Gaming in Germany, Sbordoni: ‘Reprimere gioco è aprire a illegalità’
Parlando del ‘modello italiano’ a Gaming in Germany 2024 l’avvocato Stefano Sbordoni spiega come l’Italia abbia trovato l’equilibro senza puntare sulla repressione.
“La canalizzazione, l’attuale gioco omnichanell, nel mercato italiano, poteva nascere solo dalle riforme messe in atto nel periodo 2014-2018.”
Lo ha detto l'avvocato Stefano Sbordoni, partner di Sbordoni & Partners, nel suo intervento alla conferenza Gaming in Germany 2024 di Berlino,he prevedeva anche un focus sul mercato italiano.
Sbordoni ha illustrato quanto successo nel periodo 2014- 2018, spiegando come si è evoluta la normativa italiana con il cambio di tassazione, la sanatoria e l’apertura del palinsesto. Un processo attraverso il quale, ricorda l’avvocato, “l’Italia è riuscita a trovare il punto di equilibrio.”
Ricordando che “ho partecipato attivamente a quelle evoluzioni normative. Oltre a condividerle vi ho anche lavorato, vedendole già all’epoca come la base per una regolamentazione adeguata al mercato italiano che è il secondo più importante d’Europa, e tra i primi nel mondo.”
Sbordoni ha illustrato la transizione della tassazione dal fatturato (partecipazioni) alle entrate (Ggr), la liberalizzazione del catalogo delle scommesse sportive, e la regolarizzazione degli operatori abusivi (solo fisici).
Ha spiegato che “la tassazione del margine consente agli operatori di offrire quote migliori”, illustrando come si sia deciso di puntare sull’”incremento del gioco legale e su un più efficace contrasto delle scommesse illegali.”
“La liberalizzazione del catalogo delle scommesse sportive”, ha aggiunto, “consente agli operatori legali di competere meglio con gli operatori illegali”, spiegando ancora che “più guadagna l'operatore, più guadagna lo Stati”.
Tra gli altri punti chiave della riforma del periodo 2014-2018 c’è stata la possibilità di “pagamento delle tasse pregresse in una somma forfettaria per quegli operatori illegali che acquisiscono licenze”, ma anche un “maggiore controllo pubblico sul gioco d’azzardo (meno criminalità organizzata, più tutela dei minori e dei giocatori problematici).”
Tutti elementi che hanno portato a “maggiori entrate per lo Stato”, anche grazie a un “miglior controllo dei flussi di scommesse per individuare partite truccate” e a strumenti che hanno reso “più semplice la lotta al riciclaggio di denaro”.
Sbordoni ha spiegato che definire il mercato italiano uno dei principali al mondo “non significa sottolineare che gli italiani siano un popolo di giocatori, ma evidenziare il fatto che questo sia un elemento che non si può ignorare nell’economia italiana, e nel tessuto sociale. Un elemento che non si può tantomeno ghettizzare, o reprimere in maniera sconsiderata, come avveniva prima, perché gli effetti sono quelli di una dispersione verso il gioco illegale, verso la criminalità.”