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Cito (Fita): 'In futuro vedo l'interazione tra esports e sport tradizionale'

05 maggio 2023 - 14:33

Il presidente della federazione italiana taekwondo racconta come è nata l'apertura del Coni agli esports e illustra quello che potrebbe essere il futuro degli sport elettronici.

Scritto da Daniele Duso
Angelo Cito - presidente Fita.png

Una nuova forma di esports, che coniuga il videogame con l’attività fisica. È quella che è emersa ieri, 4 maggio, con l’intervento di Angelo Cito, presidente della Federazione italiana Taekwondo al convegno "Anche questo è (e)sport", realizzato da Esportsmag nell'ambito della Notte delle Idee, ieri, 4 maggio, a Roma, nella cornice di Palazzo Farnese, sede dell’ambasciata francese in Italia. 

Angelo Cito ricorda che “la mia esperienza nasce proprio per ‘fregare’ i francesi”. Una esperienza che nasce nelle Olimpiadi invernali in Korea da un incontro con Toni Estanguet, del comitato organizzatore per Parigi 2024, che annunciò di voler proporre gli esports come disciplina dimostrativa per la futura edizione delle Olimpiadi. “Da lì feci nascere un dialogo anche all’interno del Coni, inizialmente trovando assoluto disinteresse, aprendo a questo mondo come federazione”.

“In Corea è un fenomeno enorme, per questo ci abbiamo investito, e abbiamo creato un videogioco pur mantenendo una caratteristica degli sport tradizionali, che è quella dell’impegno fisico: l’atleta di taekwondo indossa dei sensori e può così competere anche nel mondo virtuale. Questo è piaciuto molto anche al Cio. Così il taekwondo è stato inserito nella prima edizione dei Giochi olimpici E-sports che si terranno a Singapore nel prossimo giugno”.

“Nessuno avrebbe mai pensato che la breakdance, lo skate o l’arrampicata sarebbero diventati sport olimpico. Eppure è stato così, perché lo richiedono le nuove generazioni non più attratte dalla staticità di altri sport tradizionali, che ti dicono: 'a noi piace questo, e questo facciamo, che vi piaccia o no'. Penso al taekwondo, uno degli ultimi sport ad essere riconosciuti dal Comitato olimpico, è al fatto che ci ha messo 50 anni per entrare alle Olimpiadi. Ora gli esports, nel giro di pochi anni, già si pensa di inserirli ai giochi olimpici. Per questo penso che gli esports avranno uno sviluppo enorme, a maggior ragione dopo che verranno presentati alle Olimpiadi”.

Attualmente il nostro problema è sul che tipo di gioco fare in modo che sia possibile renderlo poi popolare. Quello che facciamo noi ora, come esports infatti è piuttosto costoso. Però penso che questa interazione tra sport virtuale e sport reale già ci sia, è già una realtà, siamo noi, che siamo di un’altra generazione, che non lo vediamo”.

 

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