitare la paralisi delle gare pubbliche per le concessioni in scadenza. In primo piano ci sono gli interessi pubblici che presuppongono l’esistenza ordinata ed efficace del comparto: tutela dell’utente, legalità, gettito erariale, impresa e occupazione, senza dimenticare equilibrio tra concessioni, stabilità di sistema”.
Cardia invita inoltre il legislatore costituzionale a riflettere su quali sono i suoi obiettivi e se distanziometri e orari sono strumenti utili per il loro raggiungimento. E sottolinea i tanti cortocircuiti istituzionali, per esempio “il potere giudiziario non ha mai rimandato la questione distanziomentro alla Corte costituzionale, come invece è rapidamente accaduto in Spagna, ma allo stesso tempo ha impedito al Mef di fare le gare”.
Dunque, "questo libro serve perchè i nostri interlocutori, che la pensano diversamente da noi, sono molto agguerriti, quindi cerchiamo di dare a tutti gli strumemnti per affrontarli”. E chiosa così: “La rete generalista è quella più debole, più attaccata, ritenuta meno brava gestire il problema del gioco d'azzardo. Ma la formazione per tutti i soggetti porta tutti sullo stesso piano, tenendo presente che dei 150mila addetti totali 140mila sono impiegati nella rete generalista”.