Italian market workshop: 'Adattamento e rapidità per competere'
All'Italian market workshop focus sulla competitività dei giochi: gli interventi di Mendez, Mazzola e Donato.
Scritto da Mc
Malta – Un tema quanto mai d'attualità e di interesse internazionale: creatività e contenuti: cosa serve per essere competitivi in Italia? Questo il tema del secondo panel dell'Italian market workshop organizzato da GiocoNews.it in occasione della fiera Sigma Europe.
Moderato da Enrico Bradamante, chief growth officer di Relax Gaming, il panel raccoglie le opinioni e le esperienze di importanti operatori di gioco in italia.
Diego Mendez, direttore commerciale di Microgame, sottolinea: “Una delle tendenze chiave che stiamo cercando ora è la personalizzazione del gioco” e vanno molto anche “i tavoli personalizzati. Continua a crescere anche l'intero verticale dei casinò, con numeri enormi anno dopo anno”.
E lancia un appello ai regolatori: “Da parte mia, quello che vorrei dire ai regolatori è di aiutare gli operatori e gli sviluppatori di software, in primo luogo ad avere voce in capitolo, e in secondo luogo, di utilizzare questa voce per ottenere input e suggerimenti che possono diventare l'evoluzione del regolamento. Perché, come abbiamo visto, il mercato è davvero veloce e stiamo competendo su questo. Alcuni operatori sono davvero più veloci di quelli regolamentati, per questo sarà importante tenere d'occhio il mercato e come si muove, ma soprattutto tener d’occhio come si evolvono le tecnologie ed essere reattivi, per essere pronti a competere.”
Il Ceo di Catoritech, Domenico Mazzola, afferma: “La mia esperienza con il mercato italiano è molto conservativa, per molte ragioni: tecnologiche, ma non è così facile innovare anche per via delle regole. Non è così facile cambiare i protocolli in Italia per adattarsi ai nuovi mercati e a nuove cose”.
Anche Giuseppe Donato, contry director per l'Italia di Kiron Interactive, ritiene che dobbiamo adattarci agli altri paesi se vogliamo competere con gli altri mercati” e che per esempio, a differenza dall'Italia, “in altri paesi la questione delle licenze si risolve immediatamente”. Secondo Donato, inoltre, “ci sono nuove tecnologie, ma in questo momento il mercato sta ancora aspettando qualcosa di globale”.