“Negli ultimi anni, dopo il periodo terribile del covid, c’è stato un cambiamento nello scenario del gioco che ha visto spostarsi la preferenza dei player verso l’online, il quale oggi rappresenta il 23 percento del GGA. Un dato importante, anche se l’incidenza di questo settore è ancora lontana rispetto a quella di altri paesi europei. Come anticipato, è un dato per noi positivo e la riforma del settore del gioco, avviata con la delega fiscale, è un momento che riteniamo cruciale per dare un cambiamento significativo al settore.” Parole di Giovanni Maggi, responsabile dei rapporti istituzionali e della comunicazione del gruppo Sisal, che interviene alla European Conference on Gambling Studies and Policy Issues, oggi, 11 settembre a Roma, con uno speech intitolato “La prospettiva degli operatori”.
“Il percorso – prosegue Maggi – è già cominciato lo scorso marzo con la nuova legge che permetterà di fare le gare per il gioco online; ci auguriamo lo stesso percorso anche per tutto il settore del retail. All’interno di queste norme ci sono due macro linee emerse dalla discussione politica: da un lato il consolidamento e una minor frammentazione dell’offerta di gioco e, dall’altro, la tutela dei giocatori. Sappiamo bene che il gioco è delicato e sotto attacco. La tutela dei giocatori ha un peso rilevante anche in questa norma.”
“Vorrei sottolineare che il tema del consolidamento e l’attenzione dei consumatori sono molto legati, perché più si è solidi su una visione del futuro, più i due temi si intrecciano. Come azienda e settore, siamo fortemente impegnati sul tema del gioco responsabile, anche se il termine stesso non è mai piaciuto e sto cercando di toglierlo dal lessico della mia azienda. Reputo che il tema del gioco responsabile sia più rilevante se vogliamo che il nostro mercato abbia una credibilità nell’ambito della società italiana, soprattutto se vogliamo definirci un’industria del gioco.”
“Entro nel merito di cosa significa gioco responsabile non solo in termini di strumenti, ma anche nella filosofia che guida l’azienda nell’attenzione a questo tema. Oggi, il panorama del gioco responsabile in Italia è frammentato e non sempre le aziende hanno linee convergenti verso gli stessi obiettivi. Questo forse perché in Italia, a differenza dell’estero, non esistono fondazioni specifiche che si occupano insieme ai regolatori delle tematiche di tutela del consumatore.”
“Da molti anni, in Sisal, abbiamo imboccato una strada che rappresenta un passaggio da compliance a commitment, significa un coinvolgimento totale delle funzioni aziendali verso le tematiche della protezione dei consumatori. Il nostro obiettivo è quello di non considerare queste tematiche come una competizione tra aziende, ma con un obiettivo comune che il settore del gioco deve seguire per raggiungere i giusti standard di tutela del gioco stesso.”
“L’ambizione è quella di parlare di gioco responsabile non come problema sanitario, ma di prevenire affinché il gioco resti un momento di divertimento. Sempre parlando di delega fiscale, finalmente il legislatore italiano ha introdotto un articolo che tratta in modo specifico delle tematiche del gioco responsabile. Ieri, qualcuno ha criticato i contenuti dell’articolo 15, ritenendoli generici, ma Penso che la legge dia le linee guida e credo che spetti a noi come operatori e ai regolatori stabilire le linee pratiche che consentano di essere in linea con i desideri del legislatore. Siamo convinti che il gioco responsabile debba avere una linea condivisa.”
“Una delle leggende metropolitane che circolano è che applicando il gioco responsabile si perde business; secondo me non è vero, perché quando anni fa abbiamo aggiunto elementi importanti di tutela del consumatore, la soddisfazione dei clienti e il nostro business sono aumentati. Gioco responsabile e competitività aziendale sono due cose compatibili. I clienti ci devono scegliere perché da noi troveranno un modello di gioco sicuro e modalità di divertimento e non di rischio. Per fare questo, bisogna migliorare gli strumenti di protezione e aumentare la conoscenza dei clienti verso gli strumenti che adottiamo.”
“Sull’intelligenza artificiale, la stiamo utilizzando da anni; gli strumenti sviluppati servono a capire se il comportamento del giocatore sta andando verso soluzioni e attività sbagliate. In questo modo cerchiamo di interrompere comportamenti fuori dallo schema e tentiamo di correggerli. Ora abbiamo lavorato molto sull’online, ma stiamo cominciando ad applicare questo concetto nel retail, anche perché si va sempre più verso l’omnicanalità.”
“Come obiettivo dell’azienda dobbiamo avere lo stesso tipo di attenzione anche per il retail, dove c’è meno tracciabilità. Concludo dicendo che Sisal ha creato la Fondazione Fair, che ha lo scopo di portare in Italia le best practice di gioco responsabile esistenti nel mondo e la possibilità di confronto per trovare le migliori soluzioni e contrastare tutte le sensazioni negative che alcune parti dell’opinione pubblica hanno sul settore del gioco.”